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FRANCESCO MAISANO, personaggio storico di Vaccarella, vittima del COVID

“Non è giusto! Non doveva andar così! Ho pregato ogni giorno affinché superasse anche questo ostacolo, invece, la telefonata che non volevo ricevere dal figlio Pasquale: mio Padre non ce l’ha fatta! Che tristezza! Un altro tassello che viene a mancare al mosaico “Vaccarella”, pittoresco borgo marinaro, dove Don Ciccio ha vissuto la sua vita. Se ne va in punta di piedi, dopo circa una settimana di ricovero. Perdiamo un punto di riferimento, Don Ciccio, il nostro CHEF, il nostro Socio onorario al circolo U.S. Giovanni Cambria, la nostra forza insieme alla Sua famiglia. È stato un piacere, un onore aver collaborato con Lei nell’organizzare la Sagra per tanti anni. Riposi in pace e continui a guidarci da lassù. Sentite condoglianze alla moglie Tindara, ai figli, Pasquale e Francesca, alla nuora Marisa, al genero Stefano, ai nipoti e ai parenti tutti da parte mia e da tutti i soci del sodalizio. Buon viaggio!”.

Abbiamo voluto affidare al nostro Melino Salmeri il saluto ad un personaggio storico di Vaccarella, conosciuto per la sua affabilità e bontà, ma soprattutto per essere venuto alla luce nella Grotta dell’Oro! Chi non conosce Milazzo, non conosce nemmeno i luoghi simbolo della gente di mare: e la Grotta dell’oro è il luogo nel quale durante gli anni della seconda guerra mondiale e i bombardamenti, si rifugiarono almeno cinquecento persone, come lo stesso Francesco MAISANO raccontava ed ha lasciato in un video una surreale dichiarazione della sua origine: partorito in quella grotta, il 6 agosto 1943, gli venne affibbiato, assieme al nome di battesimo, FRANCESCO, quello di CICCIU D’A RUTTA! Soprannome alquanto singolare di riconoscere uno di Vaccarella, dove i Maisano, i Salmeri, i Cusumano, i Cambria si contano a decine! Modo alquanto singolare, aggiungiamo noi, di rendere famoso per gli anni successivi un personaggio che divenne celeberrimo e degno di stima e amicizia! Altri post sui social lo indicano come prima vittima del COVID in questo martoriato anno che sta volgendo alla fine: un triste primato, che pareggia i conti con quello stabilito nella nascita. L’ALFA e l’OMEGA, il primo e l’ultimo giorno della sua vita, faranno ricordare rendendolo famoso più di quanto non lo fosse Francesco MAISANO: una nascita in una grotta, con la madre che partorì circondata dalle donne del tempo ed aiutata da un’anziana, mentre attorno a lei venivano stese delle lenzuola per nascondere le sue doglie, con il piccolo salutato come portatore di pace e di speranza, in un mondo devastato da un immane conflitto bellico, circondato dalla gioia e dall’affetto della gente umile che per giorni rimasero attorno a lui e ai suoi. La sua partenza, ieri, 12 dicembre, viene vista come lo fu la sua nascita: fine di un incubo che stiamo ancora vivendo e che non cessa di prendersi i nostri cari e i nostri affetti.

Don Ciccio aveva forse questo destino? Venire al mondo per dare una speranza di pace, lasciare questo mondo per farci credere che tutto finirà?

Non osiamo fare commenti, anche se qualcuno in questa mia riflessione vedrà un accostamento irriverente con un altro Bambino, venuto al mondo più di duemila anni fa, e sempre in una grotta. Ma se fosse veramente così, e la partenza di don Ciccio, annunciata dopo una lotta combattuta contro il male, fosse un segnale di speranza per noi e per chi soffre?

Voglio crederci, don Ciccio… la tua partenza mi autorizza a credere… Che Dio ti accolga nel Suo regno come un figlio!  

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