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RAFFINERIA E FESTA DEL PATRONO, I CONTRIBUTI CHE NESSUNO DEVE VEDERE…

‘MBUCCIA ‘U MOTTU CH’I PEDI ‘I FORA, ossia ECCO COSA ACCADE QUANDO SI CHIEDE E SI OTTIENE, MA NESSUNO DEVE SAPERE CHE LA RAFFINERIA HA DATO IL SUO CONTRIBUTO: SI VIENE SPUTTANATI!

L’industria, da oltre mezzo secolo parte integrante di un territorio martoriato e pesantemente penalizzato nelle scelte turistiche, con una cittadinanza che ha pagato un pesante tributo in termini di malattie e di mortalità, e che ancora continua a pagare, dovrebbe migliorare le condizioni di vivibilità di un ambiente da decenni tristemente saccheggiato. In cambio, sappiamo bene che è stato offerto lavoro, e nessuno vuole che dall’oggi al domani l’industria chiuda, per mettere a repentaglio l’occupazione di poche centinaia di persone che muovono l’economia di una città nella quale sono sempre di meno quelli che lavorano e sempre di più quelli che scelgono, condizionati dalle politiche governative e dalla mancanza di iniziative di una classe politica miope che si alterna al potere della provincia, della nostra città, della Regione, dell’Italia, a prendere le valigie e andarsene via! Milazzo è una città morta, e che non si risenta nessuno: morta perchè non ha un futuro, morta perchè non ci sarà il ricambio generazionale, morta perchè non nascono bambini. Morta perchè chi è stato eletto con i nostri voti, di noi tutti, nessuno escluso, ha tradito la nostra fiducia diventando esecutore di un delitto, e mandante al tempo stesso! Libero di uccidere una città, un comprensorio, una provincia. La nostra terra!

Non meraviglia il fatto che per l’ennesima volta ci sia stato l’accattonaggio, per una festa locale, anche se si tratta del SANTO PATRONO. Meraviglia il fatto che questi signori, che non fanno altro che attendere il questuante di turno, diano il loro obolo e poi sbandierino il fatto che hanno dato! Sputtanando chi ha chiesto e non ha avuto il coraggio di dichiarare all’esterno il contributo di uno sponsor diventato, agli occhi dell’intera città, improvvisamente scomodo! E allora loro, i signori del vapore, quelli che detengono il potere economico di una città MORTA, scrivono, e fanno sapere, tramite i nemici più acerrimi, gli ambientalisti, CHE HANNO DATO PER LA FESTA DI SANTO STEFANO. Una mancia, sicuramente per loro, MA HANNO DATO.

Cosa fare in queste circostanze? Intanto restituire il contributo, che non ha portato alcun utile alla città. Quindi EVITARE PER IL FUTURO DI CHIEDERE L’ELEMOSINA (ma è difficile che un accattone perda le sue abitudini…). Infine, per non dilungarci troppo, mettere dei paletti, INAMOVIBILI, ma questo dovrebbe essere fatto da un politico con gli attributi, che non ceda alle lusinghe e non si venda per trenta denari o per un posto di manovale per un amico a spasso durante una delle fermate!

Se ci sono questi politici, che si facciano avanti. Saremo LIETI DI DARE LORO IL NOSTRO APPOGGIO! A condizione che chiedano, FINALMENTE, per il territorio. Innanzi tutto per renderlo vivibile. Poi, per avere da chi butta al cane l’osso da spolpare, come ha sempre fatto, servizi indispensabili per una città, per una provincia che ha pagato con morti, malattie, emigrazioni. E mettere fine ad un ignominioso ricatto che tiene sotto scopa una classe politica con le briciole… anche se spesso si preferisce l’elemosina, per non mettere fine al gioco degli appalti che costano molto di più all’Ente locale! 

 

 

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