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TONO, SPESI MILIONI DI EURO. MA QUESTE COSTRUZIONI?

LA QUALIFICAZIONE DELLA ‘NGONIA PASSA ATTRAVERSO QUESTI IMMOBILI… CHE SI PREVEDE DI FARE?

BARACCA AL TONOUna baracca, precaria, con alcune sedie. E’ utilizzata per giocare a carte ammirando un panorama invidiabile, e guai a chi dice il contrario. Anche se non si gioca a carte, serve per scambiare quattro chiacchiere fra amici, non necessariamente del Tono. Infatti, come al Capo e negli angoli più belli di Milazzo, al Tono non abitano solo i naturali del luogo, ma anche altri che nel corso degli anni hanno acquistato, hanno realizzato, hanno costruito spesso anche con criteri discutibili. Mettendo alle porte i residenti veri e propri, e imponendo i loro modi di fare.

Alle spalle della baracca, un vecchio manufatto, che resiste alle intemperie e all’oltraggio degli uomini. La sua posizione invidiabile ha scatenato reazioni, giustificate o meno non lo sappiamo, a seguito delle quali quella che doveva diventare una villa è lasciata alla mercè di chi cerca un rifugio per passare la notte, o per andare in estasi fumando qualcosa che provoca sensazioni delle quali non si può fare a meno, o semplicemente per qualche fugace incontro amoroso, sempre meglio che stare in auto. All’interno le pareti sono imbrattate da vernici multicolori, perchè anche lì è arrivata la mano dell’artista “fai da te” che non perde occasione per lasciare la propria impronta, in attesa che altre impronte, quelle di scarponi da alpini n° 45, possano posarsi sul suo deretano e costringerlo a dormire supino per due mesi salvo complicazioni!CASA TONO

Tagliamo corto, amici: cosa si dovrebbe fare in un angolo di Paradiso come quello? Noi avremmo la soluzione: visto che sono saltati tutti gli equilibri e le regole che impedivano a chiunque di posare solo un mattone in quella zona, perchè non fare completare, se esistono i presupposti (ma non vediamo il motivo per cui non dovrebbero sussistere, dopo quel che si è fatto in pochi anni) quel manufatto in cemento armato e in mattoni, rivedendo eventuali progetti e una volta convocato il proprietario? E’ meglio lasciarlo in quelle condizioni, e per quanti anni ancora, senza alcun accorgimento che impedisca ad estranei di utilizzarlo per azioni che potrebbero essere contrarie alla legge o alla pubblica decenza? O forse è meglio immortalarlo nelle foto che chiunque è libero di scattare denigrando il nome di una città che sta cercando, seppur faticosamente e con le resistenze di chi continua a remare contro, di intraprendere la strada del rilancio turistico? A chi tocca decidere?

In quanto alla baracca, non osiamo aggiungere altro. Certo, se si decidesse di abbatterla, nessuno avrebbe da ridire: magari realizzando un nuovo punto di incontro per chi vuole passare il tempo giocando a carte o semplicemente chiacchierare, a due passi dal mare, ma in condizioni di decoro e di sicurezza. Se invece qualcuno dovesse fin da ora inalberarsi, asserendo che non disturba nessuno, replichiamo che già quella vista è un’offesa per la città… A meno che non si tenti di presentare istanza di sanatoria… E’ lì da chissà quanti anni, e potrebbe essere esitata favorevolmente! 

Commenti

1 Commento

  1. Ma non lo sai che per lo scempio al tono è previsto un piano recupero ?

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