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INCIDENTE SULL’ASSE VIARIO. LA COLPA E’ DELLA PIOGGIA!

UNA COLPA CHE DEVE ESSERE CONDIVISA CON L’INDUSTRIA. COSA VIENE EMESSO IN ATMOSFERA, DI GIORNO O MEGLIO DI NOTTE? E COSA ACCADE QUANDO PIOVE? TORNA GIU’…

ACCADE SEMPRE QUANDO PIOVE, e le cause vanno ricercate spesso nella pioggia, nell’asfalto, nella velocità… Nessuno, lo abbiamo scritto e riscritto decine di volte, si preoccupa di appurare se ci siano delle sostanze oleose che si depositano sull’asfalto, rendendolo viscido e pericolosissimo. Mentre al nord si attende la pioggia per rimuovere la spessa nube di smog, qui a Milazzo la pioggia diventa una sorta di maledizione, e a farne le spese sono proprio le auto che si fidano fin troppo del fondo bagnato. Non è questione di pendenza delle curve, di progettazione, di distrazione alla guida. E’ proprio colpa delle maledette particelle oleose che sono sospese in atmosfera, e che si depositano, dopo una semplice pioggia, su tutto. Provate a fare un’analisi all’acqua piovana, e avrete la conferma di ciò che scriviamo… E allora ci saranno nuove accuse nei confronti dell’industria, che libera in atmosfera quel che non riesce a smaltire in altri posti! Tanto, la pioggia che ne sa di quel che riporta sulla terra? Lei, in fin dei conti, cade sempre dalle nuvole!

La foto è stata gentilmente concessa da www.ildiariometropolitano.it 

 

Commenti

8 commenti

  1. ma smettetela di sparare cazzate, e soprattutto cambiate lo spacciatore, questo qui vi da roba non buona. Ah dimenticavo: imparate a guidare.

  2. mi spiace ma stavolta non sono d’accordo…se fosse la sostanza oleosa perchè solamente nell’asse viario?
    le auto dovrebbero uscire di strada ovunque….in città e fuori.
    forse se gli automobilisti durante la guida di un automezzo fossero più attenti e non stessero chattando o parlando al telefono ci sarebbero meno incidenti.

  3. Non sottovalutare MAI che un'auto può trasformarsi in un'arma moooolto potente!

    L’asfalto è SEMPRE viscido già con poche gocce di pioggia e per rendersene conto basta semplicemente “toccare” il freno per rendersi conto che,se non si ha particolare esperienza di come si comporta un veicolo sottoposto a particolari eventi,allora il guaio è subito servito su un piatto d’argento.Altra cosa da tenere in considerazione è lo stato di manutenzione delle macchine che circolano,con particolare riferimento allo stato di usura delle ruote:spesso si sottovaluta che, un buon treno di gomme,salva la vita,invece molti dimenticano,o proprio non vogliono capire che il battistrada è sicuramente il primo contatto che l’auto ha con la strada e se questo contatto non è efficiente,allora nessun Santo può salvare dagli effetti dell’acqua planning e delle giravolte sull’asfalto con le conseguenze del caso.Non prendiamocela quindi né con le condizioni delle strade,o degli effetti delle ipotetiche particelle in sospensione in atmosfera,ma SOLO ed ESCLUSIVAMENTE con la strafottenza ed il delirio di onnipotenza di chi guida;infine,un bel corso di guida sicura,magari un po’ più costoso di comuni test con semplici , distratti ed anche spesso incompetenti istruttori di scuola guida,non farebbe male proprio a nessuno,ma in compenso avremmo molte vite umane salvate da incidenti che sono più evitabili di quanto si pensi.In fondo,si tratta solo di fisica.

    • Analisi molto intelligente. Se poi si considera quanti sms e contatti su FB fai mentre guidi, la fittata e bella e servita.

  4. Ma che cavolate dite!!!#

  5. Domanda per la competente redazione…. l’asfalto di che cosa è fatto ?!!!
    Dai miei ultimi ricordi scolastici, era il risultato della parte meno nobile del petrolio che è per l’appunto oli pesanti dell’ultimo stadio della distillazione del greggio.

    Le notizie a sensazione… fatele fare alle riviste di gossip !!!

