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1300 chilometri di pace in ricordo di ALDO NARO

aldo naro

Partito da San Cataldo l’1 agosto, il 22 sarà a Milazzo. Facciamo sentire il nostro affetto

Aldo Naro aveva 25 anni ed una Laurea in Medicina, conseguita proprio il giorno precedente al ritrovamento del suo corpo, nel parcheggio della discoteca Goa in via Lanza di Scalea a Palermo. Proprio in quella discoteca stava festeggiando la laurea. Trasportato al Villa Sofia, è purtroppo deceduto. Secondo i medici sarebbe stato colpito a calci e colpi di bottiglia dietro la nuca, nel corso di una rissa. Inutile ogni tentativo di rianimarlo.

Un giro della Sicilia a piedi lungo ben 1.300 chilometri per diffondere messaggi di pace e fratellanza universale, in ricordo di Aldo Naro (nella foto), ucciso lo scorso 14 febbraio a Palermo. L’iniziativa è partita sabato 1 agosto dal quartiere Cristo Re di San Cataldo, ed è denominata “Walk for Peace”. Si tratta di un cammino per la pace che ha intrapreso il giovane sancataldese Marco Carletta, il quale percorrerà diverse tappe che, fino al prossimo 20 settembre, lo porteranno a raggiungere i vari comuni siciliani: fra questi la nostra Milazzo, dove Marco sarà il 22 agosto. Per ricordare Aldo Naro, Marco Carletta, una volta partito dal suo comune di residenza, si sposterà nelle diverse realtà dell’isola e pernotterà in una tenda allestita davanti al municipio di ogni città, nella quale farà tappa. Carletta sarà seguito da uno staff, che curerà l’aspetto logistico ed organizzativo. Prepariamoci ad accoglierlo degnamente il prossimo 22 agosto, e non facciamogli mancare il calore e l’affetto di noi Milazzesi, così come non facciamogli mancare, negli altri giorni, il calore e l’affetto della nostra SICILIA! 

IL PERCHE’ DI UN PROGETTO PER LA PACE

di Marco Carletta

In un’epoca segnata dall’indifferenza e dall’egoismo succede di incontrare e conoscere persone dall’alto profilo umano e dallo spiccato senso di fratellanza e pace. Persone che riescono a emergere dall’abisso smodato e consumistico di una società votata all’abuso di ogni cosa, indifferente di ciò che li circonda e rapita dal proprio ego e dalla soddisfazione personale. Una vita vissuta a ritmi frenetici, rapiti da una quotidianità veloce e violenta atta a occupare ogni singolo secondo della nostra vita, distogliendo tempo prezioso che altresì andrebbe a colmare quella parte di anima ormai arida. Ed è nella velocità degli eventi che non scorgiamo più la parte più intima della nostra anima né  di quella delle persone che ci circondano. In molti hanno sottovalutato la velocità della sabbia che scorre dentro la propria clessidra, sperperando il loro tempo prezioso nella falsa convinzione di aver vissuto la propria vita secondo il proprio volere, quando in realtà è stata la società a vivere la loro vita secondo le regole del consumismo, prendendo coscienza di questo assunto quando ormai l’unica soglia da varcare era quella di Ade. Da  queste considerazioni nasce in me il desiderio di cambiare, di scuotere l’animo delle persone, di ricondurre le nostre vite verso un sentiero di pace e farlo attraverso un cammino in giro tra la gente, rivendica la genuinità dell’idea. E non posso non ricordare una persona speciale, semplice, umile, che ha dato tutto se stesso per gli altri, con i fatti e non con le parole, una persona che non chiede palcoscenici importanti ma che li meriterebbe, una persona che ha un sorriso anche per colore che gli riservano scherno e derisione: Fra Biagio Conte. Missionario laico palermitano fondatore della “Missione di speranza e carità”, una fondazione creata per dar man forte alle persone povere e disagiate, ha infuso in me l’ultima e determinante spinta motivazionale a perseguire le mie idee e i miei obiettivi, incurante di chi vedrà nel mio gesto un atto banale e fine a se stesso. Un meraviglioso esempio di come ognuno possa rendersi utile per la società e per chi è stato meno fortunato. Ed è da questo tipo di persone che traggo ispirazione e forza nell’affrontare questo cammino, con la convinta speranza di portare a tutti coloro che avrò la fortuna di incontrare un messaggio di pace e fratellanza tra i popoli e contro ogni forma di violenza, nel ricordo di Aldo Naro strappato alla sua vita da un folle gesto tanto inutile quanto crudele. Ma è nel ricordo delle persone che possiamo sconfiggere la morte, relegandola a una mera condizione di assenza fisica. Ciò che importa veramente è la pienezza di animo che riusciamo a mantenere e trasmettere gli uni agli altri. E ho scelto il cammino non per mancanza di alternative ma per uno scopo preciso, quello di trasmettere il mio messaggio con il mezzo più naturale e semplice che l’uomo possiede, perché è dalla semplicità delle cose che nascono i grandi cambiamenti.

