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MIMMO BARRESI, TRADITO DAL MARE CHE AMAVA TANTO

mimmo barresiE’ MORTO STAMATTINA, IN QUELLO SPECCHIO D’ACQUA CHE CONOSCEVA DA QUANDO ERA NATO…

Mimmo Barresi, uno dei ragazzi della Sena, fratello di Enzo, di Maurizio, di Franca, amava il mare. Un amore diventato negli anni una passione, che lo aveva avvinto e non gli dava tregua. A dispetto dei suoi 70 anni, Mimmo non esitava a tuffarsi in acqua, nello specchio antistante il Lungomare, per esplorare i fondali. Sempre gli stessi, dopo la mareggiata del 1981, che aveva trasformato drasticamente la flora e la fauna marina. Mimmo pescava piccoli pesci, polipi, ricci, patelle… E lo faceva in ogni stagione, anche se gli anni passavano, anche se le sue condizioni di salute non glielo avrebbero più consentito. Stamattina Mimmo, al solito, era sceso dalla sua casa di Fiumarella, dove abitava, per portarsi sul lungomare. La sua inseparabile vespetta bianca, la sua andatura caracollante e caratteristica, la tuta da sub e giù in acqua. Un passante ha visto, verso le 8.30, il corpo di un sub galleggiare, trasportato dalla corrente. Immediato l’allarme alla Capitaneria, che ha attivato la motovedetta per prestare i soccorsi del caso. E’ apparso subito chiaro che era successo qualcosa di irreparabile. La corrente ha sospinto il corpo, fra la banchina del Lungomare e gli scogli frangiflutti, verso la spiaggetta del Circolo Tennis e Vela. Le ricerche sulla vespetta del povero Mimmo hanno permesso di risalire alle generalità della persona che si era tuffata poche ore prima in acqua: nessun dubbio, anche se si attendeva il riconoscimento ufficiale, fatto da un amico d’infanzia, che conosceva le sue abitudini. Il figlio Salvatore, titolare di una scuola di ballo a Milazzo, PAM PAM, ha dato la triste conferma: era proprio papà… Una sola amara dichiarazione, per scaricare la tensione: “Non volevamo, ma la passione era più forte di lui. Aveva avuto un problema di salute, gli abbiamo impedito di indossare la tuta subacquea, per due volte gliel’abbiamo addirittura nascosta. Niente da fare. Ne aveva acquistata una terza…“. Era il richiamo del mare, Salvatore. Non sappiamo cosa sia successo, probabilmente un malore. Non indossava più la maschera, e forse appena avrà avvertito che le sue condizioni non erano ottimali, l’avrà tolta lui stesso… Il mare lo ha tradito, ma al tempo stesso ha avuto pietà di lui, lasciando che il corpo rimanesse a galla e non si inabissasse, per essere trasportato dalle correnti chissà dove. Sì, forse il mare, per farsi perdonare del male che aveva fatto a chi lo amava tanto, lo ha cullato dolcemente, quindi lo ha trasportato delicatamente fino alla spiaggia. Il mare lo ha tradito… Mimmo non l’avrebbe mai pensato, e non lo meritava… Addio, Mimmo… Sono stato fra quelli che ti hanno visto per l’ultima volta, stamattina, su quella spiaggia. Ho voluto guardarti a lungo prima di andare via… Non dimenticherò il tuo volto, in questo primo giorno d’autunno; ma preferisco ricordarmi di quagli anni vissuti in una piazzetta, nel cuore di Milazzo, tantissimi anni fa… Liberi di correre, di giocare, di divertirci! Di sognare! Di vivere! 

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