  6. QUAL E’ LA VERA CAUSA DELL’ULTIMO INCIDENTE DI IERI, CHE HA VISTO un’autovettura adagiarsi su una fiancata, sull’asse viario? Sto pensando alla discussione che si è sviluppata, assumendo toni accaniti, a seguito della pubblicazione dell’articolo in cui si parla proprio di quell’incidente, AUTONOMO, accaduto sull’asse viario. Su Facebook, social che ha amplificato la nostra pubblicazione, ho voluto contare i favorevoli e i contrari alla teoria delle sostanze oleose che vengono rispedite a terra dalla pioggia. Potrebbero essere le stesse particelle che si depositano sulle lenzuola stese (ricordo che qualche anno fa per accertare la presenza di smog nel centro urbano ci fu un’iniziativa che vide apparire sui balconi di Milazzo decine di lenzuola bianche, diventate nere dopo una sola settimana), sui panni messi ad asciugare, sulle foglie degli ortaggi, sulla frutta che viene trattata energicamente con sostanze detergenti che la restituiscono linda e lucida, pronta per essere ingoiata da noi comuni mortali! Qualcuno, nei commenti di consenso, si è espresso contro la Raffineria (ma noi abbiamo parlato di INDUSTRIA), accomunando anche malattie e morti alla sua presenza. L’argomento è stato affrontato più volte, le cause delle malattie e delle morti per tumore possono essere addebitate a diversi fattori, a elementi diversi. Ma andiamo avanti: ci sono tantissimi favorevoli alla teoria delle particelle oleose, che non si esprimono più di tanto: un semplice MI PIACE, ed il gioco è fatto. I contrari partono lancia in resta ed attaccano a testa bassa. Fendono colpi a destra e a manca, ci accusano di essere ignoranti, accusano anche chi si è permesso di condividere la teoria, e meno male che non siamo stati trascinati, assieme a questi, davanti al tribunale dell’inquisizione: una catasta di legna sotto i piedi non ce l’avrebbe tolta nessuno! A nessuno di costoro, irremovibili, è però passato per la testa di invitare la redazione (colpevole di avere osato…) a raccogliere l’acqua piovana ed analizzarla. Sarebbe stato un modo per avere delle prove attendibili e… chissà, anche una serie di conferenze in cui discutere della quantità di sostanze che non si sciolgono, della direzione dei venti, dei punti di formazione delle pozzanghere; magari per accertare anche i residui di sabbia che lo stesso asfalto rilascia, una volta deteriorato, e che non gioca a favore della perfetta aderenza degli pneumatici (che se sono consumati agevolano il fenomeno dell’aquaplaning). Eppure era scritto nell’articolo, bastava solo chiederlo!  Insomma, fra favorevoli (tantissimi) e contrari (una sparuta minoranza che ci ha indottrinato con argomentazioni scientifiche ma si è lasciata andare ad offese nei confronti di persone che non conoscono, e che non dovrebbero permettersi di giudicare), a nessuno è venuto in mente che TERMINAL ogni tanto si ricorda di essere UN GIORNALE SATIRICO.

    Chi non ci conosce, ci prende spesso sul serio, e magari si incazza tremendamente, uscendo fuori dai gangheri e sbagliando nei commenti, spesso offensivi (ma noi stiamo al gioco…).

    Chi sa che ricorriamo all’ironia, approva incondizionatamente, con un semplice MI PIACE, o non si espone, evitando commenti: lo sa, e basta! Qualcuno ieri lo ha capito che si trattava di un pezzo satirico, quando nella discussione abbiamo tirato fuori la causa degli incidenti dietro il Mulino Lo Presti: il Triangolo delle Bermude! Ed è stato al gioco! Unico commento, fatto da chi ci conosce, “Ecco, un’altra cazzata! Non hanno nulla da fare, e inventano qualcosa …!”. Sono in tanti gli amici che sorridono e vivono beati.

    Quelli che invece non ci conoscono, scoprono loro malgrado che a noi ogni tanto piace scherzare. E magari, alla fine, si mettono a ridere, probabilmente tornando a rileggerci… e attendono il prossimo pezzo satirico, ma senza scoprirsi più di tanto. Come si suol dire, ‘na vota si futti a vecchia! 

    Poi ci siamo noi, artefici di scherzi a volte irripetibili, ma in fin dei conti innocui, con cui usciamo spesso fuori dal seminato! Per noi è normale tornare alle origini di TERMINAL, nato come giornale satirico… A proposito, giorno 5 novembre TERMINAL festeggia NOVE anni. Proprio il 5 novembre, giorno in cui si dovrà eleggere il nuovo parlamento regionale. C’è da sperare che i nuovi eletti non ci prendano come esempio, in fatto di satira, di ironia, di scherzi; e facciano sul serio! A chi si aspetta la megafesta, con tanto di buffet e di brindisi, meglio rinviare ad altra occasione: fra tanti candidati che festeggeranno, non vorremmo che qualcuno pensi che il buffet sia offerto dal politico di turno, prima di conoscere il risultato… e magari poi sarà TROMBATO! 

    Santino Smedili – Direttore editoriale ed editore

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