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“TENETEVI LE VOSTRE POLTRONE, MA ALMENO LASCIATECI LE NOSTRE PANCHINE!”

UNA LETTERA CHE SVELA I RETROSCENA DEI SEDILI SCOMPARSI DAL LUNGOMARE. ECCO DOVE SONO ANDATI A FINIRE! 

Caro Direttore, non so come cominciare questa lettera! Sono terribilmente arrabbiato, disgustato, e mi vergogno di questa città, che nonostante tutto continuo ad amare perchè qui ci sono nato, qui ho passato gli anni della mia giovinezza, qui amo tornare anche se non ho più gli affetti familiari e neanche tanti amici ci sono più… Lo faccio in estate, lo faccio per le festività, lo faccio ogni volta che se ne presenta l’occasione.

Mi creda, Direttore, Milazzo non è più quella dei miei tempi; mi rammarico, è normale. Ma in fin dei conti tutto cambia, non posso guardare indietro con nostalgia o rimpiangere i vecchi tempi. La passeggiata per il porto mi dovrebbe rasserenare e farmi godere lo splendido sole della giornata di oggi, 12 dicembre. Passo accanto al vecchio Mulino, lo vedo aperto. Non posso fare a meno di gettare un’occhiata distratta all’interno, immaginare il movimento di uomini e mezzi di tanti anni fa. Ma vengo colpito da ammassi ferrosi addossati sul muro che confina con il viale Alberato (Via Giorgio Rizzo, ndr). E all’amico che mi sta a fianco, e condivide con me la gioia di passare qualche ora a spasso per la città, chiedo se quelli non sono i sedili della marina. Proprio così, nemmeno lui se ne era accorto. Sapeva, mi dice, che ne avevano tolti diversi… ma non aveva dato credito alle dicerie: li avranno tolti per la manutenzione, perchè corrosi dalla salsedine, perchè ormai i piedi erano arrugginiti e pericolosi per la stabilità.

Porcaccia la miseria, direttore! Altro che manutenzione! Buttati lì, come ferro vecchio, quando con un po’ di buona volontà potrebbero essere recuperati, rimessi al loro posto. Quel che mi colpisce, oltre ai sedili, anche i giochi dei bambini, che non riesco a capire dove fossero installati. Ed ecco che cominciamo a commentare con il mio amico, il quale mi aggiorna su quanto accade da tempo a Milazzo, su un’amministrazione che definire indolente è un complimento, sull’assenza di interventi, sulle scuse sempre all’ordine del giorno, come “non ci sono vigili”, “non si possono fare concorsi”, “non ci sono soldi”, e compagnia bella!

“Ma allora perchè non se ne vanno?” mi viene spontaneo chiedere attendendo una risposta che difficilmente l’amico mi saprà dare… E invece la risposta arriva, puntuale e cruda, come solo un milazzese avanti negli anni e disgustato può dare “Se ne vanno? Quelli sono attaccati alle poltrone, dove se ne devono andare?“. Già, dove devono andare? Ed allora, mi viene spontanea una battuta, per sdrammatizzare e chiudere un argomento che già mi ha dato parecchio fastidio “Tenetevi pure le vostre poltrone, ma almeno lasciateci le nostre panchine!“. E scatto qualche foto con il mio cellulare, che vi allego…

E continuo la mia passeggiata per godermi un po’ di sole di questa meravigliosa città… L’unica cosa che ci resta. Quello non lo potranno mai buttare nel ferro vecchio! Mi auguro che voglia pubblicare questa mia considerazione… il mio amico mi ha suggerito di scrivere a voi, perchè sa che vi calate la visiera e non guardate in faccia nessuno! Grazie.

PUBBLICHIAMO TUTTO, INTEGRALMENTE, CARISSIMO AMICO CHE TORNA A MILAZZO.

E SE DOVESSE TORNARE IN ESTATE, CI AUGURIAMO CHE POSSA TROVARE LE PANCHINE PER SEDERSI E RESPIRARE UN PO’ D’ARIA SALMASTRA… IN FIN DEI CONTI, CI VUOLE POCO A RIMETTERLE IN SESTO… SEMPRE MEGLIO CHE LASCIARLE IN UN DEPOSITO ALL’ACQUA E AL VENTO…. LEI DICE ANCORA COSI’, VERO? SE POI NON DOVESSE TROVARE LA STESSA AMMINISTRAZIONE… NON ESULTI, LA PREGO. AL PEGGIO NON C’E’ MAI FINE! 

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