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E ANCHE PAOLO COMPOSTO E’ ANDATO VIA. IN SILENZIO.

LEGGIAMO UN NOME SU UN MANIFESTO: PAOLO COMPOSTO, DI 87 ANNI. Nessun altro nome che possa permetterci una facile individuazione; nè tanto meno la solita foto, o i nomi dei congiunti che ne danno il triste annuncio. Ma il dubbio si dissolve dopo pochi istanti: Paolo CompostoMa non è il papà di Nicola, di Sara, il suocero di Lorenzo Italiano? Già… potrebbe essere proprio lui. Ed ecco che giunge la conferma che il signor Composto, uno dei più conosciuti ed apprezzati bidelli della scuola Media “Luigi Rizzo”, uno di quella numerosa schiera che i ragazzi amavano, ha finito di soffrire. Inumane sofferenze difficili da sopportare. Eppure in vita era stato un uomo forte, che mai si era piegato alle avversità, mai si era lamentato affrontando con coraggio le prove più dure, le contrarietà. Gabriele Italiano, il nipote, mi fa avere una sua foto: “E’ quella dei suoi 80 anni“, e lo vediamo con un bicchiere in mano, protagonista di un festeggiamento per il traguardo raggiunto. “Nei momenti di lucidità, in queste ultime settimane, aggiunge Gabriele, il figlio di Lorenzo e di Sara, mi raccomandava lo studio, l’università. E con orgoglio si gloriava di avere vissuto a cavallo di due secoli…“. Il signor Composto era cresciuto nella scuola, anche se non era un docente; ma anche lui è stato interprete della disciplina, dello studio, della legalità, del rispetto dei ruoli e delle regole che un tempo, ma non tanti anni fa, erano più rigidi e più sentiti dai ragazzi. E ai ragazzi amava trasmettere quei valori oggi purtroppo sbiaditi o assenti… 

Disponibile e estroverso, non esitava di svolgere quei lavori manuali che rendevano più funzionale il plesso scolastico. Certo, immaginare oggi di avere fra il personale non docente un Paolo Composto è un’utopia; ma all’epoca nessuno si tirava indietro, nessuno si appellava alle norme contrattuali, ai compiti che spettavano o “non competevano”; nessuno si rifiutava di eseguire semplici interventi di riparazione, perchè ben sapeva che la scuola aveva bisogno di tutte le sue componenti per funzionare bene. Altro che Buona Scuola di cui tanto si parla! Era la scuola di ieri, in cui anche i bidelli erano i nostri più affezionati amici, genitori al posto dei nostri, pronti sempre a scherzare quando se ne presentava l’occasione o a richiamarci ai nostri doveri di studenti, al posto degli insegnanti che esercitavano un ruolo diverso e più penalizzante. Con affetto e commozione ricordiamo quelle persone delle quali andiamo fieri: Catalfamo, Caglio, Pantaleo, la signora Peppina, le figlie. Mentre in quei sotterranei della scuola elementare rimangono impressi Donn’Anna, la signora Maria, don Felice e, alla Media, con don Gaetano, Fumia, il signor La Galia, il signor Formica e sua moglie… e don Rocco Cingolani, il mitico Nastasi, Aragona… e lo stesso signor Composto. Impossibile fare un conto di tutti quelli che si sono avvicendati nelle scuole di Milazzo, di qualsiasi ordine e grado, nelle scuole della provincia… nelle scuole che ognuno di noi, di voi, ha frequentato!

Paolo Composto è andato via senza troppo clamore. così come era stato in vita; discreto, riservato, schivo. “Anche il manifesto, mi dice Gabriele, è molto semplice, proprio come avrebbe fatto piacere a lui.“.

Ma non è passato inosservato questo ultimo saluto. Domani, venerdì 24, alla chiesa del Rosario, alle 15.30, saranno celebrati i funerali di un caro vecchio amico. Lo conobbi tanti anni fa, nella prima metà degli anni 70: io a scuola come supplente di educazione fisica, allenatore dei ragazzi che furono avviati all’atletica, lui bidello, affettuoso e cordiale, che si rivelò per me un amico sincero. E quell’affetto, quella cordialità, quella sua disponibilità sarebbero durati nel tempo… Porteremo, noi che lo abbiamo conosciuto, il ricordo di uno degli amici più cari di quegli anni passati sui banchi di scuola, nelle aule scolastiche, nei corridoi, nelle palestre…

Addio, signor Composto… Ai suoi cari il nostro affettuoso abbraccio… 

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