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FABIO LA ROSA E LA SUA AMERICA A PACE DEL MELA

Con un  altro omaggio alla nostra terra di Sicilia, “L‘America”, Fabio La Rosa e la fantastica compagnia Grammelot chiudono la Rassegna dialettale del Teatro di Pace del Mela. L’ultimo lavoro della serie si presenta con una scena di forte impatto emotivo, di stampo verghiano. Gli attori più che con le parole sono stati eccellenti nella mimica facciale: in un piccolo borgo messinese troviamo un parroco e pochi fedeli colpiti tutti dal dramma della fame, della miseria. Molti da tempo erano emigrati … di quelli rimasti, le braccia più forti erano stati ingoiate dalla miniera dove lavoravano. I loro cari inconsolabili vivevano tra momenti evocativi e situazioni di trasgressione. Un americano emigrato da molto tempo ritorna al paese accendendo gli animi del desiderio di riscatto,  e L’ America diventa il sogno realizzabile dove porre fine alla fame e alla povertà

Ancora una volta il regista Fabio La Rosa porta sulla scena temi scottanti della nostra quotidianità: povertà, mancanza di lavoro, attaccamento alle nostre radici; l’emigrazione dei nostri avi, che partivano in una condizione di vera e grande necessità diventa una scelta drammatica; l‘amore che vince e premia chi lo sceglie al posto dell‘interesse e della ricchezza… tutto si sviluppa tra dolore e riso, quei momenti umoristici che il regista inserisce magistralmente, quasi a mettere le ali al dolore: Carmelo Formica nei panni di un paesano semplice, ingenuo ma saggio ci fa ridere e commuovere con la corista innamorata… Silvana Formica con la grinta e la profondità del suo amore, fatto di grandi rinunce; il parroco attorno a cui ruota tutta la storia, il protagonista in cui prevale l’ideale dell’ostrica, premiato per il suo amore verso Dio. Tutti… tutti sono stati appassionati nell‘interpretazione dei loro personaggi. Costumisti e scenografi hanno anch‘essi tradotto magistralmente lo spirito del dramma. Una nota di grande elogio va al testo scritto in dialetto siciliano e io credo che un lavoro così elaborato e profondo, come altri lavori di Fabio La Rosa, meriti di essere rappresentato oltre che nell’Auditorium di Pace del Mela, anche in altri teatri, almeno della nostra Sicilia.

Rita Chillemi

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