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VIETATO SEDERSI SUI GRADINI!

chiesa ss salvatore borgoUN NUOVO MODO PER IMPEDIRE A CHI NON HA NULLA DA FARE DI OCCUPARE LE SCALINATE DELLE CHIESE!

Ecco, questa sì che è una trovata geniale: far crescere l’erba per evitare a chicchessia (e mi ci metto pure io, quando non so dove riposare le mie stanche membra…) di bivaccare sulle scale! Lo fanno ovunque: negli studi dei medici, prima dell’apertura per le visite; negli uffici pubblici, dove le sedie spesso non bastano e si preferisce uscire fuori per fumare una sigaretta (cosa che molti fanno anche all’interno, tanto nessuno ci fa caso…); durante le riunioni di condominio (non è un obbligo ascoltare tutto ciò che si dice all’interno dell’assemblea…). Lo si faceva all’Università, e chi non lo ha mai fatto alzi la mano; persino a scuola, prima del suono della campana e anche dopo. Lo fanno costantemente coloro che cercano l’obolo quotidiano, sempre gli stessi, davanti a supermercati, farmacie, chiese. Spesso infastidendo, ma molte volte trovando compiacenti e generosi benefattori che, con le loro spontanee donazioni, consentono a costoro di continuare la loro vita fatta di elemosine! Proprio dalle chiese, e ne è stata scelta una caratteristica, al Borgo (quella del SS Salvatore), si è cominciato per evitare che si sosti per il bivacco: che sia mattutino, serale o notturno (con riferimento a quelli della notte di arboriana memoria…) poco importa. Una chiesa storica, per la quale sono stati spesi milioni di lire (quanti non siamo in grado di stabilirlo, ma sicuramente tanti!), che non merita di mettere a disposizione i propri gradini artistici per far riposare i culi stanchi di chi scalda le sedie per il resto della giornata. Ed allora, sicuramente recependo l’invito della Curia, qualcuno dell’Amministrazione ha favorito la crescita spontanea di erbe, che nessuno osa calpestare per sedersi. Anche se non sono stati i pochi giardinieri a seminare (ormai al Borgo le erbe crescono spontanee, tanto i titolari dei pubblici esercizi aperti solo la notte non vedono, non sentono e non intervengono per rendere più decorosi i muri e tutto ciò che da esse viene infestato… e pensare che ci vorrebbe ben poco…), il risultato mostrato dalla foto è evidente! E quanto prima (ripetiamo, complice chi non vede, non sente e … non ama il luogo in cui vive!) quelle erbe diventeranno altissime, come quelle che si sono impadronite dell’asse viario e non solo, per la cui rimozione occorrono appalti per foraggiare qualcuno che si mette a disposizione (è così che si crea lavoro…) per toglierle: una decina di giorni, poi si riparte! E i fedeli che devono entrare in chiesa, non avranno nessuno che si siede, incurante delle funzioni che si svolgono al suo interno, sui gradini. A proposito…. ma chi deve entrare in quella chiesa se è chiusa da secoli? Vogliate scusarmi, ho perso tutto questo tempo per scrivere, e avevo dimenticato che quella chiesa, per la quale sono stati spesi milioni per il restauro e non è stata mai aperta, nemmeno per la visita di qualche turista eccellente, è il simbolo di un marciume che nella prima repubblica favoriva parenti, amici e amici degli amici distribuendo soldi a iosa! Che cresca pure spontanea quell’erba, quanto meno per nascondere certe vergogne. E se arriva a coprirla, è sempre meglio che mostrarla a chi transita e si rode il fegato, pensando a quanti ladri di regime hanno fatto i loro comodi, in questo paese! Che, Dio mi è testimone, non è Milazzo, ma l’Italia!

Vittorio L.

Commenti

1 Commento

  1. Vi chiedo umilmente perdono, ma avevo principiato la lettura del pezzo pensando,erroneamente, che fosse uno spot pubblicitario al florovivaismo milazzese. Mi son dovuto ricredere. La mia verve turistica aveva lasciato per un attimo spazio ad una speranza abortita sul nascere. Si tratta dell’ennesimo scandalo sottaciuto? Dell’ennesima cattiva abitudine civica o incivile di Milazzo di chi l’ha governata, male, e dei cittadini complici? Comincio a domandarmi se ai milazzesi interessino i problemi della loro città e, soprattutto, abbiano la capacità di risolverli. A vedere come la città annaspa e soffochi, direi di no. Dicono che la speranza sia l’ultima a morire. Vediamo se si smuovono le coscienze….anche poco al giorno, purché se ne esca. Saluti

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