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MILAZZO, LUNGOMARE TERRA DI NESSUNO!

AMBULANTI CON CESTINO PORTARIFIUTIORMAI ACCADE OGNI SERA. REGNA L’ANARCHIA, E IL BUONISMO FA IL RESTO. MA SE FOSSE UN MILAZZESE A FARE QUESTO?

Caro direttore di Terminal, vi mando alcune foto scattate proprio ieri sera attorno alle ore 20. Sono alcuni ambulanti che spostano i pesanti contenitori di rifiuti per montare le loro improvvisate quanto illegali bancarelle. Scene come questa si vedono ogni sera, ognuno ormai finge di non accorgersi di nulla, mentre chi vorrebbe un po’ di controllo e di rispetto delle leggi è visto come un razzista! Ecco gli ambulanti, che tali non sono perchè la loro attività svolta la sera serve solo per arrotondare lo stipendio… Senza alcun rispetto per la città che li accoglie, deturpano ciò che resta della nostra passeggiata. Un passante con la moglie li ha bloccati chiedendo se era giusto ciò che stavano facendo ad un paese che li ospitava! Loro incuranti hanno continuato, fregandosene altamente che quell’ uomo avrebbe potuto chiamare i vigili! Ritengo giusto chiedere il suo aiuto, perchè so, come altri sanno, che con il suo giornale e con i suoi articoli tenta di salvare un paese sempre più in mani di nessuno…tenendoci informati di ciò che accade ma soprattutto di ciò che era e che è oggi Milazzo! Resto fermamente convinta che l’informazione possa salvare l’ignoranza… Malattia incurabile anche nei banchi di scuola! La ringrazio per il suo aiuto… Ma credo sia doveroso salvare la bellezza di un paese che non ha nulla da invidiare ad altri.. Se non per civiltà!

Caro amico, la ringrazio per la foto… Noi facciamo solo un lavoro sempre più difficile, e ci siamo resi conto, in questi sette anni, che siamo rimasti un riferimento per chi, come lei, vuole rimettere le cose a posto! Forse siamo dei sognatori, o degli illusi. So che sul lungomare ci sono costantemente ambulanti che vendono le loro merci. Ormai costituiscono un’attrattiva per questa città che, come dice lei, ha bisogno di essere salvata, quanto meno nella bellezza. Purtroppo nessuno interviene, come se si trattasse di una zona franca. Eppure di reati ne vengono commessi, eccome: licenze inesistenti, merce contraffatta, mancanza di scontrini, mancanza di pubblicità dei prezzi, orari non rispettati. Ma soprattutto, nessuno sa da dove proviene la merce venduta… Lo sa cosa succederà adesso, con la pubblicazione di questa sua lettera cui fa seguito il nostro commento? Che ci accuseranno di essere razzisti, non di volere il rispetto delle leggi! Ma ormai siamo abituati. Continuate a mandare le vostre foto, le vostre segnalazioni. Siamo certi di non essere solo noi dei Don Chisciotte, ma quanto prima qualche altro si unirà in questa lotta per la legalità, e contro l’anarchia!  In quanto alla foto… la colpa è degli operatori ecologici: continuando a rimettere il contenitore dei rifiuti al loro posto, i cingalesi lo continueranno a spostare, perchè non potranno montare la loro bancarella… 

Commenti

1 Commento

  1. Se devo passare per razzista lo passerò. Ormai l’ipocrisia di chi si riempie la bocca di diritti e doveri e poi sta fermo a guardare lo scempio di leggi e regolamenti è diventata prassi quotidiana. Ci sono mille motivi per i quali denunciare simili comportamenti perché, alla fine di tutto, quando si sorpassano i limiti, anche facendo stupidaggini, il conto lo paghiamo tutti noi. Alcune volte ho provato ad avvertire chi di dovere su questi atteggiamenti e comportamenti, ma è stato come annaffiare il deserto, il nulla, assoluto. Vogliamo dirci la verità? non siamo più la Milazzo di una volta; siamo diventati tutti insofferenti, strafottenti e nel nome di una presunta libertà, nascondiamo solo la nostra forma di egoismo del “futtitinne”.
    Quante chiacchiere dai nostri politici, quante promesse, eppure basterebbe veramente poco per raddrizzare la barca. Mettere vigili per strada ed assumerne per concorso altri stabilizzandoli. Come? mettendo i parchimetri e facendo pagare realmente chi non paga il parcheggio. Semplice. Il resto sono solo parole di chi ogni volta promette mari e monti per salire in comune ed una volta seduto se ne dimentica, quando va bene. Saluti cari a tutti

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