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MILAZZO, ALTRA CADUTA DI CORNICIONI

QUESTA VOLTA TOCCA AD UN CONDOMINIO. PAURA IN PIAZZA XXV APRILE

Crolla un cornicione di un palazzo a cinque elevazioni in pieno centro, fortunatamente con conseguenze meno gravi del potenziale pericolo paventato. Sfiorata la tragedia, e questa volta in piazza XXV Aprile, dove dal quinto piano di un condominio, interessato da qualche crepa strutturale, nella tarda mattinata poco prima di mezzogiorno, sono venuti giù pezzi di cornicioni anche di notevoli dimensioni.

Fortunatamente solo paura per i residenti della zona ed i clienti di un noto supermercato che si portavano alla porta di accesso di via Vittorio Veneto, che avrebbero udito nel cuore della mattinata un forte scricchiolio dall’alto, con i calcinacci del soffitto finiti provvedenzialmente sul basamento nello stesso balcone dell’alloggio e non sotto dove c’è l’ingresso dell’attività commerciale. Dopo l’allarme, sul posto sono subito giunti gli uomini dei Vigili del Fuoco del locale distaccamento che hanno transennato e messo in sicurezza l’intera area, mentre la polizia locale ha vietato il transito sulla via Vittorio Veneto dirottando il traffico sulle arterie adiacenti.

Da qualche tempo si moltiplicano in città le segnalazioni di cedimenti strutturali. Purtroppo, non è raro che si verifichino crolli di pezzi di intonaco o cornicioni dai tetti degli edifici, molti dei quali in precario stato di manutenzione. I motivi? Subito detto: sono sempre di più i palazzi nei quali gli appartamenti non sono più abitati, e i proprietari non tanto facilmente si dichiarano disponibili a spendere migliaia e migliaia di euro per le manutenzioni che da effettuare. Per cui accade che un palazzo, costruito fra gli anni 60 e 70, quindi oltre cinquant’anni fa, sia lasciato “marcire” senza alcun ritegno dagli eredi di chi, un tempo, ha acceso un mutuo anche venticinquennale per entrare in possesso di una casa! Oggi sono tutti appartamenti vecchi, e alla ristrutturazione interna, per adeguarla alle nuove esigenze, spesso non fa seguito un intervento per la salvaguardia dell’incolumità collettiva. A quanto pare, nemmeno i finanziamenti statali e gli incentivi incoraggiano i possessori di immobili a restituire ai vecchi palazzi il decoro e lo spendore degli anni passati!

G.L.

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