Iddio l’ha chiamata a sé. E lei si è alzata leggera, timidamente, poi sempre più veloce, fino a correre, irraggiungibile, come per prendere una rincorsa e spiccare un balzo… Ed allora si è librata in volo, sempre più in alto… Lassù sarà libera di correre, sorridere, gridare la sua gioia… Alzando gli occhi la vedrete correre, cari Pippo e Meluccia.
Chi perde un genitore è chiamato orfano… Chi perde il coniuge, è chiamato vedovo… Non c’è una definizione per chi perde un figlio, ed è contro ogni legge di natura sopravvivere ai figli, ma non possiamo farci nulla. Così era già scritto, così era stato deciso…
Provate per un istante ad immaginare quei nonni che sapevano del suo arrivo… Immaginate la loro felicità. Immaginate come la stringeranno e non vorranno distaccarsi da lei…. E provate anche a sentire le loro voci, che vi rassicurano ancora una volta, come hanno fatto amorevolmente e instancabilmente per tanti anni: “Andate tranquilli, Rita è qui, con noi… come sempre!”
Vi abbraccio, amici. E vi prego di avere tanta fede in Dio, che la custodirà in eterno.
I FUNERALI DI RITA LICCIARDELLO SARANNO CELEBRATI LUNEDI’ 30 GIUGNO NELLA CHIESA DI SANTA MARINA ALLE ORE 16.
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