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ADDIO A SALVATORE NASTASI, UN PURO DELLA POLITICA

PIANGIAMO UN AMICO CHE ABBIAMO AVUTO VICINO IN TANTE OCCASIONI, CONSAPEVOLI CHE CI VERRA’ A MANCARE LA SUA STRAORDINARIA DISPONIBILITA’ E LA TOTALE DEDIZIONE ALLE GIUSTE CAUSE PORTATE AVANTI PER AMORE DI MILAZZO.

Ci coglie di sorpresa la notizia della scomparsa di SALVATORE NASTASI, costruttore edile, prestato alla politica negli anni 80 e protagonista, assieme agli appartenenti della giunta GRECO, di un tentativo di svolta progressista che un manipolo di coraggiosi consiglieri comunali avrebbe voluto dare alla città di Milazzo, negli anni in cui la classe politica era legata alle segreterie provinciali che non gradirono la rivoluzione di fine mandato.

Era l’anno 1984, Salvatore NASTASI, consigliere comunale letto nelle file della DC nelle elezioni del 1980, era stato nominato Assessore assieme a Stefano Doddo, al posto dei dimissionari Paolo Liotta e Giacomo La Spada. Una breve parentesi, prima della tornata elettorale del 12 maggio 1985. In quell’anno ormai lontano si fronteggiarono i due schieramenti DC, lacerata da lotte interne: da un lato la tradizionale DEMOCRAZIA CRISTIANA, quella fedele alle direttive del governo centrale, dall’altro la lista di DEMOCRAZIA CITTADINA, che, capeggiata dal prof. Andrea Greco, sindaco uscente, voleva continuare sulla strada del rinnovamento. Vinse la vecchia DC, che elesse 13 consiglieri ed ottenne 6251 voti, contro i 4518 e i 9 consiglieri di Democrazia Cittadina: un successo per chi si era opposto allo strapotere delle segreterie provinciali (in quell’anno DC, PSI e PSDI si espressero contro quel tentativo di decidere in casa i destini di Milazzo), ma non sufficiente a continuare sulla strada di un rinnovamento che il popolo aveva mostrato di gradire. Furono i “soliti” vincitori, ancora una volta, a gestire Milazzo secondo le direttive emanate dagli accordi e dalle scelte calate dall’alto.

In quelle elezioni Salvatore Nastasi, candidato nella lista di Democrazia Cittadina, fu eletto assieme ad Andrea Greco, Peppino Codraro, Maurizio Isgrò, Pietro Petrella, Cesare Fogliani, Paolo Oliva, Pino Privitera, Vincenzo Spoto. Vana fu l’opposizione del gruppo di Democrazia Cittadina, che pian piano si dissolse e i suoi componenti furono riassorbiti dalla maggioranza, il 19 novembre 1986, ad eccezione di Greco, Isgrò e Codraro. Nastasi entra in giunta una prima volta il 22 dicembre 1987. con la delega all’Anagrafe e ai Servizi sociali, dando subito prova di praticità e di concretezza. La sua esperienza derivante dalla lunga professione lo portava a ridurre i tempi di attesa e a non rimanere invischiato nelle pastoie burocratiche, in un settore tanto delicato quanto importante nella vita dell’ente. E nel successivo rimpasto, il 12 ottobre 1989, il sindaco Cartesio lo volle alla Viabilità Urbana, uno dei settori più caldi e delicati, da sempre, in una città che cresceva e nella quale la motorizzazione era cresciuta al punto da imporre soluzioni drastiche per prevenire o contrastare chi non accettava innovazioni. Rimase assessore fino alla scadenza naturale del mandato, coincisa con lo scioglimento del consiglio comunale per le nuove elezioni, quelle del 1990; le ultime alle quali Salvatore Nastasi partecipò, risultando ancora una volta eletto tra i consiglieri. Fu uno dei sostenitori di Lilla Formica, la cui elezione fu vanificata dalle dimissioni di larga parte dei consiglieri comunali, che preferirono percorrere la via dello scioglimento anticipato e il ricorso a nuove elezioni. Ancora una volta, Salvatore Nastasi aveva scelto, votando Lilla Formica, una strada per il bene di Milazzo piuttosto che il salto nel vuoto delle elezioni anticipate e della gestione commissariale dell’Ente. Non si presentò nel 1993, nelle elezioni che affidavano al popolo la nomina diretta del Sindaco, e rimase a guardare, per tanti anni ancora, intervenendo di tanto in tanto per dare i suoi importanti suggerimenti e la sua disponibilità. Occorre dire che fin dal suo primo anno di consigliere fu avversato per avere “osato” intraprendere, in prima persona, alcune decisioni a sostegno delle iniziative private, specie in campo sportivo: nel 1982 si fece promotore dell’organizzazione della VI edizione del Trofeo CARMELO BONINA, la gara di marcia assurta a classica nazionale che si sarebbe disputata a Milazzo, per l’assegnazione del Titolo italiano sulla distanza dei 25 e dei 50 chilometri. Vide nella manifestazione un importante veicolo promozionale e pubblicitario, al punto che, primo fra tutti, dispose sul circuito cittadino una serie impressionante di cartelloni con il logo della sua azienda! Consapevole del ruolo che avrebbe potuto assumere Milazzo, dal punto di vista turistico ed economico, pensò di mediare fra la società organizzatrice e l’Amministrazione, al fine di elargire un generoso contributo per lo sviluppo dell’iniziativa. Ma l’amministrazione rimase sorda e non gradì le proposte, per cui la città, che già dall’anno successivo, il 1983, avrebbe potuto ospitare la prova unica della Coppa del Mondo, rimase all’asciutto! Un grandissimo rammarico per Salvatore Nastasi, che non dimenticò mai, per il resto della sua vita, quello sforzo che aveva fatto per dare una svolta alla sua Milazzo, che amò con tutte le sue forze, e su cui tornava spesso e volentieri, nei nostri incontri.

I funerali di Salvatore Nastasi saranno celebrati SABATO, 15 dicembre, alle ore 15 presso il Duomo. Siamo vicini alla moglie Pina Alioto, nostra compagna di scuola, e ai figli.   

Commenti

1 Commento

  1. Mi ricordo del signor Nastasi, nei primi anni ’80, quando spesso era ospite a casa nostra. Era il periodo delle riunioni politiche e delle correnti democristiane che volevano “salvare” un progetto storico politico ormai in fase calante. Era un gruppo di personaggi, molti dei quali non più tra noi (mio padre compreso), che aveva la politica, quella seria, quella vera, nel sangue. Adesso ascoltando il politichese delle nuove leve, viene solo tanta nostalgia. Molti di questi “storici” personaggi locali, oltre che politici di livello superiore, erano spesso e volentieri, dei veri signori. Altri tempi. Un caro saluto alla famiglia

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