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TROPPI SOLDI PER UNA “BUONA SCUOLA” CHE DOVREBBE ESSERE GRATUITA!

AUGURIAMO IL BUON NATALE, E SE E’ IL CASO ANCHE IL BUON ANNO… ma dubitiamo che i diretti responsabili della BUONA SCUOLA possano leggere ciò che alcuni genitori hanno inviato al nostro giornale!

Buonasera, non vogliamo fare una denuncia a nome nostro, perché inevitabilmente ne andrebbero di mezzo i nostri figli. Ma ci chiediamo, e giriamo anche a voi la domanda, se E’ NORMALE che una scuola pubblica debba imporre agli alunni pagamenti suppletivi nel corso dell’anno scolastico ed in ogni occasione! Risme di carta per fotocopie, che dobbiamo fornire come se fosse una regola e che utilizzano non certo i ragazzi; rotoli di carta igienica, ormai scomparsa completamente dai bagni; vestiario per recite ed esibizioni di fine anno; accessori non preventivati all’inizio dell’anno; contributi per sostenere la ricerca in tutti i campi, che da facoltativi diventano obbligatori, senza che ci si renda conto, da parte di chi dirige la scuola, che non tutti i genitori sono nelle identiche condizioni economiche e spesso anche un solo euro può essere una spesa che sposta i bilanci di famiglie monoreddito o addirittura prive del necessario sostentamento!

Milazzo non è una città nella quale tutti i genitori dei bambini della scuola dell’obbligo hanno un lavoro: parecchi ne sono alla ricerca, avendolo perso; altri sono in mobilità; altri ancora sono costretti a chiedere un aiuto ai loro genitori anziani. Poi ci sono quelli che non potranno festeggiare il Santo Natale come vorrebbero, e nonostante tutto non vogliono che i loro figli (ci mettiamo anche i nostri) non sfigurino di fronte ad altri compagni, e affrontano sacrifici che gli stessi figli ignorano… Non è questa una tangente continua che noi genitori dobbiamo pagare?

E’ normale tutto questo?

Si comincia fin dalla materne, si continua per tutto l’arco della vita scolastica, e il tutto perchè lo Stato si avvale di ministri incompetenti, di dirigenti e funzionari ministeriali che non comprendono le necessità delle famiglie, di dirigenti scolastici che non hanno il coraggio di ribellarsi, di insegnanti che devono sottostare alle circolari, di rappresentanti di classe che non osano contrariare le decisioni che vengono dall’alto, di presidenti dei consigli d’istituto che alzano le spalle e si adeguano!

Per finire di pagare dobbiamo attendere la conclusione del ciclo scolastico di ogni alunno? Ci pare difficile che alle superiori le cose vadano meglio: aumentando l’età dei figli, aumenteranno anche le spese… ma è un discorso che affronteremo dopo, in famiglia. Anche se fin da ora sappiamo che i nostri figli, oltre allo zainetto firmato e al diario firmato, avranno altre pretese…

Vi chiediamo scusa per lo sfogo ma sappiamo che solo a voi possiamo esternare le nostre rimostranze, certi che non cadranno nel dimenticatoio…
Grazie per averci ascoltati.

RISPOSTA: AVETE PIENAMENTE RAGIONE. Il Ministero, anzichè erogare compensi per progetti spesso inutili, potrebbe benissimo accantonare quelle cifre per fare fronte alle legittime esigenze degli alunni, che non dovrebbero sobbarcarsi gli oneri che la scuola non è in grado di pagare. O, visto che non intende rinnovare i contratti e non riesce a rendersi conto che molti dei nuovi assunti approfittano di leggi esistenti per tornare al paesello natio e godere dello stipendio senza lavorare, pagare i docenti che lavorano regolarmente e penalizzare chi ha pensato di fare il furbo. Evitare di erogare, ancora, quelle famose 500 euro di bonus per acquisti vari, che altro non sono che una partita di giro per comprare materiale spesso informatico che costringe gli insegnanti a prolungare l’orario di lavoro anche nelle ore pomeridiane e serali. Tutti questi accorgimenti, cari genitori, sarebbero anche una boccata d’ossigeno per le scuole che finirebbero di chiedere carta per fotocopie e carta igienica alle famiglie. Per tacere di altri lavori che, spesso, gli stessi genitori devono svolgere (pitturazione di classi in primis)… Mi auguro che questo possa cessare, ma con degli inetti al governo (in tutti i sensi) non riesco a vedere via d’uscita! 

prof. Giovanni Muscolino – collaboratore di TERMINAL 

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