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75 ANNI! AUGURI AL DOTT. SALVATORE GRASSO

Oggi, 20 giugno, Salvatore Grasso compie 75 anni. Nostro compagno di classe, da lui si cominciava a contare e scandire i mesi che, pian piano, ci avrebbero fatto capire che un altro anno era andato via.

Salvatore Grasso dopo gli studi universitari è diventato un valente ginecologo ed ha lavorato per anni presso l’ospedale di Acireale. Le sue condizioni di salute non sono più quelle di una volta, anche se c’è stato un tempo in cui stavamo tutti bene…

A scuola noi lo chiamavamo Grasso, solo con il cognome, proprio come lo leggeva l’insegnante, scorrendo i nomi  sul registro. Con il passare degli anni ai cognomi abbinammo i nomi, e qualche volta anche i soprannomi che con facilità venivano o ci venivano affibbiati, al punto che oggi non si ricordano più… a meno che non si tratti di soprannomi che hanno accompagnato la popolarità dell’alunno o, se vogliamo, del personaggio (e qui mi ci metto anche io) ed ecco che quel nomignolo ti accompagna per tutta la vita, e con quello sei riconosciuto dai tuoi coetanei o da quelli della tua stessa generazione!

Arrivò a Milazzo l’ultimo anno delle elementari, a seguito del trasferimento del padre, militare dell’Arma dei Carabinieri: proveniva da Giardini, e non era il solo. Tornò ad Acireale, dove ancora oggi risiede, una volta conseguita la maturità! Solo otto anni, piuttosto pochi se vogliamo, ma il rapporto di amicizia si è consolidato al punto che si è perfettamente integrato nella nostra città, ed è per noi uno dei compagni di classe che difficilmente dimentichi: modesto, diligente, altruista, generoso, cordiale, spontaneo, sincero….

Nel corso della sua permanenza a Milazzo, giocò anche a pallavolo, mentre una volta emigrato divenne arbitro federale di calcio, e quando prestava servizio all’Ospedale di Acireale, come ostetrico e ginecologo (per stuzzicarlo e prenderlo in giro, gli dicemmo che la sua attività professionale era frutto di una “fissazione” dura a morire!) ci mandava sempre a salutare se sapeva che qualche ammalato era di Milazzo!

Il padre era appuntato dei Carabinieri, galantuomo di altri tempi, e per tutti gli anni di scuola fu per noi un altro padre. Fisico robusto, occhiali, baffoni folti, andava al lavoro con una bicicletta, inseparabile compagna. La utilizzava anche quando scendeva in centro, per fare la spesa, e la sera, rincasando, quando ci incontrava scendeva immediatamente da essa, e con noi faceva la strada fino a casa.

Si parlava, ovviamente, solo del nostro rendimento scolastico. Da uomo all’antica, ma soprattutto per il suo ruolo di difensore della legge, non gradiva certe particolarità nei confronti degli alunni, al punto che era convinto (ed in questo ci dava ragione) che in ogni classe esistevano alunni di serie A e alunni di serie B! E poiché non aveva timore di esternare le sue convinzioni, affrontava discussioni che ci trovavano concordi e che sarebbero state alla base della contestazione studentesca che abbracciammo da lì a qualche anno! Quando cominciammo anche noi ad essere attratti dalle posizioni più rivoluzionarie ed estremiste che giungevano dalle scuole del Nord e dalle Università, dai temi trattati su giornali studenteschi, dagli argomenti che avremmo voluto trattare anche noi ma che gli insegnanti del tempo censuravano sul nostro ciclostilato, comprendemmo quanta verità ci fosse nelle parole di quel genitore, difensore della legge, che si vedeva egli stesso inerme nei confronti di chi, dalla cattedra, usava spesso e volentieri due pesi e due misure; e non poteva fare altro la sera, tornando a casa, fermarsi davanti alla scuola, a rivolgersi all’istituzione per la sua filippica quotidiana, che aveva come spettatori solo noi, e non il corpo docente nei confronti del quale quelle sue parole di accusa erano rivolte!

Questi ricordi, ma anche tantissimi altri, ci legano a te, caro dottor Grasso, o Salvatore, o Totò… Rivivendoli serviranno a farci sentire più giovani, ma a dire che quelli erano tempi. Che non ritorneranno, anche se è stato bello averli vissuti.

Ciao, e tanti auguri per il tuo compleanno… A proposito, la foto è quella che ti vede vincitore di un PREMIO TERMINAL qualche anno fa.

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