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COVID, una lettera per capire qualcosa

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Esimio Direttore, seguo da anni Terminal e approvo la linea del giornale nell’affrontare molte tematiche a sfondo sociale. Per tale motivo ho deciso di affidare a voi qualche “segreto” che non merita di restare tale, sperando che una pubblicazione (se dovesse ritenerla opportuna) possa servire a dare una corretta informazione di oltre un anno di notizie che non sempre sono coincidenti con quanto accade nei nosocomi.

Non so da dove cominciare, avrei tanto da raccontare: ma non vorrei stancare i lettori o, peggio ancora, lasciare che contro il suo giornale si scaglino accuse di negazionismo. Quindi sgombriamo il campo da ogni dubbio affermando che IL VIRUS ESISTE e sta mietendo, solo in Italia, migliaia e migliaia di vittime.

Presto servizio in un ospedale al nord, e ci sono cose che noi che viviamo quotidianamente a stretto contatto con i pazienti o gli ammalati abbiamo notato. Come si sa, ogni ospedale percepisce delle quote rapportate al numero dei pazienti Covid ospitati in struttura, e molte volte un decesso viene ascritto al Covid! Non c’è nulla di strano: si tratta solo di fornire una dichiarazione che serva a far crescere il numero dei “morti”, brutta parola che comunque contribuisce ad impaurire chi attende i dati e ad alimentare il panico. Però senza bisogno di analizzare le cartelle cliniche, ma solo dando un’occhiata con maggiore attenzione a quanto scritto, si scopre che fra i deceduti c’è quello con problemi di aritmia cardiaca, di embolo polmonare, di malattie autoimmuni e via dicendo.

In questo ultimo anno ho assistito ammalati che sono mancati per una banale febbre! Ma anche in passato e prima del Covid un soggetto anziano era a rischio per una febbre “banale”. I morti per Covid ci sono, nessuno lo nega, ma non superano il 15% dei deceduti dichiarati MORTI PER COVID!

In più, aggiungo che le stragi (così definite per aumentare il terrore nei confronti di un contagio che va affrontato e combattuto) nelle RSA qui nella mia regione, sono state registrate in case di cura in cui i pazienti erano per la maggior parte malati gravi. Ma non solo: una di queste strutture ospitava pazienti in stato vegetativo che sono stati sopraffatti dal virus.

La ringrazio per la sua attenzione.

Lettera firmata

RISPOSTA: Non è la prima lettera che riceviamo in merito agli “errori”. Ci affidiamo, da statistici, ai dati di fine anno per fare chiarezza, poichè registrati in un arco di tempo ben definito (1.1 / 31.12). Teniamo in conto comunque che qualsiasi rettifica servirà a poco e non allevierà il dolore di chi ha avuto un congiunto MORTO PER COLPA DEL COVID o CON IL COVID. Per conoscenza sua e di tutti i lettori stiamo predisponendo delle tabelle per verificare se l’età media dei deceduti per patologie diverse (e ci riferiamo ai malati oncologici, ai cardiopatici, a chi era in lista di attesa per un intervento purtroppo saltato…) sia diminuita: solo così potremo verificare che il COVID ha causato altre vittime oltre quelle decedute CON o PER…   

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