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JEANS STRAPPATI, UN’ALTRA “AMERICANATA”!

SCHIAVI DELLE MULTINAZIONALI MA SOPRATTUTTO SUCCUBI DI TUTTO QUEL CHE VIENE IMPOSTO DAGLI USA, ECCO UN’ALTRA TROVATA GENIALE PER VENDERE A PREZZI DI CAPOGIRO INDUMENTI RECUPERATI NELLA SPAZZATURA! TANTO, I POLLI SI TROVANO SEMPRE!

Basta un’attricetta, meglio se bionda e con lo sguardo di triglia, che indossa un qualsiasi capo di abbigliamento, e il gioco è fatto! La foto scattata dal paparazzo di turno, le copertine, i giornaletti scandalistici, il flirt vero o presunto con un idolo dei giovanissimi, tutti ingredienti che stimolano l’appetito di teen agers. Ci vuole poco a ispirare la moda, sempre alla ricerca di giovani sconosciuti ma creativi che, stanchi di essere sfruttati nelle sartorie (non chiamateli atelier, per favore…), decidono di fare il salto. Ed ecco che nasce la porcheria che chiunque deve indossare: perchè dall’attricetta bionda e con lo sguardo di triglia, si passa agevolmente anche alla bomba sexy, alla diva al silicone, al macho depilato e con i capelli reimpiantati: con un capo d’abbigliamento che deve essere necessariamente indossato, venduto! Ecco che la moda dell’anno è il jeans, anzi il ripped jeans. Quello strappato, inizialmente davanti, all’altezza delle ginocchia, come se chi lo indossa avesse fatto cinquanta volte al giorno la Scala Santa, quindi all’altezza della coscia, poi dietro, sul sedere… Insomma, più strappi ci sono, più si è alla moda! Alla moda? Tempi che cambiano, evidentemente! Una volta, se uscivi con la cravatta annodata male, erano critiche. Anche l’abbinamento degli indumenti, prima che si passasse al casual, prima che la camicia andasse indossata sopra il pullover, prima che il pullover venisse buttato sulle spalle sopra la giacca, doveva sottostare a regole dettate dall’estetica e dal buon senso; fin quando qualcuno, sicuramente curioso di vedere in quanti avrebbero abboccato alla moda dell’anno, creata per confondere e convincere le masse, decise che ognuno era libero di vestire come meglio credeva! Stilisti a non finire, indossatrici magre come grissini, rotocalchi con immagini che avrebbero ispirato maree di imitatori. Il jeans, da sempre indumento popolare che si è adattato al passare degli anni e delle mode, ha subito la sua trasformazione. adeguandosi alle nuove esigenze ma senza perdere il suo fascino! La resistenza e la durata della stoffa hanno però subito delle metamorfosi: se erano sbiaditi nel colore originario, non si esitava a lasciarli nell’armadio. E, alla fine della stagione, gettarli in uno dei tanti contenitori di abbigliamento dismesso che associazioni onlus hanno disseminato in tutta Italia. Fino a quando a qualcuno non è venuta l’idea geniale di farli reindossare: sbiaditi, sdruciti, lacerati, consumati, bucati! Non trovando quelli di papà, datati e sicuramente ricchi di una storia vissuta attraverso gli anni della contestazione, ci pensano i figli a chiederne un paio nuovi. Nuovi si fa per dire… ma venduti a prezzi da capogiro, perchè aumenta la richiesta. E l’America gongola: quella stessa America che detta le regole, quella che ci ha inondati di cibi da non dare ai bambini, di musiche assordanti che a lungo andare ti accorgi che ti hanno danneggiato l’udito, di stili di vita che non sono i nostri. Quando non ti inonda di armi chimiche o di bombe cadute dall’alto, improvvisamente, su popolazioni inermi colpevoli solo di essere poveri e di vivere in un posto sbagliato!  

Commenti

3 commenti

  1. Omologazione? No grazie,preferisco un libro.

    E’ lo stesso principio che vede diffondere la “moda” che essere asini a scuola sia una nota di merito,mentre chi studia con sacrificio si vede messo alla berlina dai bulli che lo sfottono.E’ lo stesso principio che vede diventare famosi signorine e signorini di dubbia moralità e vede dimenticati coloro che, dopo anni di studi universitari, titolati con pubblicazioni accademiche di un certo spessore, si trovano a cercare o ad elemosinare, un lavoro umile e mal pagato, mentre qualche “figlio di papà, ignorante, viaggerà su strade spianate dai favoritismi, magari politici.Mi chiedo come mai la nostra società privilegia con successi e guadagni stratosferici gentaglia che ai miei tempi si sarebbe vergognata di apparire in pubblico e che invece oggi ha diritto di replica ed anche di voto,rendendo il mondo in cui viviamo,moralmente sempre più lercio. Mi chiedo come mai non siano altrettanto famose,persone che inventano cose che servono a rendere migliore la vita di noi tutti,o ricercatori che scoprono molecole in grado di curare malattie terrificanti. Proviamo a chiedere in giro se qualcuno sa chi sia la Belen o il tronista di turno o se gli stessi sanno chi ha inventato il telefono,il vaccino contro la poliomielite,o chi siano i primi astronauti scesi sulla luna. Di sicuro i nostri giovani sapranno vita,morte e miracoli delle soubrettine, ma non sapranno NULLA di ciò che rende l’umanità progredita e colta.In questi giorni mi è parso persino di sentire che nelle scuole elementari sia stato soppresso lo studio della geografia! Largo all’ignoranza ed all’omologazione sia che provenga dagli Stati Uniti che da qualche altro posto al mondo. Formiamo una classe di giovani che nel futuro vestiranno gli stracci rimasti in qualche angolo di un dimenticato armadio; ma non perché la moda vorrà così, ma solo perché nessuno più sarà in grado di cucire abiti dignitosi. Sì, saremo allora alle soglie di un nuovo futuro: quello che “profuma” di albori di una civiltà preistorica nella quale vivranno i superstiti delle catastrofi che prima o poi qualche ignorantone causerà sulla faccia della terra.

  2. Finalmente una persona che ha il coraggio di andare contro la massa, però la camicia sotto i maglioni non è così scandalosa ma il concetto è giustissimo, grande!

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