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OSPEDALE DI MILAZZO, situazione mortificante!

PER LA SERIE “SI SPOGLIA LA CHIESA PER VESTIRE LA SAGRESTIA”! VORREMMO SENTIRE I POLITICI SU QUESTA GROTTESCA VICENDA! PER LORO VA TUTTO BENE O C’E’ QUALCOSA CHE NON TORNA. E NON SOLO LA SALUTE DEI CITTADINI… ?

Da una nota della direzione sanitaria del polo ospedaliero “Giuseppe Fogliani” di Milazzo, si evince una situazione generale che rischia di diventare incontrollabile, mortificando un presidio a disposizione di un vasto hinterland, aldilà dell’esistente blackout epidemico, collegato alla necessità aziendale di mantenere una corposa equipe di anestesisti al “Cutroni Zodda” di Barcellona.

Lo stato di emergenza sanitaria legato ai ricoveri di pazienti positivi al Covid impone di concentrare maggiori risorse di personale medico anestesista presso il Covid Hospital di Barcellona, già carente di queste figure mediche: ma spogliare l’ospedale di Milazzo non sembra essere la soluzione migliore! E nonostante le numerose segnalazioni trasmesse alla Direzione aziendale, ad oggi non è stato possibile integrare il personale anestesista.

Cosa deriva da tutto questo? La sospensione, con effetto immediato, di tutte le sedute operatorie e la garanzia solo ed esclusivamente degli interventi assolutamente non differibili. Ovviamente anche gli interventi di natura oncologica o traumatologica, che non abbiano carattere di urgenza indifferibile, e dai quali non dipende la salute o la vita dell’ammalato o del paziente, sono rinviati o destinati ad ospedali dedicati in cui sia garantita l’attività operatoria istituzionale oltre che le urgenze rianimatorie. 

Intanto al “Fogliani” di Milazzo le sale operatorie restano chiuse e gli interventi chirurgici sono sospesi per carenza di anestesisti rianimatori. L’attività operatoria chirurgica ordinaria è ferma, da lunedì scorso quando il dr. Giovanni Pagani, responsabile dell’Unità operativa complessa di Anestesia e rianimazione degli ospedali riuniti di Milazzo, Barcellona e Lipari, ha comunicato al direttore del presidio ospedaliero la sospensione della sedute operatorie, ingolfando le già sommerse liste di attesa, specialmente nei reparti di Ortopedia e di Otorino, che hanno raggiunto un livello incontenibile per l’utenza. In sostanza, solo se le condizioni cliniche gravi di un paziente presentano un quadro urgente si può procedere all’intervento, diversamente se l’operazione è programmata occorre attendere. Come negli innumerevoli casi registrati, senza usufruire di precise linee guida dell’ospedale, anticipando fortemente la terza ondata di virus tra veementi disagi e polemiche.

Volendo pensar male faremmo peccato ma, come diceva un illustre politico certo, avremmo anche qualche probabilità di azzeccare: ed allora si potrebbe supporre quindi che, in caso di assenza di posti in altri nosocomi, venga consigliato il ricovero presso strutture PRIVATE? Non siamo in grado di dare una risposta, ma è pur vero che il paziente o i congiunti non baderebbero a spese pur di salvare la vita, ammesso che abbiano i soldi…

E per lo stesso autore della frase, in questa occasione la domanda sarebbe poi un peccato? E’ gradita una risposta della classe politica attuale… Non tanto per noi, quanto piuttosto per i cittadini costretti ad attendere mesi… 

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