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GIUSEPPE MUNDO, NON TI ABBIAMO DIMENTICATO…

Si era addormentato serenamente, il 10 maggio di 14 anni fa… Un sonno profondo, per vincere la stanchezza, la fatica. Un sonno che lo avrebbe rimesso in forze, e gli avrebbe consentito di recuperare energie. Non sono queste che mancano ad un ragazzo di trent’anni, e proprio trent’anni aveva Giuseppe MUNDO, figlio di Nicola, cresciuto anche lui nella Sena, mio coetaneo ed alunno del prof. Foti in anni ormai lontani.

Giuseppe era piombato a letto, e nessuno avrebbe mai potuto immaginare che quel sonno lo avrebbe condotto lontano, per l’eternità!

Ricordo, purtroppo tristemente, quel che accadde quando i suoi si avvicinarono per svegliarlo: l’ala fredda della morte era passata su di lui, giovane e nel fiore degli anni, ed aveva reciso la sua giovinezza con un colpo netto. Il suo cuore si era fermato per sempre, la diagnosi impietosa fu ANEURISMA, vana giustificazione per chi rimane e piange disperatamente chi è andato via.

Una partenza triste quella di Giuseppe, con la mamma e il papà apparentemente sereni, a distanza di 14 anni. Si dice che il tempo risana le ferite, aiuta a dimenticare: ma non è così. Sappiamo benissimo, ed io che ho vissuto una partenza analoga so che il dolore è immenso, che le piaghe non possono essere risanate, che mai e poi mai può subentrare la rassegnazione. Ci saranno, sì, atteggiamenti che si assumono, verso l’esterno; chi non ha vissuto lutti tremendi magari pensa che il tempo abbia cancellato ogni cosa, che si è tornati a vivere come prima, un colpo di spugna e via… ma chi ripaga una madre, un padre della perdita di un figlio? 

Giuseppe ormai è lassù, assieme ad altri ragazzi di questa città, di tante altre città. Tutti strappati alla vita ed agli affetti da una signora che è passata silenziosa, ma ha avuto il tempo di fermarsi per aggredire e volare via, portando in cielo i fiori più belli, e piantare i semi in un giardino fiorito e multicolore. 

Era il 10 maggio, 14 anni fa… Giuseppe è partito nel mese della Madonna, della mamma, delle rose…

La Madonna lo ha vicino a sè, Lei che è mamma di noi tutti, e continua a vegliare su Giuseppe al posto di Maria e di Nicola, per alleviare le loro sofferenze.

Quel fiore reciso, nel mese delle rose di 14 anni fa, è la più bella rosa che profuma un giardino immenso, in un mondo lontano. Ma il profumo lo avvertono tutti coloro che Giuseppe non lo hanno mai dimenticato.

 

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