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GIOVANNI RUVOLO, quanti ricordi!

“Non posso ancora credere che non ti rivedrò più… Mi sento l’anima straziata… 💔
Non mi è stato concesso di tenerti per mano in quel momento… Questa è una pena nel cuore che mi accompagnerà per tutta la vita.
Lasci un vuoto incolmabile, nonno…
Mi mancheranno i tuoi mille racconti, i tuoi aneddoti, le tue marachelle, le tue strampalate teorie mediche…
Mi mancherai immensamente per sempre.
Ciao Nonno…”

Non è la prima volta che riportiamo, in questi nostri saluti a persone care che ci lasciano, le parole di Alisia Sottile. Lo avevamo già fatto quando, due anni fa, lei stessa dedicò il suo commosso pensiero a Rosalia Alibrando, moglie del nostro amico Pippo Pagano.

Alisia scrive parole strazianti per il suo caro nonno. Sono proprio i nipoti a soffrire maggiormente le partenze dei loro nonni…

Di loro restano ricordi incancellabili. Quanta sicurezza in quelle braccia forti che tenevano i nipotini! Quanta bontà in quegli sguardi che cercavano per essere rassicurati dalle paure dell’infanzia! Quanta dolcezza in quei sorrisi! E quanto impegno mettevano per cucinare per loro le pietanze preferite! E poi… quanta complicità nel dare loro, di nascosto ai genitori, ciò che questi vietavano facendo magari la voce grossa! 

Giovanni RUVOLO oggi alle 15.30 riceverà, nella Chiesa della Madonna delle Grazie, l’ultimo saluto di chi lo ha conosciuto e vivrà nel suo ricordo! Aveva 87 anni, il nonno di Alisia; e man mano che il tempo passava, che gli anni passavano, con l’insorgere di problemi fisici, anche quell’uomo, il cui cognome è sinonimo di robustezza, di forza, mostrava la sua debolezza! Non ha potuto lottare, così come avrebbe fatto in giovinezza, contro quei malanni che lo assillavano, e chi lo amava tanto non è riuscito nemmeno a poterlo tenergli la mano, estremo segno di dolcezza, di affetto, di conforto; estremo tentativo di tenerlo legato a sè, evitando che scivolasse via giorno dopo giorno!

So cosa provi, Alisia. Ci siamo passati in tanti, e in tanti non abbiamo avuto la gioia di stare accanto ai nostri vecchietti che ci lasciavano! Io come te, tanti anni fa… e tanti altri conosceranno, purtroppo, nella partenza improvvisa, un dolore indescrivibile.

Sono certo che lo avrai sempre a fianco, così come lo sento io, anche se da allora sono passati sessant’anni! Ero un bambino di undici anni, in cui sono rimasti vaghi ricordi della fanciullezza, ma un amore indescrivibile che quel nonnino aveva riversato su di me, primo nipote. Tu hai avuto la gioia di godertelo più a lungo, e sono felice per te, perchè avrai più ricordi per tenerlo vivo nel tuo cuore. Non pensarlo debole, come gli ultimi giorni, cara amica mia: ripensa a lui quando era giovane e forte. Quando per te era il migliore nonno del mondo. Quando correvi a rifugiarti nelle sue braccia, a stringerlo forte, a cercare baci, abbracci, sicurezza, complicità…

Ti sono vicino, Alisia! Abbraccia per me i tuoi cari. E augura, da parte mia, da parte di noi ex alunni del Liceo, oggi riuniti in questo giornale, un buon viaggio al tuo nonnino!

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