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RIFIUTI. SINDACO, COSI’ NON VA!

“DALLA PARTE DEI LAVORATORI”. PUBBLICHIAMO IL COMUNICATO STAMPA DEL PCI – SEZ. TIRRENICA

Cominciamo dai fatti:

  • La raccolta differenziata porta a porta o a isola ecologica non è efficiente.
  • La città è sporca e alcune zone di essa hanno un aspetto degradato.
  • Le bollette sono alte.

Questi sono i fatti inconfutabili e  sotto gli occhi di tutti.

Il Sindaco  prenda atto una buona volta di essere una istituzione politica e non burocratica e di non appellarsi sempre alle leggi che “impongono”, che  “deliberano” che “non permettono”;  valuti con competenza, se ne ha e se ne trova nella sua giunta,  cosa serve in termini di uomini e mezzi, per passare da una raccolta tradizionale ad una raccolta porta a porta.

Leggiamo sulla stampa che il sindaco accusa l’azienda incaricata di non rispettare la “perizia” approvata e di minacciare addirittura di risolvere il contratto.

Noi abbiamo ascoltato i lavoratori e abbiamo visto come lavorano e con quali e con quanti mezzi. Possiamo affermare che fanno “miracoli”. 

Non  sarebbe forse il caso di rivedere la perizia? “Educhi”, se ne ha la capacità,  quella minoranza di cittadini incivili che , comunque ci sono, e sempre ci saranno. E se proprio non sa come fare  si rivolga a qualche suo collega come quello di Capo D’Orlando o di Brolo, città nelle quali è un piacere passeggiare in strade splendenti a qualunque ora e che  producono rispettivamente il 54% e il 66% di raccolta differenziata (dati di novembre 2017 della regione Sicilia). Si dirà: sono città piccole non paragonabili a Milazzo; è vero , e allora la faccia una telefonata ai suoi colleghi di Belpasso, Caltagirone o Alcamo, città fra 28 mila e 45 mila abitanti, autentiche bomboniere, con percentuali di differenziata fra il 58% e il 68% (vedere sempre i dati di cui sopra).

E soprattutto si renda conto che queste città si trovano in Europa, in italia, in Sicilia e soggiacciono alle stesse leggi cui soggiace la città di Milazzo. I cittadini non hanno paura di pagare le bollette; ma è drammaticamente ingiusto, anche se la legge lo impone, pagarle senza nulla in cambio.

Alcuni consiglieri comunali, la smettano una buona volta di fare campagna elettorale permanente e realizzino, se ne sono capaci, che “ il tanto peggio, tanto meglio”, almeno in questo campo, produce solo il  peggio per i cittadini.

Il 5 dicembre 1993 questa città ebbe il primo sindaco eletto direttamente dal popolo: il prof. Filippo Russo. Chi ha memoria ricorda che il 20 dicembre 1993, dopo solo 15 giorni dalla sua elezione, la spazzatura arrivava ai primi piani delle case. Questo per dire che in questa città il problema dei rifiuti non solo annoso ma, soprattutto, non è un problema,  è “il” problema, mai, da allora, definitivamente risolto.

La classe politica milazzese dia un colpo di coda, se ne è capace e ne ha la voglia, cercando di guadagnare qualche punto sulla sua credibilità ormai irrimediabilmente compromessa, nella speranza di non dover leggere sulla stampa anche per Milazzo quello che in questi giorni si legge di Catania, sulle illegalità che sovraintendono, in quella città, sul business dei rifiuti.

Milazzo, 18/03/2018

                                                                                                                    Sezione Tirrenica del PCI Milazzo

                                                                                                                  Il Segretario – Cristoforo Tramontana      

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