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LA MESSA DI NATALE? COME GLI AUTOBUS!

ABBIAMO PERSO IL CONTO DEI DPCM, ma non è un problema tanto grave! E’ grave che oltre al conto abbiamo perso il buon senso, e non lo diciamo per partito preso! Stavamo riflettendo sulle restrizioni delle ultime ore, e con cristiana rassegnazione, visto che sono arrivate, possiamo tirare un sospiro di sollievo! Ma gli errori passati non aiutano a migliorare o a correggere. Vi diciamo di cosa stiamo parlando: la messa di Natale, ormai è risaputo da decenni, porta nelle chiese il doppio dei fedeli. Una volta all’anno, è vero, ma ogni messa è seguita (si fa per dire) da una folla strabocchevole! Che poi segua la messa o vada in chiesa solo per dire di essere stata presente, anche se fuori assieme a tanti altri, non importa! Purtroppo non abbiamo dimenticato che dall’inizio della pandemia anche l’accesso nelle chiese, in occasione delle celebrazioni liturgiche, è stato drasticamente regolamentato, senza tuttavia aumentare il numero delle celebrazioni! Un po’ come si è fatto con i trasporti, lasciando immutati il numero di mezzi destinati ai collegamenti; con la sola differenza che mentre sugli autobus, nonostante le limitazioni, tutti si affollino e raggiungano ugualmente le destinazioni finali, in chiesa, per svariati motivi, le persone fanno a meno di andarci!

L’anticipazione della “nascita del Bambino Gesù” la notte di Natale renderà evidente il disagio che sarà amplificato dalle restrizioni sulle capienze: come potrà una chiesa i cui posti, ad esempio, da trecento sono scesi a 100, ma a Natale diventavano anche 500, contenere cinque volte i fedeli che si recheranno ad ascoltare la Messa? E questo non vale solo per la celebrazione notturna, ma anche per quelle nel corso della giornata! Faranno come per gli autobus? Crediamo sinceramente di no, e anche se dovessero restare tutti fuori dalla Chiesa, come in passato, non si dovrà parlare allora di assembramento, a maggior ragione vietato? Qualcosa non torna, e pare strano che le sfere ecclesiastiche non abbiano pensato a questo gravissimo inconveniente e non abbiano predisposto un numero maggiore di celebrazioni nel corso della giornata! Ma c’è di più: qualche tempo fa un sacerdote, presente in un programma alla tv, alla domanda se fosse conveniente ascoltare la messa di Natale alla televisione, ha consigliato di andare in chiesa. Lo ha detto fiducioso che non ci sarebbe stato nessun contagio o perchè ha temuto che le chiese sarebbero rimaste vuote?

Nel primo caso ci sarebbe da pensare che ci troviamo di fronte ad un allarmismo ingiustificato; nel secondo, ad un timore per il rischio di rimanere contagiati!

Da qualche tempo le persone, terrorizzate, non si sentono al sicuro dal contagio, e a nulla valgono le parole del clero che, anzi, ci tiene a fare osservare le rigide disposizioni! 

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