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ADDIO A MARTA MARZOTTO, REGINA DEI SALOTTI

Marta_MarzottoANCHE TERMINAL RIPRENDE LA NOTIZIA BATTUTA DALLE AGENZIE PER RICORDARE UN PERSONAGGIO CHE HA CARATTERIZZATO LA SOCIETA’ NEGLI ULTIMI DECENNI DEL SECOLO SCORSO.

E’ morta Marta Marzotto. La stilista si è spenta stamattina a Milano, aveva 86 anni.
A darne notizia la nipote Beatrice Borromeo, con un tweet di addio alla amata nonna. “Ciao nonita mia”, ha scritto pubblicando una foto.
Marta Marzotto era malata da tempo. Già da diversi giorni era ricoverata nella clinica La Madonnina, dove è morta.
Nata a Reggio Emilia nel 1931, esuberante, estroversa, è stata la signora dei salotti, dall’arte, della politica, della moda, del charity.
Aveva appena pubblicato la sua ultima autobiografia, in cui raccontava la sua vita: l’infanzia povera, il lavoro da mondina, il matrimonio da fiaba.
E poi l’amore per Guttuso e Lucio Magri. La mondanità. Craxi, Pertini, il Pci.
Stilista ed ex modella, disegnatrice di gioielli, musa, ha lasciato un segno profondo nella vita culturale del Paese.
Nata Marta Vacondio, figlia di un casellante delle ferrovie e di una mondina, vive i primi anni della sua vita a Mortara, in Lomellina.
Comincia a lavorare molto giovane, per poi muovere i primi passi nel mondo della moda, a Milano. Conosce così il conte Umberto Marzotto, uno dei fratelli eredi della dinastia industriale tessile vicentina dei Marzotto.
Dalla loro unione nascono cinque figli: Paola, Annalisa (morta per una malattia), Vittorio Emanuele, Maria Diamante e Matteo.
Anche dopo il divorzio, la contessa Marta Marzotto continuerà a usare il cognome del marito.
Nel 2006 gli eredi di Guttuso la portano in tribunale per una vicenda che riguardava 700 riproduzioni dei opere del maestro, per il quale Marta Marzotto è la sua “dolce libellula d’oro”, e anche “miele, sangue, respiro, amore”.
Viene prima condannata a otto mesi, poi tre anni dopo la Corte d’appello di Milano annulla la sentenza. Il rapporto tra i due cessa improvvisamente dopo circa venti anni.
“Io alla vita ho sempre sorriso, lei a me non sempre”, diceva pensando alla morte della figlia.
E sulla sua età, sul tempo che passava tagliava corto: “Io no ho età, sono immortale. Bloccatemi se siete capaci”.

(da “La Repubblica”)

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