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PRONTO SOCCORSO DA BARCELLONA A MILAZZO: ECCO LA VERITA’!

ospedale-milazzo1CHE NESSUNO ESULTI! CHE NESSUNO SI FACCIA TURLUPINARE DALLE PROTESTE D’OCCASIONE DEI POLITICI! LE SCELTE SONO FATTE SEMPRE SULLA PELLE DEI CITTADINI, PER I QUALI CURARSI COSTA SEMPRE DI PIU’…

Il rischio è che la politica faccia passare il messaggio che l’Ospedale di Milazzo esce rafforzato dalla ulteriore riorganizzazione della rete ospedaliera. Così è stato finora perché si è innalzata la bandierina sul tetto dell’Ospedale  “Fogliani”  per la vittoria sui cugini barcellonesi per il  mantenimento della Pneumologia nel nostro presidio.

La miopia dei politici di casa nostra non ci sorprende più di tanto, così come non ci meraviglia che qualche medico, interessato a coltivare il proprio orticello, abbia auspicato il trasferimento del Pronto Soccorso dall’ospedale di Barcellona a quello di Milazzo. In realtà  Gucciardi, assessore regionale alla Sanità, ha dichiarato proprio ieri che punta al trasporto più veloce ed organizzato possibile dei malati acuti (infarto, ictus, trauma, etc.) in uno dei  tre grandi poli della sanità regionale, situati uno per provincia (a Messina presso il Policlinico), riducendo quindi gli altri ospedali a semplici presidi di comunità ed eliminando i reparti doppioni degli ospedali viciniori. L’ospedale di Milazzo quindi si caricherà di circa 50000 cittadini che arriveranno al Pronto Soccorso per chiedere cure, ma troveranno file interminabili, che già è difficile smaltire in presenza di un’utenza ridotta, figuratevi con un concreto raddoppio delle prestazioni. Tali cittadini correranno a loro insaputa il rischio di non poter essere assistiti nei tempi utili per la loro malattia. In termini molto più semplici, sono liberi di morire!

Se non verrà affrontato in termini di ristrutturazione (e non piccoli aggiustamenti!) il nodo della riorganizzazione del Pronto Soccorso, con la creazione di una piastra munita di tutti i servizi su un unico piano, per affrontare qualsiasi tipo di urgenza-emergenza, non avremo reso un gran favore alla popolazione ed ai medici che ci lavorano. Purtroppo questo non potrà accadere perché la politica ha deciso di risolvere la questione creando un servizio di trasporto efficace e ben organizzato delle urgenze, per cui un ospedale come quello di Milazzo non potrà e non dovrà affrontare i casi più delicati della medicina d’urgenza che gli si presenteranno, limitandosi a “impacchettare” il malato per trasferirlo altrove, e nella migliore delle ipotesi al Policlinico di Messina. Di conseguenza, quale medico che voglia esercitare il suo lavoro e adempiere alla sua missione potrà più scegliere un ospedale nel quale l’unico servizio è quello di spedire gli ammalati in altre strutture ospedaliere? Quindi, non solo numero chiuso in medicina, per foraggiare chi con i test ha accresciuto economicamente la sua posizione, ma svuotamento delle intelligenze e delle professionalità che prima erano il riferimento per un ospedale circoscrizionale al servizio di una comunità di decine di migliaia di abitanti e di un hinterland!

Ma andiamo a vedere le altre novità dell’ultima riforma Gucciardi. A questo punto è chiaro che gli ospedali di Milazzo e di Barcellona, anche per i parametri del decreto 70 del 2015, perderanno quasi tutte le strutture complesse per essere trasformate in strutture semplici, senza più alcuna dignità di unità di ricovero e cura. Insomma, un declassamento a semplici ambulatori, anche in presenza di un bacino di decine di migliaia di residenti, che aumentano vertiginosamente con le presenze turistiche, e senza tenere in conto il polo industriale con le sue problematiche e le sue emergenze.

Che senso ha fare sventolare la bandiera sul pennone dell’Ospedale di Milazzo per questa vittoria effimera di Pneumologia e del Pronto Soccorso conseguita sui cugini di Barcellona? Sarebbe più opportuno rivendicare un ruolo al nostro ospedale; un ruolo che ci compete per i rischi che corriamo ogni giorno in questo territorio ad alto tasso di patologie tumorali. E non a parole! Ormai è giunto il momento di dimostrare amore per la nostra gente! La nostra classe politica non può subire le decisioni che provengono dall’alto: in fin dei conti, chi siede più in alto ha avuto bisogno dei voti dei cittadini, e tocca a chi occupa le posizioni intermedie di farsi portavoce delle esigenze dell’elettorato, in questo caso dei Milazzesi, dei Barcellonesi, dei Messinesi o dei Siciliani tutti, per i quali diventerebbe insostenibile un ulteriore decentramento dei servizi: in termini di costi di trasferimenti, di trasporti, di visite che graverebbero sempre e soltanto sugli assistiti. Hanno per caso considerato, i nostri politici, i costi che le famiglie devono sostenere per andare a visitare un congiunto ammalato e ricoverato a Messina o a Palermo? O pensano che sia lo stesso che andarlo a visitare a Milazzo o a Barcellona? Per il Governo è importante risparmiare. Sempre sulle tasche e sulla pelle dei cittadini!

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