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ADDIO, VECCHIO INOSSIDABILE BARONE VINCENZO MESSINA!

LUNEDI’ 24 AGOSTO, ALLE 17, IL FERETRO SARA’ RIPORTATO NELLA SUA ABITAZIONE DI VIA PARADISO, A MILAZZO. MARTEDI’ POMERIGGIO I FUNERALI PRESSO IL SANTUARIO DI S. FRANCESCO, ALLE 17.

SI E’ SPENTO A MESSINA, DOVE ERA RICOVERATO da oltre un mese per un problema di salute. Era stato operato, ma le sue condizioni, inizialmente soddisfacenti, non lasciavano presagire nulla di buono. Le speranze sono sempre le ultime ad abbandonarci, e così abbiamo pregato per lui.

Ma il Barone MESSINA non ce l’ha fatta, e tornerà a casa solo per ricevere il saluto, muto e commosso, dei suoi tanti amici, oggi in lacrime, che non ha potuto salutare e nemmeno abbracciare, congedandosi per quel viaggio normale per lui… Ormai si era abituato a quei piccoli controlli (così glieli definivamo noi…per dargli coraggio e lasciargli tempo, tanto tempo, per programmare un futuro che non è arrivato).

Ci sentivamo spesso, durante il ricovero, e attendeva di tornare per rivivere un’altra NOTTE DEI GENERALI, così come lui definiva il suo ritorno in campo, da artista consumato, attore, regista, personaggio poliedrico ed estroverso, ironico e carico di vitalità e di ardore.

Me lo disse l’ultima volta, da quel telefonino che negli ultimi giorni si rifiutò di ricevere squilli. Era sempre la segreteria che rispondeva per lui, ma non ci andava di parlare con la segreteria: volevamo ascoltare la sua voce, infondergli coraggio, alimentare le sue speranze… attenderlo a Milazzo per scendere in campo (ecco il suo ultimo progetto) ed invitare gli elettori alla riscossa per amore di questa città che lui aveva amato per tutta la sua vita, e non aveva mai smesso di amare! No, il Barone non risponde più, mi disse la figlia… 

Mi aveva invitato a salutare il suo candidato a sindaco, con un messaggio di stima incondizionata. Avrebbe voluto scendere in lista, mi disse. E qualche giorno dopo, sempre al telefono, aggiunse: “Se io non me la sento, scendi tu per me, tanto sai cosa dobbiamo fare per questa città…Non possiamo accettare passivamente che muoiano anche i nostri sogni”.

Da quel candidato, una volta eletto, si aspettava il giusto riconoscimento, perchè voleva dimostrare di essere vitale, inesauribile, propositivo.

Aveva anche un progetto per la chiesa di S. Rocco, che vide risorgere dalle ceneri e nei confronti della quale pretendeva più attenzione. Di essa avrebbe voluto fare un luogo in cui arte, cultura, religione si fondessero, si mescolassero, fino a coinvolgere la città, scoprendo le sue origini e il suo immenso patrimonio di ricchezza.

E avrebbe voluto festeggiare anche il cinquantesimo anniversario del TEATRO 71, una sua creatura che diede alla città di Milazzo la gioia di tornare sul palcoscenico, a recitare, a divertire divertendosi, a realizzare i sogni di decine, forse centinaia di giovani. Con un premio particolare al dottor Giuseppe La Malfa, che al Policlinico era stato per lui quel fratello che una triste sorte gli aveva strappato all’età di venti anni… In lui rivedeva l’umanità, e quell’affetto che scopriva nel nome di battesimo, Giuseppe, proprio come il fratello…    

Il Barone VINCENZO MESSINA non c’è più… Se n’è andato in silenzio, lontano dalla sua Milazzo, in un letto di ospedale che avrebbe dovuto segnare la sua terza, quarta o quinta fase di ritorno sulla scena… Non ne ha avuto il tempo…

E’ rimasto in quel letto, avvolto in un bianco lenzuolo: un triste sipario che si è chiuso su di lui, lasciando ai posteri, ai suoi amici, a coloro che lo hanno amato ed apprezzato, l’impegno di farlo tornare a vivere, di farlo sentire vivo.

Ciao Vincenzo… mi mancherai! Ti vogliamo bene. Tutti, proprio tutti…

 

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