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MILAZZO, SIAMO PRIMATISTI MONDIALI!

FORGONE IN VIA MEDICICI ARRIVA UNA MAIL. L’AUTORE RICONOSCE UN NOSTRO PRIMATO MONDIALE E SI APRE ALL’OSPITALITA’ NEI CONFRONTI DI UN POLITICO DI UNO STATO ESTERO… 

Cara Redazione, un paio di giorni fa ho avuto modo di ascoltare una notizia alla radio. Stavano inaugurando l’ultimo tratto della pista ciclabile più lunga del mondo, la Route Verte del Quebec. 5000 km di pista in mezzo alla natura ed al verde. Immediatamente ho fatto una risata pensando a quella che noi, o per lo meno io, penso sia l’esatto opposto. La possediamo, con buona pace del suo ideatore, in bella vista nella nostra Milazzo. Possiamo, con orgoglio profondo contrastare la Route Verte con la nostra, come vogliamo chiamarla: Semi Route milazzese? Dall’alto, o basso, del nostro ingegno siamo riusciti a partorire una idea di pista ciclabile che, a conti fatti, ammonta a meno dello 0,001% della corrispondente canadese. 200 metri di pista in piano (che da noi è una rarità), che ti lanciano verso….l’isola pedonale! Lo so, e me ne rendo conto, che messa così, numeri alla mano, possiamo uscirne non sconfitti, ma umiliati. Probabilmente gli ingegneri che hanno progettato la pista canadese si domanderanno quale mente sopraffina abbia ideato questo gioiello ingegneristico. Si stupirebbero oltremodo se vedessero che la stessa micromicromicro pista sia utilizzata più dalle auto in sosta che dagli stessi ciclisti, ma tant’è, noi possiamo vantarci di aver creato questo meraviglioso progetto in pochi giorni mentre loro, i canadesi, ci stanno sbattendo la testa da 25 anni! Noi, in un lasso di tempo cosi lungo, facciamo tante altre cose. Non risaniamo bilanci, non rimoderniamo la rete idrica e fognaria cittadina; non rifacciamo seriamente le strade e regolamentiamo il traffico, non facciamo la raccolta differenziata…..per noi 25 anni sono un’inezia. I tempi siculi di inoperosità sono nell’ordine del secolo, quindi un quarto dello stesso, è cosa per noi risibile. Potremmo, per una sorta di gemellaggio, fare venire da noi il governatore dello stato del Quebec (sicuramente tra i nostri rappresentanti comunali ci sarà qualcuno ferrato in lingua straniera) ed accoglierlo, magari con un giro d’onore sulla pista in scala a quella canadese. Quante occasioni perdiamo per non guardare oltre il nostro mare. Ci sono opportunità e situazioni che ci legano ed accomunano ad altre realtà lontane da noi migliaia di chilometri ed invece ci perdiamo nelle nostre piccole beghe di cortile. L’inquinamento industriale, la disoccupazione, la spazzatura e la sporcizia….e mi fermo qui, ripetermi sarebbe fastidioso anche per il sottoscritto. In attesa dell’arrivo della delegazione canadese, i miei migliori auguri.
PS: Volevo ricordare che il governatore canadese dovrebbe essere ospitato in una struttura alberghiera. Che non venga a nessuno in mente di mettergli a disposizione una… tenda, anche se chiede la… coperta! 
 Mimmo G.

 

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