Come si articolerà il viaggio e l’occorrente necessario

Come tutte le cose, anche il mio cammino avrà un inizio, che coinciderà con la mia città natale, San Cataldo, dal mio quartiere Cristo Re il 1° Agosto. A prescindere da chi quel giorno mi accompagnerà, inizierò il mio cammino con la felicità nel cuore, sorretta dall’assoluta convinzione che il mondo può cambiare. Probabilmente non risolverò le guerre in atto nel mondo e ancor di più azzerare quell’odio razziale che pervade il cuore di molte persone, ma nel mio piccolo sarò felice di spendere il mio tempo per una giusta causa e, anche se dovessi conquistare un solo cuore, sarà comunque un immenso successo. Inizierò il cammino verso sud, toccando la costa più vicina alla mia città per poi dirigermi verso est, alla volta di Ragusa per poi puntare il nord toccando Siracusa, Catania, Messina fino a percorrere l’intero perimetro della Sicilia. Ma non potevo concludere il mio viaggio senza andare verso quella porta della salvezza chiamata Lampedusa. Li vi resterò un paio di giorni con la speranza di poter testimoniare la bontà di molte vite umane che sfuggono da atroci realtà in cerca di un posto sicuro. In tutto questo avrò con me un’attrezzatura completa di poche cose. Non pernotterò in nessun albergo, ma passerò le mie ore di riposo dentro la mia tenda. Nessun ausilio di trasporto come bici, moto o anche animali da soma. Il viaggio sarà un cammino e tale rimarrà. Avrò con me dei supporti tecnologici utili a documentare il tutto: una fotocamera con qualche scheda supplementare, il mio cellulare con un caricabatteria ausiliare portatile, una Go Pro che mi permetterà di farvi vedere il mio viaggio, uno zainetto con un pannellino fotovoltaico per ricaricare tutto quanto funzioni a energia elettrica. Avrò anche una chiavetta per il collegamento Web per aggiornare la pagina Fb “walk for peace” creata appositamente per l’evento. Per il resto porterò con me poche cose, anche per limitare il peso da portare a spasso: un paio di pantaloni più uno di riserva, 2/3 magliette traspiranti ( ad Agosto credo che  il tempo sarà poco clemente con me!! ), un paio di scarpe da passeggio, qualche tovaglietta di spugna, un piccolo kit di pronto soccorso e poche altre cose veramente utili. Nulla di pleonastico insomma,  ma  solo il necessario.  Il Cammino di Santiago  ha infuso in me tanta esperienza, tra cui la consapevolezza che senza un cuore privo di secondi fini nessuna attrezzatura per quanto completa può esserci d’aiuto nei momenti di solitudine e di stanchezza. Solo l’amore verso ciò in cui crediamo può darci la forza di varcare la soglia della sofferenza e andare avanti, fino alla fine. Mi resta solamente di augurarmi buon viaggio e un arrivederci al mio ritorno.

 

 

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