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COVID a MILAZZO, cosa si sta facendo per limitare i contagi?

LA CRESCITA NUMERICA dei casi di contagio ha fatto puntare il dito su chi è stato ritenuto, a torto o a ragione, responsabile del dilagare della pandemia. Nell’occhio del ciclone gli acquisti natalizi (ma il Governo aprendo tutto non sapeva che le persone avrebbero acquistato i regali per le festività?), le tombolate parrocchiali, le feste di fine anno, e, come al solito, i giovani che si sono continuati a riunire nei punti della “movida”, definizione fuori luogo che non ha nulla a che vedere con il movimento culturale e sociale di una Spagna reduce dal regime franchista! Come ci fa notare uno dei nostri lettori, “…per un breve periodo abbiamo visto che tutti i supermercati e anche alcune attività durante la chiusura totale di marzo e aprile e subito dopo per qualche mese attuavano tutte le misure di sicurezza previste per combattere il virus. Oggi una gran parte di supermercati e attività commerciali di diverso genere non attuano più le misure di sicurezza come misurazione febbre, gel prima di entrare per disinfettare le mani, distanze e, quando occorre, nei supermercati ed in altre attività, entrate contingentate”.

Il lettore ci chiede di intervenire fattivamente tramite TERMINAL per sollecitare alle forze politiche e di polizia più severi controlli e multe salate. 

Rassicuriamo l’amico lettore che le forze di polizia e quelle politiche stanno facendo di tutto, ma crediamo che tutto debba essere demandata alla responsabilità di ogni cittadino. Purtroppo ci siamo resi conto, e nessuno può affermare il contrario, che l’uso capilare delle mascherine non è servito a limitare la diffusione del virus. Ed allora cosa fare? Mettiamo sul banco degli imputati sempre e solo i giovani e i loro assembramenti visto che i ristoranti sono stati chiusi? Mettiamo la chiesa che celebra le messe con un numero ridotto di fedeli, in maggioranza anziani, che dovrebbero evitare di uscire per non essere colpiti dal contagio? Oppure mettiamo sotto accusa i supermercati, quindi programmiamo la loro chiusura ed evitiamo di alimentarci?

Farneticazioni, che non ci portano da nessuna parte e che esasperano i rapporti tra gli stessi individui, in città più o meno grandi, in realtà anche piccolissime! Se riuscissimo a valutare i diversi aspetti, senza lasciarci prendere da emotività o, peggio ancora, da panico, e se cominciassimo a cercare di comprendere cosa in realtà stia succedendo, in Italia come nel mondo, e vivere responsabilmente le nostre vite, dimostrando maturità, probabilmente sarebbe meglio per tutti. Altrimenti, e ci dispiace anticiparlo, dobbiamo essere pronti ad accettare i controlli effettuati da forze militari! Ma non crediamo che sia la cosa migliore… 

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