Home / Società / MA QUI DA NOI, IN CASO DI TERREMOTO, COSA ACCADREBBE?

MA QUI DA NOI, IN CASO DI TERREMOTO, COSA ACCADREBBE?


E’ QUEL CHE SI CHIEDE UN LETTORE, DEL QUALE PUBBLICHIAMO INTEGRALMENTE LA MAIL…

Leggi Amatricatapecchie dal centroce e pensi, istintivamente a Milazzo. Leggi 200 e passa morti, e pensi a quanti potrebbero rimetterci la vita, tra i quali te stesso o i tuoi cari. Stiamo parlando di una tragedia, stiamo parlando di un terremoto che è deflagrato violentemente in una notte fonda di agosto. L’Italia, si sa, è terra di terremoti; lo è anche la Sicilia, per via di mille motivazioni tettoniche e morfologiche, ma a guardarmi intorno, non si direbbe. Palazzi costruiti a 4, 5 o più elevazioni in centro, strade intasate da tutto e oltre e la sensazione che se succedesse da queste parti, i numeri parlerebbero di almeno una serie di morti a tre cifre. Non posso dimenticare i vari terremoti che ci hanno regalato tragedie in questi ultimi anni; molti si sarebbero potuti “alleggerire” del carico di morti, se a monte ci fosse stata una vera e reale politica di salvaguardia e messa in sicurezza. Gli immobili del comune sono anti sismici? Son state apportate le necessarie prassi di rinforzo degli stabili? Ad esempio le catene o tiranti che dir si voglia, le croci di Sant’Andrea a mantenimento delle pareti ed altre forme di rinforzo delle strutture che non promettono di non far crollare, ma di dare il tempo di scappare senza essere sepolti dalle macerie? Ho paura della risposta, perché credo di conoscerla già, ed è no!

Il comune, rappresentante dello Stato Italiano sul territorio, si interessa della salute dei suoi cittadini? Da quel che si vede in giro, dei tempi di attesa per percorrere cento metri e dei frequenti intasamenti, non si direbbe! Il concetto forse è crudo e diretto, ma non trova altre variazioni. Le case popolari di Vaccarella, passate dallo IACP al comune diversi anni fa, sono in stato pietoso, e così, tanti dei palazzi o stabili comunali, non saranno a norma. Esistono immobili fatiscenti nel centro storico, abbandonati da anni dagli stessi proprietari che con incredibile strafottenza non si occupano più di essi, né tanto meno si chiedono se la loro instabilità mette a rischio la pubblica incolumità! Tralascio la parte legata al piano di evacuazione e di fuga. Ho letto su facebook che in Giappone questo terremoto avrebbe creato solo qualche disguido e nulla più. Sono abituati nella terra del sol levante a terremoti ed altro, ma con magnitudo che quello dell’altra notte nemmeno vedono. Eppure, a meno di casi limite, i palazzi restano in piedi, i treni continuano a correre e le strade restano intatte, e si conta solo qualche ferito. Eppure anche in Giappone esiste la mafia! Per chi non lo sapesse si chiama Yakuza, ed è, mi dicono, molto potente e pericolosa. Ma probabilmente hanno altre fonti di riscossione ed un senso dell’onore che le nostre associazioni di vario genere hanno smarrito……si son perse dietro il denaro, da noi, come la politica. Non si capirebbero altrimenti certi palazzi che nascono come funghi e che restano per buona parte invenduti; di strade ridotte un colabrodo e di condutture idriche che perdono ad ogni soffiata di vento. A proposito, vorrei far notare che a Vaccarella (e siamo sempre lì) una perdita di acqua continua imperterrita da giorni ad elargire acqua alla strada, che non sapendosene cosa fare, la scarica nelle fognature. Alla faccia della emergenza idrica. La situazione è drammatica, oggi contiamo altri 200 e più morti, causati dalla incuria e strasbattimento della classe politica nazionale e locale che, preferisce di gran lunga bucare montagne per far passare treni inutili e comperare aerei per dichiarare guerra al nemico di turno, anziché occuparsi del suo primo comandamento: amministrare per il bene del cittadino! Nonostante tutto, benvenuti a Milazzo, per una volta tanto, anche qui, nel male, Italia.

