Home / Eventi / V A – IST. TECNICO COMMERCIALE “LEONARDO DA VINCI”, ANNO SCOLASTICO 1966/67, RIVEDERSI DOPO CINQUANT’ANNI…

V A – IST. TECNICO COMMERCIALE “LEONARDO DA VINCI”, ANNO SCOLASTICO 1966/67, RIVEDERSI DOPO CINQUANT’ANNI…

Vedersi tutti i giorni rappresenta la normalità. In una città come Milazzo vivere la normalità significa anche mantenere i rapporti di amicizia, parlare di politica, di sport, di lavoro, di musica… del più e del meno! E così, un giorno dopo l’altro, passano anche le settimane, i mesi, gli anni… e accorgersi che da quel giorno è passato tanto tempo, e anche se si risponde, a chi ti chiede “Come stai?” o “Che si dice?“, “Al solito… tutto bene!“.

Ma non è proprio così…

Cosa rappresenta quell’ “al solito” in cui troppo spesso ci si rifugia? Solo una risposta scontata, che si dà per non prendere argomenti che porterebbero lontano e rivelerebbero in effetti che tante cose sono cambiate… e trasformarsi in un fiume in piena e ripartire da lontano, raccontando ansie, preoccupazioni, problemi, che solo chi ti conosce ed è cresciuto con te può comprendere.

Ecco, io penso che proprio questo sia accaduto quando quei ragazzi, vicini – ahinoi – ai settant’anni, hanno deciso di rivedersi attorno ad un tavolo apparecchiato per festeggiare un evento da ricordare e immortalare: i cinquant’anni del diploma di maturità! Quei ragazzi della 5^ A dell’Ist. Tecnico Commerciale “Leonardo da Vinci”, quello che era ospitato nel palazzo municipale, hanno aggiornato i loro “Dove eravamo rimasti?“, partendo non da quel lontano esame di stato con tutte le materia, da quella scuola con le bocciature, con le riparazioni a settembre, con il suono della campana del primo giorno di scuola che iniziava il 1° ottobre, ma da… vent’anni fa! Fu proprio nel 1997 che si incontrarono, tutti assieme, l’ultima volta, e con loro c’era anche qualche docente che questa volta, purtroppo, non c’era! Attorno a quel tavolo, al ristorante AL PESCATORE di Milazzo, c’era solo quella “Quella sporca dozzina“, dodici irriducibili ed eroici rappresentanti di quella che fu la gloriosa 5^ A. Non è casuale il riferimento al film di Robert Aldrich, con Lee Marvin protagonista assieme ad altri attori di primissimo piano, come Charles Bronson, Donald Sutherland, John Cassevetes, Telly Savalas, Ernest Borgnine, Robert Ryan. Girato proprio nel 1967, il titolo fu utilizzato per ironizzare a più riprese sul mondo della scuola, senza risparmiare il consiglio dei professori, i terribili ragazzi che precedettero il 1968, i giocatori degli incontri sportivi studenteschi…

E non me ne vogliano Ninni e C. se ho voluto ricollegare l’incontro del cinquantenario di maturità ad un film girato proprio nell’anno in cui loro passavano notti insonni sui libri di scuola, terrorizzati da quella missione non tanto segreta che avrebbe dato loro la vittoria o la sconfitta, senza alcuna via di mezzo! Al contrario degli eroi di Aldricht, tutti loro giunsero indenni alla maturità… ma che fatica, ragazzi! Il “Ce l’abbiamo fatta“, la tanto sognata maturità avrebbe meritato un incontro più allargato per festeggiare il mezzo secolo. Ma gli anni passano, e con gli anni i “Tutto a posto, tutto bene” o “Al solito, non c’è male” diventano spesso delle pietose bugie per nascondere i problemi giornalieri che un tempo, quando eravamo ragazzi, non li avvertivamo! Ma c’erano ugualmente: erano i nostri genitori a non mostrarceli e a lasciarci vivere nella nostra spensieratezza. Presi dalla voglia di conquistare il mondo, giorno dopo giorno, di vivere le avventure romantiche, di inseguire i nostri sogni, le nostre chimere… e illuderci che il mondo sarebbe cambiato, lasciandoci nella nostra benedetta incoscienza! Con Ninni Allegra c’erano Nino Amendolia, Franz Andaloro, Nino Formica, Placido Fornaro, Isabella Giunta, Attilio La Spada, Giorgio Magistri, Carmelo Sofia, Maria Sofia… Gli assenti? Porterebbero volentieri la giustificazione, se avessero qualche anno in meno. E con gli anni in meno, anche il rimprovero dei genitori, andati via per sempre!

Vi voglio bene, ragazzi, e mi congratulo con voi. Ve lo dice uno che il 50° lo festeggerà, si fa per dire, fra due anni… Ma che ha mantenuto, come voi, quell’esuberanza di anni lontani e l’entusiasmo che difficilmente verrà meno! Assieme all’amicizia che gli permette di stare vicino ai suoi vecchi compagni di classe… 

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