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L’AUTOSTRADA DEL … CAS

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… DOVE CAS STA PER CONSORZIO AUTOSTRADE SICILIANE…

Se ne parla all’ARS, che potrebbe fare anche rima con CAS, ma a noi non interessa una “mas”… Ma sì, mettiamola sul ridere, visto che tutte le volte che percorriamo un tratto, uno qualsiasi, delle nostre autostrade ci viene da piangere. Pensavamo che la cenerentola delle autostrade fosse la Salerno/Reggio Calabria, ma i continui lavori e le manutenzioni hanno reso più decente la percorribilità di un tratto che una volta era a dir poco infernale! E poi, il fatto che non si paghi non ci dà alcun diritto di lamentarci, nemmeno quando transiti a Lagonegro! Da noi invece, fin da quando ci muniamo di biglietto a quando usciamo, è un pianto a dirotto: piangiamo per la mancanza delle luci in galleria, per la vetustà e l’assoluta inaffidabilità dei guard rail, per l’asfalto sconnesso e a tratti privo di segnaletica orizzontale, per i cespugli che crescono a fianco della carreggiata e rendono pericolosa la circolazione, specie in fase di sorpasso. Piangiamo per le buche non segnalate, ma anche per tutti quegli imbecilli che sorpassano a velocità supersonica senza azionare il segnalatore di direzione, ossia la freccia! Piangiamo, se percorriamo la galleria Telegrafo, perché ci rendiamo conto che gli svincoli tanto voluti da una classe politica inetta ed incapace che ha governato Messina per anni, hanno reso difficile e pericolosa la circolazione. Piangiamo perchè non possiamo transitare sul viadotto Himera, e chissà quante lacrime dobbiamo versare, prima di poterlo ripercorrere nuovamente! E piangiamo anche perché, e non abbiamo ancora finito, paghiamo un prezzo sproporzionato per percorrere qualsiasi tratta, costretti a guidare in fila indiana, con frequenti rallentamenti, a doppio senso di marcia, al buio e senza alcuna sicurezza! Non abbiamo nemmeno la possibilità di lamentarci giunti al casello, poiché difficilmente si trova l’addetto alla riscossione, e dobbiamo fare tutto da soli: infilare il biglietto, mettere le monete (le banconote da cinque euro, quelle nuove, fino a pochi mesi fa, non erano nemmeno riconosciute!), prendere il resto e sentirsi salutare dalla solita voce metallica che ha il sapore di una presa per i fondelli! Da quanto tempo non si provvede ad effettuare lavori di manutenzione? E soprattutto chi sorveglia sulla sicurezza degli utenti? Serve forse a qualcosa mettere sotto inchiesta i responsabili quando si verifica un incidente stradale con qualche vittima? Ammesso che costoro paghino per le morti di poveri innocenti, le condanne non riporteranno in vita le vittime! E’ vero che i deputati siciliani ne hanno discusso, chiedendo persino lo scioglimento del CAS: ma chi sta in alto, e ci riferiamo al signor Ministro delle Infrastrutture, è in grado di prendere delle decisioni o deve garantire la sopravvivenza di un ente che, come tanti altri voluti da questa Regione Sicilia che elargisce contributi a iosa e foraggia il clientelismo, deve garantire voti e preferenze alle prossime tornate elettorali. Non dite che non è così, non prendiamoci in giro! Dopo quarant’anni di attività, quella che era stata definita, all’inaugurazione, una rete stradale all’avanguardia, non ha compiuto alcun passo in avanti: piccoli adeguamenti, a fronte di enormi introiti derivanti anche da dubbi pedaggi richiesti per attraversare la città di Messina da sud a nord. Non vogliamo entrare nei meriti della vicenda, ma possiamo benissimo affermare che fra prima, seconda e terza repubblica è cambiato ben poco per gli utenti. O meglio, qualche aumento c’è stato: a parte il pedaggio e i disagi, il numero dei morti! E solo per questo chi ha il dovere di decidere dovrebbe rendere conto e vergognarsi. Ma a certi livelli la vergogna non esiste.

 

 

 

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