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CIRCOLO DIANA DI MILAZZO, MA COME SI PUO’ ESSERE COSI’ DISTRATTI?

SI PERDE UN PEZZO DI STORIA DI MILAZZO SOLO PER INCOMPETENZA, O DIETRO CI SONO ALTRI INTERESSI? NON DIMENTICHIAMO CHE IL DEMANIO LO SCORSO ANNO AVEVA FATTO APPORRE I SIGILLI AL CIRCOLO DEL TENNIS E DELLA VELA… IN UN’ITALIA GOVERNATA, A PAROLE, DA POLITICI CHE PARLANO DI SCELTE CORAGGIOSE E PER IL POPOLO, E’ MAI POSSIBILE CHE LO STESSO POPOLO DEBBA ESSERE TRADITO NEI PROPRI INTERESSI DA AMMINISTRATORI CHE NON RIESCONO A TUTELARE IL BENE COMUNE? Ne parleremo ancora, la vicenda non può finire qui! Certo, stando ai “si dice” il glorioso DIANA dovrebbe subire anche un cambio di destinazione d’uso… Ma Milazzo come reagirebbe? Come ha sempre fatto: con le chiacchiere e con un’alzata di spalle. E non ci resta che attendere la prossima tornata elettorale, dove, a parole, tutti si presenteranno per tutelare gli interessi della città, fino ad oggi solo il fantasma di quel che era anni fa! Quello che irrita maggiormente è che quelle stesse persone, fino ad oggi buone solo a tutelare i loro, di interessi, continueranno a prendere voti in cambio di promesse che non manterranno, di pacche sulle spalle, di rassicurazioni, di giustificazioni aberranti secondo le quali la colpa è sempre degli altri, dei soldi che mancano, dei tagli alla spesa pubblica, e probabilmente tornare a sedersi sugli scranni del civico consesso… Ma così è la vita…

Proponiamo la storia del glorioso Circolo Diana, dagli anni della sua nascita fino al declino, causato sempre da scelte politiche sbagliate… 

Il Diana, struttura innovativa e di grande prestigio per una città che doveva rinascere e affermare se stessa dopo il secondo conflitto mondiale, fu voluto con votazione unanime dall’amministrazione comunale guidata dal dott. Peppino Fogliani, eletto Sindaco il 30 giugno 1948, in sostituzione del dimissionario Francesco Paolo Lo Presti. Fu scelto un luogo che prima era stato deposito di botti, di barche e qualche volta teatro di risse. E’ rimasto nel cuore di chi amava lo spettacolo abbinato alla classe ed alla bravura, ma spesso anche alla fortuna, di centinaia di persone che, anche per più volte la settimana, costituivano una fonte di ricchezza per il commercio e non solo. Il campo di gara era un luogo immerso per attimi interminabili nel silenzio, rotto solo dall’urlo del tiratore e dallo sparo, ma esplodeva in un boato solo alla fine della serie, durante la quale i tiratori avevano preso posto, a rotazione, nelle pedane.

Sono anni legati ai ricordi della nostra adolescenza, vissuti in una Milazzo di altri tempi, che forse ricercava una propria identità puntando sullo sport ad alto livello, che viveva il miracolo dell’industrializzazione ma sperava prepotentemente nel turismo e nella crescita edilizia ed urbanistica. Anni in cui Milazzo era la capitale del Tiro a volo, grazie alle iniziative dell’avvocato Domenico Sibilla, Micio per chi lo conosceva, indimenticato professionista che per decenni lottò per la crescita sportiva, turistica ed economica della sua città e dell’intera Sicilia. Oltre 40 anni di Presidenza lo hanno portato ad organizzare innumerevoli gare di tiro a volo, incrementando e propagandando uno sport che radunava a Milazzo i migliori tiratori nazionali ed internazionali, e suscitando un interesse per la disciplina che la rendeva paragonabile a sport ben più popolari: le tribune del Diana, sempre stracolme di spettatori, e gli alberghi, presso i quali alloggiavano i protagonisti di competizioni memorabili ne sono una testimonianza. Micio Sibilla non ha esaltato solo quella che era la precipua attività sportiva del sodalizio, ma ha avuto anche la capacità di portare a Milazzo i campioni delle più svariate discipline: scherma (dopo le Olimpiadi di Tokio, nel 1964, si affrontarono sulle pedane del circolo Diana le nazionali italiana ed ungherese, ai vertici mondiali); sci nautico (Milazzo ospitò le prove valide per l’assegnazione del titolo mondiale); aeromodellismo. Una Milazzo diversa da quella di oggi, fiera del benessere che viveva e che si riconosceva nelle iniziative di quest’uomo, al quale anche la classe politica dell’epoca attribuiva i meriti per avere saputo incrementare l’economia e il turismo, in anni in cui la presenza dell’industria era la principale fonte di ricchezza per migliaia di famiglie. In quegli anni assumeva consistenza l’attività edilizia, sulla spinta dell’incremento della popolazione e della richiesta di nuove unità immobiliari per chi sceglieva Milazzo, al centro di un movimento di attrazione, per fissare definitivamente la propria residenza.

