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ELIANA GIORLI, vedova di Tindaro La Rosa, ci lascia!

DA QUALCHE SETTIMANA LE SUE CONDIZIONI DI SALUTE ERANO PEGGIORATE… E LEI, IRRIDUCIBILE COMBATTENTE, SI E’ ARRESA…

I FUNERALI SARANNO CELEBRATI NELLA GIORNATA DI LUNEDI’ 24 FEBBRAIO, ALLE ORE 15.30, PRESSO LA CHIESA DEL SACRO CUORE.

Immagini e ricordi di una donna che rivedo nel fiore degli anni, moglie di Tindaro La Rosa, impegnata politicamente e fedele ai suoi ideali. Un amore giovanile che continua, a dispetto del tempo che scorre inesorabile, anche lassù, dove lei è andata a riunirsi stamattina, all’alba di un nuovo giorno, al suo sposo, compagno di tante battaglie.

Fui testimone degli ultimi giorni di vita di Tindaro La Rosa, quando, per ringraziarlo di un documento sonoro che mi aveva fornito per un lavoro universitario, gli consegnai una lettera scritta con una penna ROSSA! Una lettera che conservò, perchè – mi disse – mai e poi mai avrebbe pensato che un avversario politico, così come mi riteneva, potesse diventare il più caro dei suoi amici.

E tornano in mente vecchie immagini di anni lontani, l’amicizia con i miei genitori, sincera e disinteressata, fra persone che non avevano nulla da nascondere e fondata su sentimenti di lealtà. Così come non potrò mai dimenticare quella visita dopo la mezzanotte, al temine di una Festa dell’Unità, una delle tante che si organizzavano a Milazzo negli anni 70, a casa dei miei. Ero ancora “figlio di famiglia” e con idee opposte, e mi svegliai per il vociare allegro e festoso che proveniva dal salone. Curioso di sapere cosa stesse accadendo, vidi papà con un fazzoletto rosso al collo, assieme a mamma, a Tindaro e ad Eliana, discutere allegramente.

Rivolgendomi a papà piuttosto che all’avversario di sempre, il comunista Tindaro La Rosa, gli intimai di togliersi quel “coso” dal collo! Fu allora che lui, il nemico, mi disse sorridendo di tornare a dormire. Rimasi interdetto, tornai a letto evitando di unirmi, per rispetto delle mie idee a quel gruppo di scalmanati avanti negli anni, ma che di anni ne avevano poco più che 50, tutti ricchi di esperienza, lotte, vitalità, sincera amicizia! 

Compresi quel giorno molte cose: ma soprattutto che l’amicizia non ha colori, e da allora ho cercato di cambiare anche i miei atteggiamenti nei confronti degli avversari politici. 

Salutammo l’ultimo viaggio di Tindaro, ma non per questo mi ero dimenticato di lui; al punto che un giorno, nel corso della presentazione in aula consiliare del libro “IL CONSIGLIO COMUNALE dal dopoguerra al 1993 – elezione diretta del Sindaco” di Luigi Celebre e Giovanni Petrungaro, patrocinato dalla mia associazione, mi volli rendere promotore di un gesto: una lettera al Presidente della Repubblica, on. Giorgio Napolitano:

Ill.mo Sig, Presidente della Repubblica Italiana

On. Giorgio NAPOLITANO – Palazzo del Quirinale – ROMA

Milazzo, 2 settembre 2009

            Qualche mese addietro nella Sala Consiliare del Comune di Milazzo è stato presentato il libro “Il Consiglio Comunale di Milazzo dal dopoguerra al 1993 (elezione diretta del Sindaco)”, che la nostra associazione ha ritenuto doveroso patrocinare per dotare la città di un documento indispensabile per la conoscenza della nostra storia democratica.

            La signora Eliana Giorli, moglie del compianto Tindaro La Rosa, è intervenuta con i figli alla presentazione dell’opera, ed è rimasta visibilmente emozionata per le parole d’affetto e di stima pronunciate dagli autori, rivolte all’amico Tindaro. Da me avvicinata, poiché ci lega una lontana amicizia, non è riuscita a nascondere le lacrime. Il pensiero correva al marito, protagonista di tante battaglie, ma anche a Lei, Signor Presidente! “Ah, come vorrei che il nostro Presidente della Repubblica possa leggere cosa si dice oggi del mio Tindaro! Ma come posso fare?”, si lasciò sfuggire.

            Non aggiungo altro, signor Presidente.

            Per noi è un immenso piacere trasmetterLe copia del libro, ma assieme ad una lettera della signora Eliana, che la stessa ha voluto scriverLe, in nome dell’antica amicizia con il “suo” Tindaro.

            Ritengo di aver fatto cosa gradita, alla signora Eliana ed alla Signoria Sua.

Doverosamente Suo Santino Smedili – Presidente Ass. Provinciale Statistici.

Lui, l’on, Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica, mi ha risposto, e a fianco pubblichiamo la lettera.

Questo mi onora personalmente. Mi sono fatto portavoce dei suoi saluti alla signora Giorli, che ho rivisto e riabbracciato, scambiando con lei quelle parole che servono a crescere in un rapporto di serena amicizia e collaborazione. Ma non si esauriscono qui i ricordi: le assegnammo, nel 2013, il PREMIO TERMINAL, e in quella stessa edizione abbiamo conferito lo stesso premio a Carmen MANNA, nel segno di una continuità ideologica e sindacale.

Poi, mantenendo un impegno assunto personalmente nel 2009, quando, prima delle operazioni del Censimento del 2011, avremmo dovuto dare un nome a tutte le strade della città, prive di apposita onomastica, fu la volta dell’intitolazione della seconda parte di via Tonnara al “suo” Tindaro La Rosa, e di un tratto della Piana alle Gelsominaie, per le quali si era sempre battuto fin dal dopoguerra…

Oggi apprendo la notizia della sua partenza: e i ricordi ritornano, a rafforzare quei sentimenti di rispetto e di stima che per decenni hanno costituito la base dei nostri rapporti, fra persone civili. Ognuno fiero dei propri ideali, ma pronti al confronto ed allo scambio di vedute su un Paese che cambia, su una città che lei e il “suo” Tindaro sognavano sicuramente diversa!

Addio, compagna ELIANA, riabbraccia Tindaro … a proposito, se lassù è con mio papà, vedi se porta ancora quel fazzoletto rosso al collo. 

 

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