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CONCERTO DI BENEFICENZA RICORDANDO CLAUDIO PACI

Vi invitiamo a partecipare al Concerto di Beneficenza per il Dipartimento Musicale CLAUDIO PACI in Sierra Leone.

Non aggiunge altro Enzo Paci, papà di Claudio. Non aggiunge altro se non la locandina di un evento che riprendiamo anche noi al quale diamo con largo anticipo la giusta promozione pubblicitaria. Giovedì 19 agosto alle 21 al Castello, presso il monastero delle Benedettine, si terrà DEDICATA, a cura della Borgo Antico band, gruppo vocale e strumentale che si è costituito per ricordare Claudio, la sua musica, il suo impegno, e tenere vivo un ricordo che non si cancellerà mai.

Come poter dimenticare quell’alba tragica del 12 dicembre 2019? Cinquant’anni dopo la strage di Piazza Fontana, mai dimenticata da chi ha vissuto quel clima di contestazione e violenza, un altro 12 dicembre scriveva una della più terribili pagine della storia di questa nostra Milazzo, privata di un suo figlio. Claudio Paci, 31 anni da compiere solo qualche giorno dopo, veniva strappato alla sua famiglia ed ai tantissimi amici sull’autostrada Me / Pa, mentre faceva ritorno a casa. Vittima di un assurdo incidente stradale, su quella striscia di asfalto, a pochi minuti da casa, si erano infranti i sogni, le speranze, i disegni di un ragazzo che aveva tanta voglia di vivere e di trasmettere la sua stessa vitalità agli altri, che solo tre mesi prima aveva deciso di formare famiglia, portando all’altare la ragazza che avrebbe dovuto condividere con lui una vita.

Ricordiamo il tamtam di migliaia e migliaia di messaggi affidati a facebook, unico strumento per veicolare ed amplificare sentimenti ed emozioni espressi con semplici parole o immagini-

Ricordiamo, e abbiamo volute cercarle su TERMINAL, le parole di Enzo, che affidava a noi il suo strazio: “… Ora che non c’è più ho molta paura che i suoi sogni e i suoi desideri rimangano nel vuoto. I suoi tamburi non suoneranno più, spero che venga ricordato con la sua gioia di vivere e di far vivere gli altri…. “.

Aveva perso le speranze Enzo: aveva timore che Claudio potesse essere dimenticato troppo presto, che quel fiore reciso negli anni più belli da una mano gelida e insensibile potesse appassire inesorabilmente, come tutti i fiori colti per inebriarsi del loro profumo…

Per volontà di qualcuno che tutto vede da lassù, non è stato così: Claudio vive, è stato presente in ogni istante trascorso da quel giorno. La sua vicinanza ha ispirato chi lo ha ricordato, ha suonato, ha cantato per infondere speranza, nel suo nome!

E nel suo nome, nel suo ricordo si è messa in moto una catena di solidarietà, ed il progetto di beneficenza per i bambini africani della Sierra Leone è oggi una realtà. Tutto nello spazio di poco tempo.

Lo stesso Enzo, donando alla Chiesa di San Rocco un artistico Crocifisso in nome di Claudio, ci ha resi partecipi della realizzazione di un progetto, e noi non abbiamo esitato a riconoscere che Claudio da quel giorno vive lì, in mezzo a quei ragazzi che lo hanno accolto e lo amano più di loro stessi. Laggiù Claudio ha portato un messaggio di speranza; ed è il messaggero di chi, avendolo accolto LASSU’, ha voluto affidare a lui, ai suoi sogni da realizzare, alla sua musica, ai suoi ritmi, ai suoi progetti, una missione per quella gente umile e priva di sogni, di progetti, di speranze! Quella sala musicale, quei ragazzi che vivono a stretto contatto con lui sono oggi una splendida realtà. 

Tornerà con noi Claudio PACI? Sicuramente no… Ma se riuscissimo ad andare noi in Sierra Leone, lo troveremmo negli occhi di quei ragazzi poveri ma ricchi di entusiasmo, nei loro sorrisi festosi e sorridenti perchè non credevano a quel che sarebbe accaduto, nei loro abbracci. Non avevano un sogno, non si può sognare ciò che non si conosce, ma quando quel ragazzo di Milazzo, che era partito improvvisamente il 12 dicembre 2019, è arrivato in mezzo a loro, hanno capito che anche la loro vita sarebbe cambiata, e da quel momento hanno chiuso gli occhi per immaginare qualcosa di grande. Era il miracolo della vita! Una sperduta regione dell’Africa, che nemmeno noi riusciamo ad immaginare, perchè non abbiamo mai visto quei volti, quei colori, quelle genti, aveva conosciuto Claudio e nel suo nome ha dato vita ai progetti. Claudio è troppo impegnato per lasciarli… e noi tutti sappiamo che la sua vita è quella. Per sognare anche noi, e credere che Claudio Paci continua a vivere. I segnali della sua presenza sono evidenti… Non possiamo vederlo, non possiamo fermarci a parlare con lui, non possiamo abbracciarlo, ma c’è… .

“… Non ti dico addio, amore mio, ma arrivederci, un giorno suoneremo ancora insieme in un mondo più dolce e più felice”. Ricordi queste parole, Enzo? Le hai scritte tu: era un messaggio al tuo ragazzo. Lui ti sta rispondendo, giorno dopo giorno, stando in mezzo a voi, dandovi quella forza necessaria che pensavi di non avere per continuare a credere che la sua assenza è soltanto un viaggio… E’ andato a suonare “in un mondo più dolce e più felice“… In Sierra Leone, fra i suoi ragazzi; mandato da chi, lassù, ha voluto farlo diventare messaggero di pace. 

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