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DIFFERENZIATA, COSI’ FACENDO SI SPIANA LA STRADA ALL’INCENERITORE!

IL NOSTRO PAOLO NON CI VEDE CHIARO, E NON HA BISOGNO DI UN PAIO DI OCCHIALI! SONO MALI ESTREMI CHE IMPONGONO ESTREMI RIMEDI, E ONESTAMENTE NON HA TUTTI I TORTI, CONOSCENDO I CITTADINI E LA CLASSE POLITICA… 

“Carissima Redazione, sembra che a Milazzo, dopo i torpori del periodo natalizio (passato ormai da mesi), siano riesplose le solite e, possiamo dirlo, cicliche carenze. Ho la netta sensazione che abbiamo dimenticato, tutti o in buona parte, il senso di appartenenza e la dignità che ci avrebbero permesso di ribellarci ad una serie di vuoti, istituzionali o di competenze dell’amministrazione, e che ci stanno sempre più scavando la fossa nella quale ci troviamo.

Oggi è il turno della spazzatura.

Siamo un paese fortunato. Abbiamo una lista di rotture che possiamo di volta in volta scegliere per ammorbarci la vita e rovinarci quel poco di fegato e di pazienza rimasti.

Milazzo, come in buona parte del mezzogiorno, a girarlo, vive in uno stato di perenne emergenza immondizia. La politica attuata dall’amministrazione è talmente confusa e vaga da lasciare spazi di manovra a chi, per abitudine, convenienze e pigrizia generazionali, sguazza nella confusione. Quindi ci ritroviamo, malgrado gli sforzi dei netturbini, gli angoli delle strade stracolmi di pattume e una raccolta differenziata che in un paese in via di sviluppo sarebbe migliore della nostra.

Ora le colpe come al solito andrebbero equamente divise.

Da una parte un’amministrazione che sembra aver pensato alla raccolta come ad un gioco di società; il tutto spiegando le regole superficialmente e soprattutto senza una pianificazione temporale degna di tale progetto.

Dall’altra parte, i cittadini. Complici nella buona azione, che si sobbarcano carichi di spazzatura nei balconi e negli spazi disponibili, e ligi (nei propositi) ad una differenziata che avrebbe, nello spirito, dovuto portare risultati e ritorni anche economici.

Poi abbiamo una terza fascia di soggetti: i furbi! E di questi Milazzo ne è piena. Appartengono a  quella categoria di cittadini, dotati di “palle e di intelligenza”, che si sentono talmente superiori da scavalcare le regole perché sono al di sopra. Di tutto, regole, educazione e senso civico. Magari vanno in giro con la maglietta “I LOVE MILAZZO”, e poi sono, nei fatti, i primi a “fotterla” beatamente appena la città si assopisce.

Come vedi, cara Redazione, non è semplice. Ci sarebbero alcune regole che basterebbe applicare, per rendere il tutto, non dico perfetto, ma sulla via del successo. Dividere la città per zone, e dopo avere istruito i vari residenti con incontri o con la spiegazione porta a porta (si è fatto in città più grandi, quindi non vedo la difficoltà), dare il via alla fase sperimentale di circa tre mesi. Dopo di che, entrerà la fase definitiva, limata dal periodo di prova e resa operativa.

Nel mezzo, anzi parallelamente, le attività commerciali, tutte, obbligate a munirsi di bidoni legati alla attività. Che dovranno essere svuotati, concordandolo con la società incaricata, a giorni indicati. Non è una cosa fuori dal mondo, ma a Milazzo, come ama dire un mio amico che viene (malgrado tutto, dico io), ogni estate, anche grattarsi la testa sembra un affare di stato.

In questi giorni, sembrerebbe che la polizia municipale abbia multato attività di ristorazione per aver immesso immondizia fuori orario o altro. Se si volesse essere altamente operativi, basterebbe guardare al di fuori delle attività di ristorazione o generi alimentari. Macellerie o paninoteche. Non è difficile trovare prodotti di scarto che la legge, e sottolineo, la legge, obbliga conferire a ditte specializzate per lo smaltimento. Da noi, Milazzo anarchica (ma gli anarchici hanno ragione se si offendono), tutti possono buttare tutto, nel bidone della indifferenziata. Quindi ti ritrovi ossa di vitello, piuttosto che cassette di frutta e verdura con relativo prodotto marcio o scaduto, in mezzo al resto. E tutto questo ben di Dio, con la benevola assenza o miopia di chi dovrebbe vigilare o tutelare. Di chi sia la colpa o la mancanza è sotto gli occhi di tutti. Nostra. Per aver pensato che un’amministrazione simile fosse in grado di operare nel meglio, e dei nostri concittadini che, abusivamente e con il loro egoismo, rendono inutili gli sforzi di molti, tantissimi milazzesi, che si fanno il, scusatemi il termine, culo, per cercare di rendere vivibile la nostra città e pagare tasse degne per un servizio che, al contrario è da quarto mondo. Se vogliamo continuare a vivere nell’idea che non ci sia niente di meglio, cari miei concittadini, continuate a fare come sempre. Altrimenti tirate fuori dal cassetto dei nonni il coraggio di essere cittadini al cento per cento, e riprendetevi la città, amandola e, soprattutto, rispettandola.

Chiudo con una impressione. All’orizzonte si staglia il pericolo, questo sì definitivo, dell’inceneritore. Non vorrei che questa claudicante forma di gestione dei rifiuti, nasconda, vergognosamente, il progetto ultimo di un inceneritore; ultima speranza per un sistema di raccolta che non è riuscito, malgrado “gli sforzi”. Se così fosse, bisognerebbe applaudire per “l’astuzia”, ma al contempo biasimare chi, nell’ignoranza e nella pigrizia, condannerebbe definitivamente, una terra che ha tutto per essere un paradiso in terra e che, con i nostri comportamenti e scelte, abbiamo reso un inferno. Grazie come sempre per l’ospitalità.”

PAOLO TIRANTE

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