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MILAZZO, “LE SORELLE STINCHILLE'” IN SCENA AL TRIFILETTI

LE SORELLE STINCHILLÈ, di Fabio La Rosa, è stata la terza rappresentazione teatrale della COMPAGNIA GRAMMELOT andata in scena al TRIFILETTI.  

Una commedia che ha tutti i tratti del dramma in cui il regista Fabio La Rosa ha saputo far scorrere la sua grande sensibilità di artista attento sempre ai problemi, alle piaghe e ai pregiudizi di una società che si professa moderna, ma che è ancorata a retaggi di tempi passati quando il “pater familias era tiranno e padre padrone”.

La commedia ha il suo sviluppo all’interno del palazzo dei figli del fu barone Stinchillè, tre donne Cica, Mica, Pica e un maschio Ciano.

Il fantasma del barone Antonio si aggira tra le stanze del palazzo bramando il perdono postumo dei figli, che ancora lo odiano per il suo vissuto e per lo spregevole ruolo di padre.

Intanto le ragazze, ambite come spose per il loro ricco patrimonio da tre baroni del territorio, trovano enormi difficoltà per il loro sgraziato aspetto e il loro carattere aspro, nonostante i tentativi e i suggerimenti del fratello. Le vicende tragicomiche in cui si trovano coinvolte assieme alla loro governante Crocetta, che aspira anche lei e per le sue due figlie a un matrimonio, sono scene di viva comicità.

L’ars comica di Fabio La Rosa, autore, regista e attore dei suoi lavori, anche in questo, dove interpreta Ciano, scaturisce dal ricco e creativo utilizzo della lingua siciliana e dagli echi di stampo pirandelliano che si colgono nella trama stessa della commedia.

Questo lavoro, già presentato anni fa, all’Auditorium di Pace del Mela, è stato rivisitato da Fabio La Rosa, con una visione d’insieme più umana, dove il dolore generato dagli errori di un uomo, il barone Antonio Stinchillè, sfocia nell’amore salvifico.

Altri personaggi sono coprotagonisti chiave in questa commedia: Carmelina, madre naturale dei quattro figli nella quale si incarna l’amore materno, disposta al sacrificio e all’umiliazione per i figli, e Lucrezia, primo amore del barone che lo amerà oltre la morte.

Tutti i protagonisti sono, nonostante i fatti, elementi di un quadro da ammirare ed emulare in una società odierna dove non sempre gli uomini cercano il riscatto e talvolta le madri trovano ingombrante il fardello di un figlio; gli attori hanno interpretato il loro personaggio con grande professionalità e con naturalezza, conferendo alla commedia comicità e pathos insieme, in un’atmosfera di grande coinvolgimento.

Fabio La Rosa con umiltà e orgoglio ha ringraziato i suoi attori e il suo pubblico con un regalo: la Medaglia d’oro” Maison des Artistes” che gli verrà consegnata all’Università LA SAPIENZA a Roma il 14 Maggio.

Rita Chillemi

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