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UNA PAGINA DAL LIBRO “DALLA SENA IN POI…” CON SANTINO CORSO

santino corsoECCO IL CAPITOLO A LUI DEDICATO, FRA I RICORDI DEI NOSTRI ANNI 60, IN CUI SI RENDEVA AUTORE DI SCHERZI MEMORABILI… E CHISSA’ QUANTE COSE AVREMO DA RACCONTARCI…

IN VENA DI SCHERZI

Santino Corso, alias Tilly, nostro compagno di scuola e cantante degli anni ’60 (o se preferite dei 60 anni) ci tiene ad essere menzionato per un avvenimento che lo vedeva protagonista, ogni sera… Che volete, lui è fatto così, al centro dell’attenzione, sul palcoscenico della vita come dello spettacolo!

Negli anni dei grandi duelli spaziali, fra Americani e Russi, noi italiani dovevamo necessariamente tifare per l’uno o per l’altro. L’America doveva riconquistare il suo primato, dopo che i sovietici, prima con la cagnetta Layka (pace all’anima sua) e poi con Yuri Gagarin, erano passati in vantaggio per 2 a zero. C’è tempo per recuperare, avranno pensato quelli che avrebbero voluto la Sicilia 51^ stella della bandiera di Zio Sam. E invece, ecco la prima donna, Valentina Tereskova che segna un altro vantaggio per i sovietici. Gli americani non demordono e i voli si intensificano. E’ l’occasione per entrare in gioco anche noi: mettiamo in giro la notizia (che ci vuole, basta un efficiente passaparola) che la sera è possibile vedere le astronavi sfrecciare nel cielo e inanellare giri attorno alla Terra. Punto di avvistamento, a Milazzo, non era Monte Trino ma la più centralissima via Medici, proprio quella del salotto, prima dei lavori dell’isola pedonale, comodamente seduti al bar Romagnolo (don Pippo permettendo, perché se non consumavi te lo potevi dimenticare: c’era Franz pronto a toglierti la sedia), o appoggiati ai portici. In gruppi di quattro o più, si attendeva il momento opportuno, quando la strada si riempiva di persone e di macchine. Ecco allora che, con un perfetto segno d’intesa si balzava in mezzo alla strada, parandoci davanti alle auto, con lo sguardo rivolto verso il cielo e il braccio teso, con il dito ad indicare, tutti assieme, un punto immaginario, urlando:

“Ddà, ddà iè, ’a vidi?”, cui faceva seguito “No, no, ora si è spostata, eccola là”.

Si fermavano tutti, a piedi e in auto, scrutando invano nel buio un punto inesistente, e delusi per avere perso l’attimo giusto. Per giorni si camminava guardando il cielo. Allora si poteva fare, non c’era pericolo di calpestare la cacca dei cani, perché in Via Medici, da sempre il salotto, i cani non la facevano.

Nella foto, tratta sempre dal libro “DALLA SENA IN POI…”, si notano, da sinistra, Stefano Milioti, Santino Corso, Franco Trio.

Commenti

1 Commento

  1. Bellissima, non la conoscevo. Mi fa pensare alle “zingarate” dei quattro fiorentini di “AMICI MIEI”.

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