Commenti

2 commenti

  1. Purtroppo non abbiamo imparato nulla da simili eventi catastrofici che ciclicamente colpiscono da nord a sud tutta l’Italia; anzi abbiamo assistito a passerelle di politici che promettono la luna,lasciando poi i poveri sfollati in situazioni di miseria,pretendendo anche il pagamento dei tributi,come tanti rapinatori chiedono il pizzo.Da noi un simile terremoto sarebbe forse ancor più catastrofico,vista la caoticità infernale di un traffico impazzito che impera in ogni vicolo della città. Le immagini a cui assistiamo sono un fatale dejà vu e le chiacchiere che si susseguono sono sempre le stesse,tanto che se oggi leggessimo le prime pagine di un giornale del1968 relative ad esempio al terremoto del Belice, potremmo sovrapporle a quelle odierne,senza mutare una sola virgola.Personalmente ritengo responsabile di tutto ciò uno Stato assente verso i bisogni dei suoi cittadini,in special modo quando vara piani regolatori per i quali lascia troppi poteri alle soprintendenze ai monumenti.Quando qualche proprietario di immobile ricadente in centri storici ha intenzione di rendere agibili le proprie case,allora bisogna concedere licenze di demolizione e ricostruzione secondo parametri di edilizia tecnologicamente avanzata,che consentano di avere case sicure e stabili che non uccidano i loro abitanti.Certamente tutto ciò, rispettando severi canoni estetici che preservino l’aspetto originario degli aggregati urbani.Finchè si faranno restauri su vecchie case che non hanno alcun pregio architettonico,allora assisteremo a fatali crolli che non smetteranno di uccidere persone.Credo che nessun fantomatico “libretto dell’abitazione” possa rendere sicure le case che compriamo,che vendiamo e che abitiamo, anche se le avremo abbellite con mattoncini d’oro saranno sempre pericolose.Bisogna demolire gli edifici vecchi ed insicuri.Bisogna infine comprendere e capacitarsi che esistono differenze sostanziali tra cose vecchie e cose antiche.Certo non abbatterei mai la Torre di Pisa,ma,come già si è fatto,restaurerei ad oltranza ogni singolo mattone di cui è composta;ma sicuramente raderei al suolo tutte quelle case costruite con muri a secco umidi e pericolosi anche dopo restauri costosi,ricostruendole come sono,dove sono,ma con sistemi di sicurezza antisismica, senza snaturare l’aspetto tipico dei luoghi in cui sorgono.Sicuramente sarebbe una ripartenza dell’economia anche a favore di uno Stato cieco che non si rende conto che è dal lavoro e dal benessere dei suoi abitanti che si creano condizioni di vita dignitosa per l’intera nazione.

  2. Il problema vero, credo, sia la libertà data ai cittadini. Credo ci debba essere una obbligatorietà nel mettere in sicurezza le abitazioni e consolidarle. I fondi (in parte a fondo perduto), devono essere recuperati ad ogni costo (smettiamo di comprare inutili f35; di fare fori in Val di Susa e le operazioni militari all’estero), e messi a disposizione. Il tutto controllato seriamente e vincolati. A quel punto, i proprietari, dovrebbero mettere una percentuale di supporto. Il 20% sarebbe il massimo richiesto. Inutile continuare a tamponare lavori con imprese edili piccole e grandi da strapazzo che fanno gare al ribasso e poi mettono sabbia a posto di calce e cemento; di dirigenti pubblici messi a verificare che si fan comprare e che poi, quando succedono le disgrazie non vengono mai puniti. E queste cose succedono, altrimenti ad Amatrice non si capirebbe come edifici antisismici, collaudati, abbiano potuto crollare come carta. P.s. il campanile, per il quale erano stati stanziati fondi, e che poi non è stato reso antisismico, perché i fondi son stati incanalati per altri lavori, ha causato la morte di una intera famiglia. Quel parroco che ha dato il via libera con altre complicità, meriterebbe la fucilazione e con lui tutti quelli che ne hanno decretato il benestare. Anche la chiesa nei suoi rappresentanti, si macchia di vergogna e di sangue innocente

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.