Il Circolo DIANA continuava come un inarrestabile rullo compressore a spianare la strada ad iniziative memorabili: fu istituito il Gran Premio TRINACRIA, competizione internazionale che vedeva accorrere nella nostra città i migliori tiratori del mondo. Campioni mondiali, campioni olimpici, elementi come Rossini (oro a Melbourne), Mattarelli (Tokio), Giovannetti (Los Angeles e Mosca), Ronchi, Pera, Venturini, Cioni, Danna, Leon Bozzi. E non bastavano gli alberghi per ospitare i partecipanti e le loro famiglie, ma si doveva ricorrere anche a strutture di altri comuni, che vivevano di luce riflessa!

E mentre andiamo vanamente alla ricerca di quegli anni irripetibili, rimasti scolpiti nel nostro cuore di adolescenti, nei nostri ricordi sono sempre vivi quegli spari, quei piattelli, quelle migliaia di spettatori, quei silenzi assordanti, quei colombi che cercavano di sfuggire alla cruenta mattanza, i piattelli che si frantumavano o, solo se sfiorati, cambiavano direzione dando al tiratore la certezza di non avere sbagliato colpo, quei ristoranti pieni ad ogni ora, quegli alberghi nei quali era difficile trovare un posto letto, quelle vetrine dei gioiellieri nelle quali ori e brillanti avevano disponibili e generosi acquirenti … a pensarci bene abbiamo nostalgia di quel tappeto erboso che nelle sere d’estate ospitava anche un cinema all’aperto, di quegli uomini alla ricerca di una giornata di gloria… Ci manca una Milazzo che non tornerà più, ma che non è stata dimenticata da chi non finirà mai di ringraziare gli artefici di quel miracolo nel quale sarebbe stato giusto credere concretamente… 

Ma l’impegno del Circolo Diana non si fermava allo sport: in anni ormai lontani da noi si organizzavano anche eventi culturali di grande rilievo, premi giornalistici, letterari, fotografici, mostre di pittura. Si ricordano anche gli impegni ricreativi e musicali, che hanno contraddistinto un’epoca. E le iniziative non escludevano il sociale: a Natale, ogni anno, pranzo e doni per un centinaio di bambini fra i meno fortunati!

L’avvocato Micio Sibilla ha chiuso la sua vita terrena venti anni fa, il 5 maggio 1998, un giorno dopo il compimento del suo 88° compleanno. Reminiscenze scolastiche ci richiamano un illustre personaggio della storia, scomparso il 5 maggio: “ai posteri l’ardua sentenza” fu la conclusione del Manzoni, per valutare se quella di Napoleone fosse stata vera gloria. Tanti i giudizi, e molti certamente contraddittori. E’ innegabile che per tutta la sua vita si dedicò instancabilmente al lavoro, alla famiglia, allo sport, alla crescita della sua città, alla quale non chiese mai nulla ma dalla quale ricevette, negli ultimi anni della sua vita, un’offesa che lo turbò profondamente, uno sfregio che ancora oggi brucia e che lo addolorò: la distruzione di ciò che aveva creato e che aveva portato immensi benefici alla città ed alla sua economia. Le nuove generazioni non conoscono quest’uomo, ma il suo ricordo è vivo in coloro che rimpiangono i momenti di prosperità e di benessere che hanno fatto grande Milazzo e l’hanno resa unica nel mondo sportivo: ha amato, onorato e promosso Milazzo senza chiedere nulla, senza altri fini, da Uomo libero. La sua soddisfazione era quella del consenso che ricevevano le manifestazioni che lui organizzava. E ancora oggi, piuttosto che esprimere perplessità o dubbi su ciò che ha fatto, chi lo ha conosciuto ed apprezzato non può far altro che rimpiangere quei giorni in cui Milazzo, fiera del suo glorioso passato, guardava avanti, pronta a spiccare, ad ogni occasione, il volo verso mete sempre più prestigiose… lontano, fino a perdersi nell’immensità del mare e del cielo, come quei colombi che, lasciati liberi, eludevano i colpi mortali dei tiratori, e si libravano felici in un’immensità fatta di sogni, di libertà, di entusiasmo.

A distanza di venti anni dalla sua scomparsa, l’avvocato Sibilla, nel cuore di molti, non meritava questo ennesimo tradimento! 

Commenti

2 commenti

  1. massimo Smedile

    L’avv. Sibilla, non un avvocato qualsiasi, come sentenziò la figlia in occasione di una premiazione Terminal. Un signore per bene, un galantuomo… e pensare che non era nemmeno milazzese, ma era nato a New York, ma che alla città di Milazzo ha dato lustro e prestigio con le sue innumerevoli iniziative.

  2. Ennio Magliarditi

    Era un amico della mia famiglia. Lo ricordo benissimo: una persona preparata, gentile, affabile e disponibile. Per quello che ha fatto propongo una raccolta spontanea volta alla realizzazione di un busto in bronzo o in marmo da collocare al Circolo Diana a futura memoria!

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