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CHE FINE HA FATTO TINDARO ITALIANO?

tindaro italianoUNA LETTERA, PURTROPPO SENZA FIRMA. NON DOVREMMO NEMMENO PRENDERLA IN CONSIDERAZIONE, SECONDO LE NOSTRE REGOLE. MA RITENIAMO INTERESSANTE QUELLO CHE C’E’ SCRITTO… 

– Spett.le Direzione di TERMINAL, mi rivolgo a Voi certo che la lettera troverà spazio sul giornale. Scusatemi se non la firmo, avrei potuto utilizzare un nome qualsiasi, uno pseudonimo, ma per quale motivo? Meglio stare nell’anonimato, e il motivo è semplice: evitare di essere identificato dalla persona direttamente interessata. Parlo di TINDARO ITALIANO, per cinque anni l’ombra dell’Assessore Dario Russo nella precedente Amministrazione di Carmelo Pino, il suo braccio destro, la persona di fiducia pronto a intervenire per consigliare, suggerire, offrire la sua competenza. Il suo impegno costante dimostrato nella gestione del Trifiletti e del Castello, il suo lavoro quotidiano, la sua generosità e disponibilità, la sua discrezione non sono servite a nulla! Avrebbe avuto una giusta ricompensa, ossia il ruolo che ricopriva, se fosse stato rieletto l’avv. Pino. Ma il rinnovamento portato dalla nuova Amministrazione ha voluto, probabilmente, punire solo lui: gli altri che con Pino o Russo gestivano o avevano libertà di azione, e sapete bene a chi mi riferisco, basta trarre le dovute conclusioni o farsi un giro … per verificare, sono rimasti al loro posto. E continuano a gestire, a organizzare, a programmare, a vendere, a incassare! Lui no: lui non ha incassato proprio nulla, né prima, né dopo! E’ stato sacrificato forse troppo in fretta sull’altare del rinnovamento, capro espiatorio di un’Amministrazione che aveva puntato sulla cultura, sull’arte, sul rilancio del Castello per dare un nuovo impulso alla città di Milazzo. Mi chiedo, e Vi prego di farVi portavoce di questo mio appello: che colpa ha avuto questo onesto lavoratore? Il Comune di Milazzo pensa veramente di poter fare a meno di lui mantenendo ai loro posti gli altri che hanno avuto un ruolo anche nella precedente Amministrazione? O tutti o nessuno, secondo me! Se solo lui è stato allontanato, c’è una motivazione plausibile? Possibile che non vengano riconosciuti i meriti di chi sa svolgere il proprio lavoro? Non chiedo a Voi una risposta, probabilmente non me la darà nessuno. Ma se questa lettera dovesse essere pubblicata, gradirei che lo stesso Tindaro Italiano possa contare sulla solidarietà di un buon numero di amici. Ed io scrivo anche per loro. Grazie.  

(nella foto, Tindaro Italiano, a sinistra, accanto a Vincenzo Messina, durante la consegna del Premio Terminal 2015 per l’innovazione artistica e teatrale)

Commenti

2 commenti

  1. Attilio D'Asdia

    Pienamente d’accordo! Galantuomo e onesto lavoratore!

  2. Michele Cannaò (Direttore Museo del Fango)

    Non ho ancora appurato se quanto riportato nella lettera corrisponde interamente a verità, ma se così fosse sarebbe il solito “far strame” delle eccellenze per piazzare parenti e affini, generalmente cialtroni come chi da loro un ruolo. Ho conosciuto Tindaro Italiano sul lavoro e di lui ho piena e incondizionata stima.

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