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SPAZZATURA: UNA SCUSA PER FARE L’INCENERITORE

inceneritoreLE DISCARICHE SONO SATURE, LA SICILIA SOTTO I RIFIUTI. VUOI VEDERE CHE CI FOTTONO?

Da anni scriviamo che con il passare del tempo le discariche si riempiranno: ma nessuno sembra farci caso, e continua a produrre rifiuti senza preoccuparsi di differenziare. E’ vero che le persone ci leggono, ci apprezzano, ci stimano; riconoscono che diciamo la verità, che non abbiamo peli sulla lingua, che non siamo legati a nessun carrozzone politico e non guardiamo in faccia nessuno. E c’è anche chi si incazza! Ma non cambia nulla: in fin dei conti ci considerano sempre un giornale satirico, che dice “minchiate”, che prende in giro il prossimo, che rompe i coglioni! Merito dell’ironia, arma sottile alla quale facciamo ricorso per alleggerire certi temi, che difficilmente verrebbero letti se fossero trattati differentemente. Ma non tutti la comprendono!

Adesso che i comuni si rendono conto che la spazzatura ha invaso le città, i Sindaci minacciano di marciare su Palermo, ma la spazzatura resta ed è destinata ad aumentare! Ma voi pensate che a Palermo avrebbero paura di un manipolo di Sindaci o di qualche decina di compattatori? Non sono stati creati proprio lì, dove i Sindaci vorrebbero andare a protestare, quei carrozzoni politici che si chiamavano ATO? E tutte le risorse economiche sperperate per mantenere i consigli di amministrazione che anzichè risolvere i problemi li hanno ingigantiti a dismisura? E chi non ha programmato la differenziata da decenni preferendo conferire tutto in discarica? E chi ha continuato e continua impunemente a scaricare rifiuti differenziabili nei cassonetti, in barba ad ordinanze, disposizioni di legge e telefonate dei call center per recuperare le corna dopo che hanno rubato i buoi? Siamo in Sicilia, regione che si presta, nonostante il turismo, ad accettare i termovalorizzatori. Perchè qui la differenziata raggiunge percentuali irrisorie, e l’unica soluzione che permetterebbe un corretto smaltimento sarebbero PROPRIO GLI INCENERITORI. Il FRONTE DEL NO non lo ha ancora capito, o finge di non capirlo, ma secondo noi qualcuno sta lavorando per imporli, questi inceneritori. Non vediamo altre soluzioni, poichè è facile parlare e proporre soluzioni alternative, che NESSUNO VUOL METTERE IN PRATICA!

In fin dei conti, non sarebbe male un bel termovalorizzatore che bruci tutto, evitando costosi trasporti e riducendo drasticamente le bollette. E questa volta temiamo che non sia una minchiata. Magari lo fosse! Purtroppo a pensare male quasi sempre si azzecca…

 

Commenti

4 commenti

  1. Condivido in pieno. Questa politicuccia che serve solo ad esasperare gli animi alla fine partorirà anche il consenso popolare per gli inceneritori. Domandarsi perché siano al potere in Sicilia, e non, burattini senza spina dorsale, che obbediscono come tanti soldatini al dio denaro ed al potente di turno, sembra scontata. Milazzo, come Palermo, Bagheria ed altre città in giro per l’isola e lo stivale, stanno portando i livelli di guardia per igiene e organizzazione ai minimi storici. Un antico saggio amava dire, se il portone non apre, prova dalla finestra. E visto che all’inceneritore si erano accodati tutti quelli che han deciso di mandare a puttane la salute, e si oppongono (oppure opponevano) quelli che si informano e che han capito che dietro questa trasformazione ci sono interessi spaventosi, occorre portare le scelte dal no al si con tattiche antiche; esasperare, ed esasperare. Siamo talmente abituati a farci calpestare e prendere a calci che non reagiamo più; quando arriviamo al limite, accettiamo tutto, come enorme gregge al pascolo. Che tristezza, che pena. Un’isola che dovrebbe essere faro economico e sociale (mi si trovi un’altra regione o stato che abbia il nostro curriculum storico artistico e culturale), è diventata solo una discarica; di pattume, di politici, di idee e di malaffare. Qualcuno dovrebbe fare due conti per capire il ritorno di questo bruciare spazzatura; domandarsi che garanzie scientifiche ci possono essere sul lungo periodo (non le solite fesserie propinate con la zona industriale che dopo decenni ci regala morti su morti senza distinzione di età), e soprattutto che certezze abbiamo, che non arrivino vagonate di spazzatura in giacenza da qualche parte in attesa del forno di turno. Anche l’expo è stato garantito che era in ordine, eppure dopo i vari lavori (molti non terminati), gli inquirenti hanno cominciato a scrostare la medaglia di evento del secolo per la nazione Italia (renzi dixit…..) e scoprire affari con mafie varie e politici corrotti. Sembra un film già visto, almeno da queste parti. Spero di non dover assistere all’ennesima replica. Saluti

  2. Condivido tutto. Dopo le maniere gentili, quelle fintamente formali, poi quelle decisamente untuose, poi le minacce, oggi il sabotaggio calcolato. Nè io nè molti altri abbiamo mai creduto al caso.

