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VENTI ANNI! E sembra ieri, papà!

Venti anni…

Sono lunghi da passare, per chi li vede come un traguardo da raggiungere. Interminabili, quando si è bambini, quando hai emozioni da vivere giorno dopo giorno; quando le gioie sono più dei dolori. Venti anni passano presto quando siamo avanti negli anni, ed ogni giorno vissuto è visto come una conquista. Cosa ci attende oggi? I soliti impegni, o qualcosa di diverso? Le preoccupazioni non mancano ma si affrontano in maniera diversa se si ha voglia di lottare e vedere come sarà il giorno successivo. Non vorremmo mai perdere le speranze. Abbiamo sempre qualcosa da imparare, ricordi da rivivere, incontri con persone che ci farà piacere rivedere…

Sono passati venti anni, e sembra ieri…

Venti anni da quel 19 novembre 2000. Era una domenica mattina, e toccò a mio fratello stare accanto a papà per la notte. Fu l’ultima volta, fu lui testimone della sua difficoltà respiratoria, senza capire che non era una crisi come le tante, che ormai era arrivato anche il suo momento. Era insofferente in quei momenti don Andrea… non era più immobile in quel letto d’ospedale, avrebbe fatto di tutto per strapparsi la maschera, respirare liberamente, alzarsi e fuggire via, perchè voleva essere lui a vincere… Pochi giorni prima mi aveva detto che aveva sognato suo padre, don Santo Smedili, del quale avevo avuto il nome. Mi chiese in attesa di una risposta che significato potesse avere quel sogno, cosa potesse volere da lui suo padre, che non aveva mai sognato da quando, nel 1958, si era spento stroncato dall’asiatica! Lo chiese anche ai miei fratelli, che sorrisero, e si strinsero nelle spalle, senza dare alcuna risposta.

Ma io avevo capito che suo padre era lì, accanto a lui, pronto a portarlo via con sè nel lungo viaggio. Lo dissi a loro due, che non ebbero nulla da obiettare…

E la sera prima del lungo viaggio, ormai immobile nel suo letto, lo salutai dandogli un bacio. Non parlava, ormai quella fioca luce della lampada si stava spegnendo. Ma sul suo viso, quando gli diedi l’appuntamento al giorno dopo, scese una lacrima…

Mi aveva sentito, nonostante da giorni fosse in coma.

Aveva capito che il giorno dopo sarei andato a trovarlo, ma sapeva che quello sarebbe stato l’ultimo bacio.

Era forte papà… anche in quel momento irrimediabilmente debole voleva esserlo. Quella lacrima lo ha tradito…

Era il suo saluto, non potendo fare altro per stringere la mano, per volgere lo sguardo verso di me… per muovere la testa.

Era forte papà… quando si è alzato da solo, lasciando il suo corpo nel letto, per seguire suo padre, don Santo Smedili, pronto a portarlo con sè… per sempre.

Venti anni fa…

Tanti ne sono passati.

Sembra ieri.

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