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E ALLA FINE NERONE HA DISTRUTTO MESSINA…

LA MANO DELL’UOMO, SENZA ALCUN DUBBIO, PER RADERE AL SUOLO UNA CITTA’ CHE NON RIESCE A SOLLEVARE LA TESTA… QUALI SARANNO LE CONSEGUENZE?

MESSINA BRUCIA, dallo Ionio al Tirreno. I Peloritani bruciano, i villaggi bruciano, e un fumo denso avvolge la città, da giorni. La calura fa il resto, ma si tratta di una giustificazione insensata, che non serve a lenire le ferite, perchè in qualsiasi stagione gli effetti delle fiamme sarebbero stati devastanti! Non si tratta di un focolaio, ma di diversi, tali da rendere impossibile e inutile l’intervento della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco. Messina brucia, Nerone ammira compiaciuto le fiamme, dopo avere messo a segno l’ennesimo atto scellerato della sua imbecillità. Nerone, uomo senza cervello nonostante gli storici tentino in ogni modo di rivalutarne la figura. Nerone, assurto a simbolo di distruzione, è l’uomo. Che con i suoi comportamenti irrazionali agisce senza rendersi conto di ciò che fa; o lo sa fin troppo bene. Nerone è la bestia che in questi giorni ha distrutto una città, già colpita duramente da comportamenti illeciti e da frequenti illegalità; che non l’aiutano a risollevarsi, nè tanto meno a scrollarsi di dosso un triste retaggio fatto di abulia e menefreghismo, di vassallaggio e clientelismo, che permette a pochi di agire nell’ombra per ottenere e accumulare a danno dei deboli e degli onesti! 

Nerone, uomo e bestia, ha distrutto Messina. Fuoco, fiamme, distruzione. E’ già tanto che non ci sia morte. Ma Nerone, irrazionale e cinico, ha messo in preventivo anche queste! Senza boschi, senza alberi, i monti si presentano vulnerabili, pronti a franare alle prime piogge. No, Nerone non ha finito con la sua furia distruttrice, e aspetta i temporali, che sconquasseranno le vette dei Peloritani rimaste senza alcuna protezione, e i fianchi di quelle colline rese improvvisamente friabili e pericolose. Che scenderanno a valle, portando con loro anche l’opera dell’uomo, le costruzioni concepite sempre più in alto, a dominare la città e lo stretto! Il dissesto idrogeologico, da sempre in secondo piano quando altri NERONE hanno sventrato Messina per portarla “sempre più in alto”, tornerà d’attualità… E allora i messinesi si accorgeranno di quanti NERONE ci sono stati da quel 28 dicembre 1908, a gestire una città che meritava sicuramente di più di quanto abbia avuto… E cominceranno a temere una nuova Giampilieri, distrutta dall’imbecillità umana assurta a potere politico! 

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