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CITTADINI OSTAGGIO DEGLI AUTOCOMPATTATORI!

COMPATTATORIGLI ORARI DIURNI DI RACCOLTA CAUSANO IL BLOCCO DEL TRAFFICO. MA NON POSSIAMO ACCUSARE GLI OPERATORI ECOLOGICI (CHE NONOSTANTE TUTTO LOTTANO PER OTTENERE I LORO STIPENDI), MA CHI ABUSA DEI MILAZZESI E DELLA LORO PAZIENZA…

Di fronte a tanta prepotenza e sfrontatezza, con la sicumera che mai alcuno potrà o vorrà prendere provvedimenti, si resta allibiti e sopra pensiero al pensare che siamo schiavi dei comportamenti di chi si foraggia con i nostri soldi. Di chi, ormai certo dell’essersi accaparrato (e chissà come !!!) un appalto fa tutto ciò che gli torna più comodo e maggiormente lucroso. E mentre la classe politica dorme sonni tranquilli, noi cittadini assistiamo inermi ai soprusi più inumani che l’uomo abbia mai inventato: la tortura sotto il sole a 28 gradi; su una strada asfaltata che di gradi ne riverbera il doppio; chiusi in una scatola metallica arroventata; zitti ed attoniti; quasi asfissiati; in attesa che due soli omini (nei confronti dei quali va il nostro rispetto e la nostra solidarietà per il loro lavoro e per la mancata corresponsione dei loro compensi…) alimentino un mostro d’acciaio, nutrendolo con tutto il pattume, con i resti delle nostre libagioni  e con i residui domestici tipici del nostro essere.

Ma cos’è tanto preambolo così tragicamente esposto? Oggi, nonostante tantissime altre segnalazioni spudoratamente disattese, l’autocompattatore, puntuale come un orologio svizzero, si è fermato in Via Umberto I, incrocio Madonna del Lume a svolgere il suo  “rito”. Nonostante i regolamenti, nonostante nelle città civili questi servizi si svolgano in ore notturne, qui a Milazzo abbiamo i SIGNOROTTI DEL PATTUME che – complice l’inedia più totale – se ne impipano delle norme, dei disagi e delle bestemmie di chi è propenso alla blasfemia e si presentano alle ore 9,01 in Via Umberto I° bloccandola fino alla rotatoria di Piazza Roma. Chi scrive, venendo dalla Via G.B. Impallomeni ha visto l’incolonnamento di auto ferme a partire dalla chiesetta di Santa Caterina; diligentemente ha svoltato verso Via Pistorio;  ha percorso la rotatoria San Papino, la Via Risorgimento, la Madonna del Lume e….sorpresa delle sorprese, si è fermato all’altezza dell’incrocio con Via del Sole. In tredici minuti (erano già le 9,14) non era riuscito ad eludere l’agguato: anche quella strada era bloccata da uno sbarramento invalicabile. Il mostro mangia pattume era ancora fermo con gli omini che lo “imboccavano” amorevolmente. E non si dica che era “in transito” poiché il cassone sollevato in fase di scarico (v. freccia bianca) è sintomatico di operatività in loco.

Eravamo lì, incolonnati, tutti attoniti, abituati ormai a questa forma di sopruso quotidiano che abbiamo somatizzato. Nessuno ha osato fare un colpo di clacson…proprio nessuno; per non umiliare quegli addetti che cercavano di fare il loro dovere comunque. Per fortuna i cassonetti da svuotare erano solo tre ma ben “pasciuti”, per cui alle ore 9,25  (dopo 24 eterni minuti) il mostro malefico si è mosso e le auto hanno ripreso la loro marcia. A fatica, però, perché questo scherzetto ha bloccato anche tutte le traverse che convergevano sulla Via Umberto I o che da essa si dipartivano.

Ecco la cronaca di una mattinata che si ripeterà chissà quante altre volte, senza che nessuno abbia la forza di protestare, sapendo che ogni forma di protesta è vana e sarebbe tutto fiato sprecato! Ci sembrano palesi l’inosservanza delle regole e del contratto d’appalto, i mancati controlli ed a seguire le multe ove ricorra, proprio ai cittadini che nei cassonetti conferiscono di tutto e di più… Purtroppo l’incuria, la superficialità, la noncuranza, l’approssimazione, la trascuratezza, l’essere fuori dalla realtà quotidiana, sono tutti elementi che non faranno altro che peggiorare la situazione degli incolpevoli cittadini milazzesi ma che mai saranno alibi o facili scappatoie alla resa dei conti. Intanto, ogni cosa mal fatta o mal gestita si ritorcerà proprio su di noi, ecco perché con fare collaborativo cerchiamo di perforare una corazza di disamore per la cosa pubblica che mai abbiamo visto. Noi siamo sempre pronti e disponibili al dialogo ma occorre trovare teste che abbiano la nostra stessa volontà di essere effettivamente, ogni giorno, in ogni momento, a disposizione della cittadinanza e dei cittadini senza riserve e riscontrando ogni richiesta.

Finchè ognuno non si riapproprierà dell’amor proprio e non farà del suo lavoro il baluardo di riferimento, finchè tutti – e noi cittadini per primi – agiremo in regime di “libero arbitrio” avremo di che lamentarci, ma non sarà facile trovare lo specialista che sappia lenire i nostri malanni.

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