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A VACCARELLA NON SI PUO’ PIU’ GIOCARE!

VACCARELLA BARCHE

NON VI SEMBRA CHE SI SIA ABUSATO DELLA PAZIENZA DI UN POPOLO? 

A parte i disagi dei pescatori, certo non trascurabili, il “post” della mareggiata ricade inevitabilmente sul cittadino. E su chi, altrimenti! Il perché è ovvio visto che alla estrema soluzione di ripiego si contrappongono disagi e rischi per i pedoni che, se non vogliono privarsi della abituale, distensiva passeggiata lungo il caratteristico borgo marinaro, devono, ahimè, camminare sulla strada. Nessuno ha osato lamentarsi e forse nessuno lo farà, giustamente aggiungiamo, comprendendo la situazione di estrema emergenza in cui ci si è trovati. Nemmeno questa è una lamentela, piuttosto una doverosa presa d’atto per le scelte fatte in emergenza.

Quello che poteva andare distrutto e che, invece, è stato sottratto alla furia dei marosi, è patrimonio vero, è vita per i pescatori di Vaccarella e per le loro famiglie, ai quali va dato il merito di aver lottato in mille modi per salvaguardare il loro borgo marinaro, ricco di storia con la splendida Chiesa di Santa Maria Maggiore, che troneggia all’inizio del borgo medesimo, ove si dice abbia trovato riposo Giuseppe Garibaldi, che mangiò pane e cipolla insieme a quei popolani, dopo la conquista della Sicilia. Pur tuttavia, nel massimo rispetto per esigenze che in quel giorno di mal tempo furono messe davanti e sopra ogni cosa, oggi è giusto chiedersi – per chiarezza – fino a quando?

Certo la domanda non è rivolta ai pescatori ma alla Amministrazione che dovrà trovare il modo di risolvere definitivamente questo problema. Non oggi certamente e nemmeno domani, ma quel che si chiede è che si trovi una soluzione che non sia quella tampone di mettere le barche al loro posto e lasciare che alla prossima mareggiata ci si debba riparare sotto “lo stesso ombrello”. Questo no! Non sarebbe giusto per i diretti interessati, perché se la volta scorsa si è fatto in tempo, la prossima volta avremo ancora l’aiuto del buon Dio? 

Con rabbia ci chiediamo, perché è stato tanto necessario lottizzare quella splendida baia facendola diventare “albergo” per barche di Nababbi (più o meno) nel mentre andava resa ancora più funzionale ma solamente nel rispetto dell’antica  tradizione di quel borgo?

Altrove scenari naturali di questo tipo vengono salvaguardati, migliorati, mantenuti come da tradizione e difesi con le unghia e con i denti. Qui, a Milazzo, tutto l’opposto! Interessante è riempire le “tasche” (evitiamo altra espressione che suonerebbe volgare data la serietà dell’argomento) a pochi intraprendenti manager che forse non sono neanche milazzesi, che addirittura hanno lottizzato pure il porto. 

Una breve digressione: un plauso enorme alla bravura dei Comandanti delle navi traghetto che per ormeggiare le loro navi al molo devono fare vere acrobazie da manuale. Solo loro sanno come e cosa facciano per evitare di speronare barche, barcuzze e passerelle galleggianti. BRAVI!

Riprendiamo il filo del discorso: per Vaccarella sono auspicabili programmi di mantenimento, intanto, con l’auspicio che si possa ritornare a prima di quella parcellizzazione autorizzata della baia. I pescatori sono stati relegati in una lingua di spiaggia che non consente il distanziamento ottimale delle barche dal punto di battuta delle onde. Quella ringhiera in ferro li penalizza fortemente nei movimenti e, dobbiamo dirlo, sono stati veramente pazienti ad accettare la situazione aberrante loro imposta. Ciò che è successo potrà ripetersi domani. Non sgradevole profezia, questa, ma semplice obiettiva considerazione visto anche l’approssimarsi della stagione inclemente. E negli anni a venire? Forse si vuole prenderli per stanchezza? Speriamo di no! A volte anche le “marce indietro” possono  essere produttive di effetti positivi e non, necessariamente, sinonimo di tentennamenti comportamentali.

