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SI E’ SPENTA LA SIGNORA GRAZIELLA CAMARDA

VEDOVA DI NINO CARAGLIANO IN ARTE CILINDRO, AVEVA COMPIUTO 92 ANNI LO SCORSO NOVEMBRE. IL FIGLIO SANDRO MI HA COMUNICATO LA NOTIZIA…

Una donna che avevamo ricordato in occasione del suo 91° compleanno, e nel corso della cerimonia di consegna del Premio TERMINAL alla memoria del suo compianto sposo, Nino CARAGLIANO “Cilindro”, comico milazzese, lo scorso 27 dicembre.

Graziella CAMARDA aveva compiuto 92 anni, ma le sue condizioni di salute non erano delle migliori. Non la si vedeva da tantissimi anni, quelli della nostra adolescenza, passati spesso e volentieri a fare quattro passi sul Lungomare Garibaldi, e incontrarla, mamma di tanti figli, proprio lì… all’inizio del Lungomare. In occasione del suo compleanno, il figlio Nino mi aveva chiesto di scrivere qualcosa per lei, adesso è Sandro, il figlio chiamato con il nome di un beniamino del padre, tifosissimo dell’Inter,  Mazzola, a pregarmi di dare la notizia ai nostri lettori e scrivere qualcosa.

Prenderò da quel racconto, scritto da Mario Perlungo, e pubblicato in occasione del complanno, le frasi migliori per ricordare la cara Graziella Camarda.

E andiamo indietro nel tempo, verso la fine degli anni 60, a rivivere una serata nel corso della quale si esibiva proprio lui, il marito, “ ... con il suo trucco forte sulle guance e sul naso, con la parrucca rossa e le lentiggini disegnate sotto gli occhi, … spilungone magro magro … con la sua bisunta palandrana nera ormai lucida e stretta, saltellante e salutando il suo rumorosissimo pubblico! Si esibisce in una serie di scenette, battute e barzellette che facevano ridere rumorosamente. Risi come non lo avevo mai fatto! Rise il pubblico presente… Che sorpresa davvero vederlo lì… Eccole dunque le virtù nascoste del nostro conoscente, il comico dal nome d’arte Cilindro. Mentre la moglie a fargli da spalla suscitava i sentimenti più disparati. Era donna piccoletta e pimpante, con una gonnetta corta corta. La conoscevamo, certamente. Aveva partorito già parecchi figli, e mi chiedevo come avesse fatto, con quel fisico piccolo e minuto.

Tutto ad un tratto le risate cessarono, pensando a quella donna forte nel fisico e nel cuore che sembrava librarsi leggera e sorridente nell’aria. E ad ogni salto che faceva, era un’emozione per me, ragazzo di poco meno di venti anni, mentre mille pensieri si insinuavano nella mia mente!

Alla fine della serata tornarono a casa, lui, artista e ospite d’onore, sulla sua vecchia lambretta, e con la moglie sul sellino di dietro, con le sue gambette corte, con un’aria da eterna rassegnata sognatrice, abbracciata stretta al suo Cilindro che l’aveva resa madre tante volte. E ci deve essere amore, tanto amore per stare così assieme. Sì, c’era amore tra Cilindro e la sua donna, che tornavano a casa stanchi e forse per una sera soddisfatti. E buttarsi sul letto dopo un giorno di chiosco e di spettacolo serale. Per dormire, e sognare chissà quali palcoscenici, quali vestiti, quali costumi e quale pubblico raffinato e colto…”…

Stasera Graziella è volata via, sollevata da terra da un venticello leggero che l’ha portata lassù. Lei, eterna sognatrice nel racconto di Mario, ritorna tra le braccia del suo uomo. I passi di danza, i salti, appartengono al passato, un passato che non può tornare. Lei, Graziella Camarda, sale sempre più in alto, e si libra nell’aria con quei passi di danza, quei salti che ha fatto per una vita, e quegli occhi di eterna rassegnata sognatrice…

Non si sveglierà, Graziella, per rivivere le solite giornate.

Si troverà ancora una volta, dopo tanti anni finalmente, abbracciata al suo uomo, come in una favola a lieto fine. In fin dei conti, era proprio quel che sognava, in tutti questi anni sempre uguali, sempre monotoni, senza di lui.

Addio signora Graziella, ci saluti il suo grande amore. E a voi, ragazzi, un abbraccio e una raccomandazione: le vostre lacrime dovranno essere di gioia perchè mamma è al sicuro, tra le braccia di papà… 

 

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