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CLAUDIO PACI, era il 12 dicembre 2019…

IN OCCASIONE DEL SUO COMPLEANNO, IL 15 DICEMBRE, VERRA’ PUBBLICATO UN DISCO IL CUI RICAVATO VERRA’ DESTINATO IN BENEFICENZA AI BAMBINI DELLA SIERRA LEONE.

Era l’alba del 12 dicembre 2019. Il giorno ricorda una data tragica nella storia della Repubblica, la strage di Piazza Fontana, mai dimenticata da chi ha vissuto quel clima di contestazione e violenza.

A distanza di cinquant’anni, è un altro 12 dicembre a scrivere una della più terribili pagine della storia di questa nostra Milazzo, privata di un suo figlio. Claudio Paci, 31 anni da compiere solo qualche giorno dopo, viene strappato alla sua famiglia ed ai tantissimi amici sull’autostrada Me / Pa, mentre feceva ritorno a casa. Vittima di un assurdo incidente stradale, non è facile rassegnarsi, non è semplice accettare un atroce destino che ha spezzato una vita, ha reciso un fiore che stava sbocciando.

Su quella striscia di asfalto, a pochi minuti da casa, si sono infranti i sogni, le speranze, i disegni di un ragazzo che aveva tanta voglia di vivere e di trasmettere la sua stessa vitalità agli altri, che solo tre mesi prima aveva deciso di formare famiglia, portando all’altare la ragazza che avrebbe dovuto condividere con lui una vita. La città è incredula, scossa da una notizia che, amplificata dal tamtam di migliaia e migliaia di messaggi affidati a facebook, rimasto l’unico strumento che veicola sentimenti ed emozioni espressi con semplici parole o immagini, comunica che Claudio Paci non c’è più!

Cosa rimane oggi, a distanza di un anno da quella partenza, di Claudio? Il suo nome, il ricordo, la sua musica, i numerosi amici che lo vanno a trovare ogni giorno per parlare con lui e raccontargli cosa hanno fatto…

In questo anno un po’ tutti abbiamo ricordato Claudio, la sua musica, i suoi sogni, vivendo anche noi lo schianto di veicolo che ha impedito ad un figlio dei nostri amici più cari di non rientrare a casa in un piovoso mattino di dicembre.

Così scriveva il papà, Enzo, affidando a noi di TERMINAL il suo strazio, quel dolore che non avrà mai fine: “… Ora che non c’è più ho molta paura che i suoi sogni e i suoi desideri rimangano nel vuoto. I suoi tamburi non suoneranno più, spero che venga ricordato con la sua gioia di vivere e di far vivere gli altri…. “.

Aveva perso le speranze Enzo: aveva timore che Claudio potesse essere dimenticato troppo presto, che quel fiore reciso negli anni più belli da una mano gelida e insensibile potesse appassire inesorabilmente, come tutti i fiori colti per inebriarsi del loro profumo…

Non è stato così: Claudio vive, è stato presente in ogni istante trascorso da quel giorno. La sua vicinanza ha ispirato chi lo ha ricordato, ha suonato, ha cantato per infondere speranza, nel suo nome! E i suoi amici, i suoi cari, continueranno a farlo: giorno 15, giorno del suo compleanno, verrà pubblicato un disco dedicato a lui e con la sua diretta partecipazione in quanto i suoi ritmi sono stati messi in tutti i brani. Nel suo nome, nel suo ricordo si è messa in moto una catena di solidarietà, e l’incasso del disco andrà in benificienza per i bambini africani della Sierra Leone dove verrà attrezzata una sala musicale che porterà il il nome di Claudio Paci…

A distanza di un anno da quel funesto 12 dicembre del 2019, e in questo 2020 tragico e da dimenticare, Claudio è stato giorno dopo giorno in mezzo a chi lo ha voluto bene e non lo ha mai dimenticato. Claudio Paci continua a vivere, amici miei! I segnali della sua presenza sono evidenti… Non possiamo vederlo, non possiamo fermarci a parlare con lui, non possiamo abbracciarlo, ma c’è… .

“… Non ti dico addio, amore mio, ma arrivederci, un giorno suoneremo ancora insieme in un mondo più dolce e più felice”. Ricordi queste parole, Enzo? Le hai scritte tu, un anno fa: era un messaggio al tuo ragazzo. Lui ti sta rispondendo, giorno dopo giorno, stando in mezzo a voi, dandovi quella forza necessaria che pensavi di non avere per continuare a credere che la sua assenza è soltanto un viaggio… E’ andato a suonare “in un mondo più dolce e più felice“…

 
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