Gli esperti certo, se coinvolti, sapranno intravedere soluzioni sotto i diversi profili tecnico-legale-amministrativi emergenti. Nulla è impossibile e tutto va tentato per evitare il lento, graduale disfacimento di un bene che già è stato brutalizzato ma che non può e non deve scomparire, sia pure per avvilimento e stanchezza dei diretti interessati, sopraffatti da ingiustizie ed eventi negativi.

Commenti

2 commenti

  1. Quando si tocca questo argomento, piombiamo nella guerra tra Guelfi e Ghibellini. Io mi metto dalla parte dei pescatori e del quartiere sia perché ci vivo, sia perché storicamente c’erano prima e le “innovazioni” hanno solo creato o aiutato a creare un bordello, mi si lasci passare il termine, dal punto di vista morfologico della costa. Lo ripeto da anni e da anni vengo “attaccato” perché quei porticcioli hanno bloccato il naturale deflusso delle correnti obbligando il mare a scaricare dove trova spazio. E quindi quello successo pochi giorni fa, stante anche i cambiamenti climatici, si ripeterà in maniera forse ciclica. Bisognerebbe smantellare tutto per ridare respiro alle correnti e riassestare con sabbia e lavori organizzati il contesto naturale. Invece per pochi soldi, o tanti non so e non mi interessa, ci si è svenduti un pezzo di tutti in nome di chi, non si sa. Altre zone della Sicilia vedono porticcioli turistici proliferare e credo che sia una politica economica fattibile, ma non li e non in quel modo. A bomba potrei anche aggiungere che il traffico e il disordine (stavo per dire maleducazione e protervia, di alcuni che utilizzano quei moli) rende poi il tutto meno vicino all’essere accettati dal quartiere e da chi vi abita da generazioni. Diciamo che sono entrati a piedi uniti e che han fatto veramente poco per essere benvoluti da tutti. Vaccarella la conosco da quasi 50 anni e i miei genitori ed i miei nonni han vissuto li, a fasi alterne. E vederla ridotta in questa maniera è solo la cartina di tornasole di quanto sia stata maltrattata dalla politica in generale e dai milazzesi nel corso di questi ultimi anni. Bisognerebbe preservarla ed invece la si svende. Troviamo una soluzione

    • caro Paolo, a Vaccarella tutto questo scempio è stato voluto dagli stessi residenti, quando negli anni passati qualcuno ha avuto la felice idea di costruire quello pseudo molo a Vaccarella x riparare la zona dal grecale. Quel molo doveva nascere si in quel posto, ma lasciando libero il passaggio delle correnti e della stessa sabbia ora messa in rimessaggio nel lato nord della stessa, cioè iniziando la scogliera circa 50 metri più al largo. E i pescatori zitti. Poi i pontili sono nati con la complicita’ stessa dei pescatori perchè nessuno di loro ha capito il danno che arrecava alle spiagge. Quando è scirocco la sabbia veniva riportata a terra ora non più da quando hanno allungato il molo marullo le correnti a terra sono deboli da sud ,verso nord ,difatti il letto del fondo si è allungato verso fuori ma solo sassi perchè la sabbia è andata tutta di fronte alla statua dove qualcuno ha messo quei massi della vergogna credendo di fare una barriera ma non è cosi che si fa, ma almeno a 70 mt circa della banchina. E poi fatta con massi naturali,e non di cemento,,,dulcis in fundo,,quella gabbia di ferro messa da un intelligente che ah pensato ad ingabbiare le barche ora prigioniere dalla ex battigia,,,la prossima grecalata rimandiamo le gru,,e se succede di notte ci potrebbe scappare anche il morto,,allora i pescatori in queste occasioni dov’erano? ormai la morte della battigia almeno da hotel principe verso santa m maggiore è irreversibile se non si rida’ alla natura cio’ che è suo. Artificialmente fai ben poco,allora riaprire lato terra di quel maledetto molo e far si che circa 700.000 di metri cubi di sabbia in giacenza zona croce di mare siano utilizzati per il ripascimento della spiaggia di vaccarella,,,

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