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MILAZZO, INQUIETANTI EPISODI DI BULLISMO.

bullismo-femminile-800ANCHE MINACCE DI MORTE NEI CONFRONTI DELLA GIOVANE VITTIMA. E LA SOLIDARIETA’ DELLA CITTA’ DOV’E’? COSA SI FA DI CONCRETO PER DEBELLARE CERTI FENOMENI DESTINANTI A SFOCIARE, NEGLI ANNI, NELLA VIOLENZA E NEL FEMMINICIDIO?

Inquietanti episodi di bullismo nei confronti di una ragazza sono stati denunciati al nostro giornale. Solo per affrontare l’argomento, ci è stato detto da parte di chi ha raccolto le confidenze della figlia; e che sta preparando una dettagliata denuncia da presentare alle Forze di Polizia indicando giorni, ore, luoghi e circostanze che dovrebbero portare ad assicurare alla giustizia gli autori. E, se minorenni (perché pare che lo siano…), per potere richiamare i genitori alle loro responsabilità, a prendersi cura di questi figli, con troppo anticipo lasciati in balia di se stessi, convinti di essere i padroni del mondo. Costoro, confidando in qualche protezione, pensano di agire indisturbati, giungendo addirittura a minacciare di morte la ragazza che ha reagito ai soprusi.

Non faremo il nome della ragazza, così come non faremo i nomi dei componenti del branco (come definirli, questi impavidi e sfrontati minori di casa nostra, che pensano di godere dei privilegi e vantare il diritto di vita o di morte su altri coetanei?). Probabilmente qualcuno vorrebbe saperne di più, ma, ripetiamo, non si tratta di complicità, la nostra! Diciamo che per deontologia professionale tuteliamo le richieste dei genitori della giovane vittima, che si sono rivolti già ai loro legali. E le indagini potrebbero essere anche lunghe e complesse. Sappiamo comunque che la pubblicizzazione che i lettori daranno a questo episodio metterà in allarme gli autori delle “bravate”, e pian piano i componenti del gruppo comprenderanno quel che stanno facendo, ma soprattutto quel che rischiano! O quanto meno, ci auguriamo che riescano ad avere abbastanza intelligenza (ma nutriamo qualche dubbio) per capirlo!

Ricordiamo che in passato questo giornale ha affrontato un argomento del genere, filtrato dalle strette maglie di omertà con le quali gli stessi giovani avevano coperto un episodio cruento di bullismo!

Oggi stiamo cercando di evitare, pubblicando, quel che potrebbe accadere da un momento all’altro, proprio per mano di questi bulletti da quattro soldi che stazionano, giornalmente, in una zona del centro ben definita!

Se anche altri organi di informazione decidessero di affrontare lo stesso argomento, renderebbero un servizio alla città, che non ha bisogno di bulli né tanto meno di violenza gratuita su una minorenne, creando nei suoi confronti una protezione da parte di tutti i cittadini. Inutile parlare poi di violenza di gruppo o di femminicidio, quando non siamo in grado di mettere un freno a episodi apparentemente insignificanti, ma sicuramente preoccupanti.

Casi del genere sono all’ordine del giorno: i minori che si rendono colpevoli spesso pensano di godere di coperture familiari, poiché nella maggior parte dei casi si tratta di figli di persone rispettabilissime. E se anche la scuola denunciasse certi elementi che in classe usano atteggiamenti sfrontati e indecorosi contro gli insegnanti, e non solo contro i loro compagni, si farebbero dei passi in avanti nella lotta contro il bullismo e la violenza. Purtroppo c’è chi ama tacere per salvaguardare il buon nome della stessa scuola, non sapendo che certe notizie escono comunque dai plessi scolastici… E danneggiano la scuola irrimediabilmente.

Commenti

3 commenti

  1. La possiamo chiamare con il suo nome? Diciamo che l’omertà (dettata dalla convenienza o dalla paura, più giustificabile e comprensiva), è parte del sistema civile (?), nel quale viviamo. Ma ormai non è un fatto isolato, è consuetudine. Abitudini che si calcificano negli anni e che per il buon nome del solito figlio di (lascio a voi la considerazione libera), o del buon nome (ipocrisia dei nostri e altri tempi), della scuola, tutto viene lasciato cadere nell’oblio. Ma se essere coraggiosi è una scelta, restare vigliacchi è una abitudine, ben radicata. Saluti

  2. Spett.le Redazione
    scrivo in riferimento all’articolo pubblicato in merito ad “inquietanti fatti di bullismo”.
    In qualità di Presidente e Rappresentante Legale dell’Associazione della Croce Rossa Italiana Comitato di Milazzo-Isole Eolie Onlus mi sta a cuore sottolineare che ogni giorno i volontari si adoperano proponendo attività tra i giovani che siano proprio contro ogni forma di violenza e discriminazione. Se possiamo quindi considerarci un “pezzettino” di cittadinanza, qualcosa viene fatta anche a Milazzo o, quantomeno, c’è qualcuno che ci prova!
    Abbiamo istituito uno sportello contro la violenza sulle donne e di certo non perdiamo occasione di stare vicino ai tanti giovani che soffrono di molteplici problematiche sociali.
    Numerosi sono stati anche i casi di “recupero di minori” affidatici dal tribunale dei minori e tante sono state le soddisfazioni ottenute a completamento del periodo d’affido.
    Vi offriamo quindi la nostra totale disponibilità e vi chiediamo di divulgarla a tutti i concittadini attraverso la Vostra nobilissima testata. Non esitate a contattarmi.
    Cordialmente

    Il Presidente
    Comitato CRI di Milazzo-Isole Eolie
    D.ssa Maria Elena Cutelli

  3. Quando ero ragazzo mio padre con qualche altro parente ( fratello cognato ) si sarebbero incaricati della cosa, praticamente andavano dal bullo? e il rituale classico era questo: Senti bidditto chi ci dicisti a me figghiu?? picchi non mi dici a mia, dimmillu dimmillu a mia e partivano una serie di ceffoni e calci in culo , nel 98% dei casi il bullo guariva subito.questa era allora la prassi pedagogica che veniva usata dalle famiglie in questi casi .

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