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TEMPI DURI PER I VENDITORI DI POLLI ALLO SPIEDO!

UN LETTORE HA ASSISTITO AD UNA DISCUSSIONE AVVENUTA ALL’INTERNO DI UNA RIVENDITA DI POLLI ARROSTO, E CE L’HA RACCONTATA…

ANTEFATTO:

pollo allo spiedoLa moglie: “Non ho preparato nulla da mangiare, oggi. Tornando a casa, prendi un pollo!”.                  

Il marito: “Con patatine, magari, ci sto. E passo dalla polleria, ormai ce ne sono tante visto che aumentano anche i polli, a Milazzo!”                                                       

Sono le 13, l’uomo entra e chiede un pollo.      

Il titolare: “Lo ha prenotato?”                   

Marito: “Prenotato? No! Mia moglie mi ha detto di provvedere io, proprio adesso mi ha comunicato che non ha preparato nulla…”.

Titolare: “Mi dispiace, se non ha prenotato non la posso servire…Non ce ne sono!”.

Marito: “Ma scusi, quelli che girano nel girarrosto, cosa sono, conigli?”.          

Titolare: “No, sono polli, ma sono prenotati…”.                                                                          

Marito: “E quindi… senza prenotazione non vendete?”.                                                     

Titolare: “Proprio così…”.                                 

Marito: “Ma perché non cucinate un paio di polli in più? Ci sono sempre persone che, come me, all’ultimo momento….”.                 

Titolare: “Signor mio, per lei è facile! E se non li vendiamo cosa facciamo? Li mangiamo noi?”.

Marito: “No, immagino che vi venga indigesto! Ogni giorno pollo. Scommetto che voi avete la nausea e mangiate solo pesce. Insomma, io che devo fare per avere un pollo? Me lo cucinate adesso?”.               

Titolare: “Adesso? Fra poco chiudiamo. Le posso dare un pollo, lo cucina lei, a casa. Più di questo non posso!”                           

Marito: “Senta, io aspetto. Se per caso non dovesse venire qualcuno fra quelli che hanno prenotato, me lo prendo io uno!”.                          

Titolare: “Non se ne parla nemmeno. Se quello viene e non trova il pollo, noi perdiamo il cliente…”                                                  

Marito: “Ma se non viene al momento della chiusura, a voi il pollo rimane…”                    

Titolare: “Certo che rimane, ma se viene dopo…”             

Marito:“Dopo quando?”                                    

Titolare: “Alla riapertura. Stasera. Chissà!”

Marito: “Quindi voi preparate un pollo a pranzo per darlo a cena? E allora perché non ne prepara qualcuno in più? Sarebbe lo stesso. Lo dareste a cena…”

Titolare: “No, noi daremmo quello che è stato prenotato alla persona che lo ha prenotato!”    

Marito: “E se quello non viene.. Che so: un contrattempo, un problema… Un incidente… Si rompe una gamba…!”                                      

Titolare: “Miiii, che la fa difficile lei! Perché si dovrebbe rompere una gamba?”    

Marito: “Può sempre capitare, no? Là ci sono… uno, due, tre… undici polli… Secondo lei verranno tutti. Ormai e l’una e dieci!”                               

Titolare: “E secondo lei fra quelli ci potrebbe essere uno che si rompe una gamba?”     

Marito: “Una gamba, un braccio, gli viene un infarto… Sa, i casi della vita non si sanno mai! Tutto può accadere. Può accadere per esempio che, mentre lei li sta cucinando, entra un malintenzionato, un rapinatore, e le chiede l’incasso. Lei che fa, pensa ai polli che non vende?”                 

Titolare: “Minchia, ma lei lo sa che è una cucca?”

Marito: “Perché, cosa ho detto di male? Anzi, quanto me ne vado. Non si sa mai. Se viene un rapinatore mentre ci sono io, qui… Me ne vado!”

Titolare: “Dove se ne va? E il pollo?”              

Marito: “Il pollo? Ha detto che non ce ne sono, inutile perdere tempo. Più tempo passa, più aumentano le probabilità che venga un malintenzionato! E io devo andare a casa. Vuol dire che oggi faremo un po’ di pasta…”                  

Titolare: “Senta, vuole anche le patatine? Mi sono ricordato che un pollo c’è, una signora lo ha disdetto poco fa, non lo ricordavo. Mi scusi, mi son lasciato prendere dalla discussione. E’ da stamattina che sono qui, ogni tanto perdo il filo, E la testa, i pensieri… Mi scusi ancora. Aspetti che le preparo il pollo. Vuole anche ketchup e maionese per le patatine?”    

Marito: “No, grazie, lo preferiamo così. Quanto le devo?”….          

Il cliente paga, e dopo che è andato via, il titolare tira un sospiro di sollievo.

Al che la cassiera: “Ma quello non era il pollo che doveva portarsi a casa, oggi? E lei?”.

Titolare: “Non ci fare caso… Ci pensi, andando a casa, un incidente, una gamba rotta. Un infarto! Minchia che cucca! Domani mettiamo nel girarrosto un paio di polli in più… Non si sa mai. Un paio come quello, e possiamo chiudere!”    

Venditori di polli arrosto, anche voi vendete su prenotazione? Siete avvisati!

 

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