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ALLARME! IL TONO SPROFONDA!

IL RISULTATO della pioggia di ieri? Ha creato danni notevoli anche al TONO. Non sono state pubblicate le foto immediatamente, abbiamo focalizzato la nostra attenzione sugli allagamenti nel centro, cercando di spiegare le motivazioni, le cause… e andando indietro nel tempo. Errori imputabili a chi non ha compreso che la nostra città non poteva essere imbrigliata da due sbarramenti, a levante e a ponente, che avrebbero impedito alle acque piovane di defluire verso il mare. Abbiamo trascurato il Tono, ma chi poteva andarci ieri, e mandarci IN TEMPO REALE le foto dei danni causati dalla furia delle piogge?

Ma eccole qui le foto, scattate stamattina e inviate sulle nostre pagine da alcuni lettori affezionati. Anche qui ci sono errori imputabili alla progettazione: si è voluto privilegiare l’aspetto estetico della piazza, chiusa al traffico, ma nessuno se n’è reso conto… anzi se il divieto viene osservato, le macchine trovano parcheggio davanti alle abitazioni di chi risiede in via delle Magnolie, impedendo l’accesso o l’uscita dai passi carrabili!

A proposito di via delle Magnolie, va evidenziato che la strada presenta delle sconnessioni, dovute proprio alla pioggia. Questa ha provocato probabilmente dei danni alle tubazioni, che hanno riversato sulla sede stradale liquami e tutto il resto! Ma di questo ce ne interesseremo dopo: non perchè non sia importante, ma rischieremmo di confondere le idee a chi deve intervenire e non saprebbe da che parte iniziare! 

Tornando alla piazza, dicevamo che nella realizzazione l’estetica ha trionfato sulle strutture di contenimento, poichè a nessuno è venuto in mente che la furia del mare non si preoccupa minimamente della bellezza! Si dovevano necessariamente ultimare i lavori, dopo anni di fermo, e la piazza doveva essere restituita alla sua fruibilità. Insomma, si era perso fin troppo tempo!

Ammirando la pavimentazione, ci è sfuggito un particolare per nulla insignificante: che tutto poggiava su basamenti di cemento pronti ad essere spazzati via dalle onde. Giorno dopo giorno il mare, specie quando era agitato, ha cominciato la sua lenta opera di erosione. Alla prima transenna a protezione dell’incolumità dei cittadini, non ha fatto seguito un successivo lavoro di rafforzamento. Non conosciamo i contenuti del capitolato, ma non crediamo che la ditta si sia sottratta ai suoi obblighi. Siamo piuttosto propensi a credere che la premura di consegnare la piazza e chiuderla alla circolazione abbia fatto dimenticare a chi doveva autorizzare i lavori e valutare positivamente il progetto di verificare i requisiti fondamentali ed essenziali di sicurezza e di stabilità.

Ma ormai la frittata è fatta! Ora siamo in attesa che qualcuno provveda a rimettere in sicurezza quel tratto crollato.

Chi pagherà? Domanda superflua: lo sappiamo già, senza bisogno di attendere una risposta. I fessi!

Non sono proprio loro che pagano per tutti… E chi sono i fessi? No, questo non ve lo dico… la risposta è facile! 

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