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MILAZZO, PRESENTATO “IL GRANDE LIBRO DEL REGNO DELLE DUE SICILIE”

 LA NECESSITA’ DI RILEGGERE E RISCRIVERE LA STORIA, GLI EVENTI, I PROTAGONISTI, RIBADITA NEL CORSO DI UN INCONTRO CHE SI E’ TENUTO IN MATTINATA AL CASTELLO, E NEL POMERIGGIO A PALAZZO D’AMICO.

di Attilio ANDRIOLO

Grande  successo di  pubblico e di  critica hanno riscosso entrambi gli eventi dedicati alla rievocazione della  battaglia del 20 Luglio 1860, che si sono svolti al Castello e a Palazzo D’Amico nella giornata di sabato 2 dicembre, in una cornice fantastica illuminata da un sole primaverile.

Erano presenti al Castello anche numerose classi di studenti che hanno preso letteralmente d’assalto il cannone in perfetto stato di conservazione ed i fucili, anch’essi  ben tenuti e funzionanti, portati lì dalla Compagnia della Real Marina Borbonica di Caltanissetta, per chiedere notizie e spunti di riflessione su quella pagina di storia, che si andava a rievocare. Naturalmente non sono mancate le foto ricordo anche dei numerosi  turisti e curiosi, saliti fin lassù proprio per assistere all’evento della ricostruzione storica della battaglia che vide contrapposti  garibaldini e borbonici.

Ha fatto sensazione rivedere all’interno delle mura del nostro Castello uomini in divisa borbonica, armati di fucile, che hanno caricato a salve, ma con una precisione dei movimenti che fa pensare ad uno studio accurato dell’armeria delle truppe borboniche di quegli anni.

Il  “clou” della giornata è comunque stato il cannone, un pezzo da museo, ma perfettamente funzionante, che molti presenti, fra cui guide turistiche, storici, docenti, hanno ammirato e qualcuno ha pensato che farebbe mostra di sè e motivo di attrazione turistica un’arma del genere, ad averla, fra le mura del nostro Castello. Il tutto corredato da una mostra di quadri raffiguranti navi della marineria borbonica del maestro Salvatore Serio, allestita all’aperto dinanzi al Monastero delle Benedettine.

La giornata rievocativa è proseguita a Palazzo D’amico con la presentazione dell’opera “Il grande libro del Regno delle Due Sicilie“. La tavola rotonda è stata moderata da Nicola Petrolo e vi hanno partecipato l’editore del libro Carlo Capezzuto, Sasà Carreca esperto storico della bandiera borbonica, Salvatore Italiano studioso milazzese della storia di quel periodo, che tramite un atto notarile dei suoi antenati è riuscito a scoprire che già una settimana prima del 20 Luglio 1860, la sorte del Regno delle Due Sicilie era stata scritta e infine Michele Ladisa, segretario del  Movimento Duo Siciliano, che ha fatto un accorato appello all’unità dei popoli del Sud, anche tramite la valorizzazione dei prodotti meridionali per incentivare l’economia delle nostre terre.

Nino Pracanica ha offerto nel corso della serata pillole di saggezza artistica come lui solo sa fare!

Infine qualche parola dobbiamo spenderla, almeno noi, per l’Associazione culturale Teseo, che senza mettersi  in  mostra e con molta umiltà ha dato un contributo determinante per la riuscita della manifestazione, esclusivamente per regalare a questa città e alla sua pietra più preziosa, il Castello, una giornata di grande entusiasmo culturale in prospettiva turistica. La genuina fruizione di questo bene passa anche per una apertura a 360 gradi della storia che da quelle mura sprigiona.

L’associazione culturale “Teseo” insieme a tutte le altre associazioni, in primis il gruppo dei ricercatori del Reggimento Real Marina di Caltanissetta ha tentato esclusivamente, nulla  togliendo alla figura storica di Giuseppe Garibaldi e al mito che si è costruito intorno a lui ed alle sue gesta, di cui ancora molti si nutrono anche dalle nostre parti, di rileggere una pagina di quella storia, che, si badi bene, ci appartiene.

Nella speranza di contribuire a far emergere la verità, che non è tutta bianca o tutta nera ma spesso appare grigia (da Garibaldi a Francesco II, da Cavour a Mazzini): ombre e luci, grandi ideali e grandi affari, eroismo e meschinità ….e potrei continuare, perché gli uomini sono complicati, mutevoli nei  loro sentimenti e nelle loro idee: incompleti, direbbe qualcuno, nel bene e nel male.

E  la storia, cari lettori, è  fatta dagli uomini e, come tale, figlia di imperscrutabili volontà e imprevedibili circostanze.

Attilio Andriolo

 

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