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PARCO COROLLA, 200 NUOVI POSTI CHE DANNO FASTIDIO A QUALCUNO!

CHI REMA CONTRO QUESTE INIZIATIVE? MA SOPRATTUTTO CHI HA INVIDIA CHE IL CENTRO COMMERCIALE PIU’ GRANDE DELLA PROVINCIA POSSA MIGLIORARE LA PROPRIA IMMAGINE E QUELLA DI MILAZZO?

Milazzo finisce al passaggio a livello, frase celebre degli anni 50, della quale si è troppo a lungo abusato. Frase, per inciso, che non fu mai pronunciata (i detrattori del Sindaco FOGLIANI dicevano che fosse stato lui a dirla, ma si trattava solo di uno scoop politico…), ma la lontananza fra il centro e la periferia continua ancora oggi, a oltre 60 anni da allora, e a quasi trent’anni dall’abbattimento delle barriere ferroviarie. Quelle sì che costituivano un ostacolo al progresso, alla crescita della città, persino allo svolgimento della vita lavorativa e a quella da passare in famiglia. Minuti, lunghissimi minuti di attesa, che nel tempo diventano giorni, mesi, persino anni. Ma ancora oggi quel tempo perduto non si pensa di riguadagnarlo, e l’individuazione di strutture (siano esse industriali, sanitarie, economiche, ferroviarie, occupazionali, sportive, …) sono viste come un deterrente! Troppo lontane, troppo fuori mano, prive di collegamenti, di servizi, di comodità!

PARCO COROLLA è una struttura commerciale, economica, occupazionale, ricreativa che sorge DOPO IL PASSAGGIO A LIVELLO, anzi, al confine di Milazzo con la SS 113. Un bacino d’utenza di milioni di visitatori l’anno, tutto previsto e tutto calcolato nello studio di fattibilità e d’impatto sul territorio, sull’occupazione, sui parcheggi, sul traffico, sui prodotti venduti. Analisi dettagliate nel rapporto costi – benefici, nessuna sbavatura e una visione ottimistica dell’iniziativa, proiettata avanti nel medio e lungo termine: quindi non due o tre o cinque anni, ma addirittura dieci, venti, cinquanta! Con possibilità di ampliamento, di offerte in grado di soddisfare la domanda, di scelte di nomi prestigiosi che, meglio di tanti avventurieri dell’apertura e chiusura simultanea (che poi lasciano a bocca asciutta creditori e personale), di radicamento sul territorio, di iniziative diverse che possano essere polo di attrazione non solo per la provincia, ma per un bacino molto più ampio, fatto di turisti italiani e stranieri, in ogni periodo dell’anno!

Detto questo, a chiarimento di cosa significhi avere a Milazzo una struttura similare, passo alla notizia che è stata pubblicata sul sito del Parco, ripresa da organi di stampa, e commentata in maniera positiva da chi spera in qualcosa di stabile, ma anche NEGATIVAMENTE da chi ha sempre qualcosa da dire e da ridire.

ASSUNZIONI PER 200 PERSONE! Posti per femmine, si è detto, ma la frase denuncia una conformazione strutturale della scatola cranica ferma all’HOMO ERECTUS. POSTI GIA’ ASSEGNATI, ha pensato qualcun altro, richiamando la celebre favoletta della volpe e l’uva: tanto, è acerba. Che, tradotta in siciliano, quandu u iattu non po’ arrivari o pisci, dici chi feti! 

Ma non vi vergognate? Certo, che vergogna dovrebbero provare anonimi commentatori che si rifugiano dietro l’anonimato diventando censori e critici che hanno da ridire su tutto e su tutti? Al punto che dietro certi commenti sembrano esserci i soliti detrattori di QUESTA INIZIATIVA PRIVATA dimenticando che nel corso di oltre 15 anni ha distribuito milioni di euro in stipendi e prodotto lavoro grazie al quale centinaia di famiglie hanno potuto onorare gli impegni, mantenere i figli, garantire le spese per il loro studio, averli condotti al matrimonio, acquistare un veicolo, pagare il mutuo della casa, e tante altre piccole grandi cose che diversamente non avrebbero potuto fare. Probabile che fra chi rema contro ci sia anche chi cerchi la solita raccomandazione, scegliendo questa volta PARCO COROLLA anzichè la Raffineria o qualche ditta dell’indotto. Non dite che non è così, sappiamo come vanno le cose al mondo d’oggi, specie in questa città; e rispetto al passato ognuno è disposto a fare di tutto. Le femmine sono scelte per le loro forme, ha scritto qualcun altro! Ebete e deficiente, aggiungo io! Offensivo nei confronti delle donne, che qui non trovano il modo di ribellarsi, ma non chiederà mai scusa perchè il coraggio glielo dà quell’anonimato al quale ricorre per sputare fango e pensare che al primo posto ci sia sempre il sesso!

PARCO COROLLA sta bruciando le tappe! E’ normale che ognuno si sforzi di mettere all’azienda i bastoni fra le ruote, dimenticando, ma solo per invidia e incapacità a fare meglio lo stesso, che si tratta di una “industria dell’occupazione“, che offre non solo lavoro, ma anche qualità e prezzi concorrenziali, prodotti che altri non hanno, giochi per bambini, parcheggi che una dissennata politica in campo viario non garantisce ai negozi del centro. In più, e pochi lo sanno, PARCO COROLLA produce e smaltisce in proprio i rifiuti prodotti (nonostante il Comune esiga il pagamento della TARI) ed un’infinità di iniziative senza chiedere contributi in cambio di qualcosa in contropartita) puntando sulle sue forze e sulle capacità di chi, per primo, si è messo in gioco in una sorta di scommessa vinta ormai da tempo, facendo diventare Milazzo una città all’avanguardia.

Onore e meriti a Salvatore Calcagno, intelligente imprenditore, vecchio compagno di scuola, al quale, è giusto sottolinearlo, è stato assegnato il PREMIO TERMINAL alla prima edizione. Segno che anche noi avevamo visto giusto, riconoscendogli l’attestazione. Che quest’anno, lo diciamo per correttezza, viene assegnato, nel campo dell’imprenditoria, a SANTI GRILLO, direttore di PARCO COROLLA, per riconoscere la continuità e la decisione di assumere iniziative che mirano allo sviluppo aziendale, per far crescere l’economia del comprensorio.

E 200 posti di lavoro sono la prova evidente che MILAZZO ha bisogno non di boccate di ossigeno, ma di certezze. Alla faccia, diciamo noi, di chi è sempre pronto a sparare nel mucchio e a remare contro!

Commenti

1 Commento

  1. secondo lei con quali soldi si muove tutto ciò ?

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