  3. Ma perché a Bergamo, Berlino, Oslo, Losanna o Ginevra i termovalorizzatori funzionano e non si sognano di fare arrivare la spazzatura ai piani alti dei palazzi? Non è che a furia di dire sempre no a qualsiasi soluzione ci stiamo buttando la zappa sui piedi inquinando di percolato tutte le falde acquifere che non sono certo inesauribili? A furia di ingrandire le discariche, stiamo creando catene montuose di spazzatura che veramente finiranno con il sommergere le città, arricchendo le tasche avide di chi nella spazzatura gozzoviglia facendo affari miliardari; e di certo i rifiuti abbandonati in ogni dove non sono meno pericolosi di inceneritori che sono inquinanti come qualsiasi altra industria presente in tutti i nostri territori. L’essere umano con tutte le sue attività, solo per il fatto di esistere su questo pianeta, inquina. E’ inevitabile come l’aria che respiriamo e l’acqua che beviamo. Inquinano le centrali elettriche, le auto, i telefoni, le navi, gli aerei, eppure nessuno si sogna di bloccare il progresso solo perché si inquina. Pensiamo che inquiniamo anche ogni volta che andiamo al bagno e sicuramente a nessuno verrà mai in mente di mettersi un …tappo lì,per non inquinare! Rassegnamoci alla nostra stessa sporcizia e non indossiamo le figure retoriche ambientalistiche che dicono no a qualsiasi cosa solo per partito preso. Piuttosto vigiliamo sulla sicurezza di tutti gli impianti che inceneriranno i nostri rifiuti perché così come stiamo messi, non va certo bene e non si vedono alternative, infatti, anche ipotizzando un 100% di differenziata, quella frazione non riciclabile che finirà in discarica, prima o poi saturerà gli impianti: è solo questione di tempo!

  4. Mi perdoni, ma lei perché si ferma alle discariche ed ai termovalorizzatori? Onestamente la trovo una visione limitata, e non vorrei che si offendesse. Le discariche, se si effettuasse una differenziata seria (immagini Parma, per citarle un esempio che possa constatare serenamente), potrebbero in parte sparire. La plastica verrebbe recuperata o venduta, l’umido, selezionato, utilizzato come fertilizzante e la carta riciclata, per tacere dell’alluminio. Diciamoci la verità, mentalmente la gente, soprattutto al sud, si scoccia a fare questo sforzo; abituata a fare come gli pare, mettersi a dividere i vari pattumi, si sente sminuita nell’ego ipertrofico che ci contraddistingue. Io, per lavoro, son costretto a viaggiare tanto, forse troppo, e certe realtà diverse dalle nostre, hanno sì dei difetti, ma funzionano, anche perché le persone collaborano. Quello che non esiste da noi, se non in piccola parte. Ho una casa piccola, senza balconate immense, eppure ho bidoni per plastica, carte e umido. E faccio il mio piccolo sacrificio per mantenermi nell’ordine che dovrebbe avere un cittadino con il minimo sindacale di coscienza civica. Il termovalorizzatore sarebbe la pietra tombale e definitiva di una realtà che a parole aspira al turismo, alla natura, e nei fatti precipita, come componente chimico, nella facile industrializzazione. Una visione limitatissima, questa senza ombra di dubbio, del futuro del territorio e dei nostri figli. La zona industriale ci ha sommerso di scorie e di morti (con buona pace di chi ci sbava addosso di benessere e di lavoro) senza capire che invece ci hanno ancorato ad una realtà mefitica e avvelenata che giustifica tutto, anche politicamente. La strada facile, la fabbrica….ragionamenti da primi del ‘900; senza capire o pensare che se lavora il 2 o 3% della popolazione esistente, non è ritorno economico, ma avvelenamento del territorio. Le discariche sono un coacervo di interessi mafiosi affaristico politico. E i termovalorizzatori ne sono la visione moderna, chiamiamola 2.0 (tanto di moda). Perché lei ha la certezza che i lavori del porto di Milazzo ed il conseguente aggancio al porto di Gioia Tauro, non siano la valvola di sfogo di “ecoballe” che verrebbero a bruciare beatamente da noi chissà cosa ed a favore di chi? In un altro articolo di questa testata si cita la tragedia dei treni e degli slogan razzisti contro il meridione. Pensateci bene quando leggiamo queste cose, i primi razzisti meridionali, siamo noi. Che “amiamo” farci prendere a martellate sui gioielli di famiglia, rendendo possibili queste cose. Ci lamentiamo di come ci trattano ma siamo i primi a farci del male, in nome di uno sviluppo che non può essere quello del nord Italia o Europa che sia; abbiamo meraviglie che altrove non hanno (naturali ed artistiche), e pensiamo di seguire un modello di sviluppo che invece ci sotterra, per incapacità gestionale, perché la mafia ed il malaffare ci sguazzano e una politica di confine veramente scarsa, se non ridicola, ci vive. Mi perdoni se ho risposto in maniera molto allargata, ma ormai è diventata una sorta di crociata pro Sicilia, quella che mi sono imposto. E devo constatare, purtroppo, che di siciliani che guardino oltre il proprio naso (lei non è incluso nel contesto), ne sto trovando sempre meno. Saluti

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